Erano entrati già in una decina di negozi, Jimin aveva in mano tre buste, tutto ciò che era all'interno di esse era stata pagata da Yoongi, mentre quest'ultimo di busta ne aveva una, andava spesso da quelle parti e si era già fatto molte volte un giro per almeno ogni negozio presente nella via.Dopo poco si fermarono in una gelateria
"Jimin, che vuoi?" Lo guardò il maggiore .. "mh, il cono, alla fragola" disse per poi rivolgerle lo sguardo sul moro.
Yoongi annuì e ordinò alla ragazza che gli si trovava davanti i gusti del gelato che voleva Jimin.
Dopo poco lo prese e uscì fuori, all'esterno della gelateria c'erano dei tavolini, coperti da degli ombrelloni a righe bianche e gialle canarino.
Si sedettero entrambi e Jimin iniziò a mangiare il gelato lentamente aspettando che si sciogliesse un po'.
"Yoongi" il minore chiamò il moro che intanto era concentrato a far chissà cosa sul suo telefono "mh?" Mugolò non degnandosi neanche di alzare lo sguardo dal telefono.
"Perche oggi fai così e l'altro giorno mi hai detto quelle cose?" Chiese Jimin con decisione, il maggiore posò il telefono sul tavolino e si mise a guardare il via vai di persone che camminavano davanti a loro.
"Ero nervoso" disse senza farsi troppi problemi, senza pensare troppo a ciò che avrebbe potuto pensare Jimin.
Il biondino non rispose, non gli andava.
Dopo poco si alzò e si avvicinò ad un secchio che si trovava proprio dietro di loro e buttò i tovaglioli che aveva sporcato con il gelato.
Guardò Yoongi, che intanto era già di nuovo in piedi.
Il moro cominciò a camminare senza guardare Jimin, non sapeva se quest'ultimo lo stesse seguendo o no, e poco gli importava.
Ma fu così, Jimin lo stava seguendo in silenzio. Non capiva ancora perché facesse così, perché lo stesse seguendo senza sbraitargli contro per ciò che gli aveva detto Yoongi il giorno prima.
Il moro arrivò davanti ad una Porsche Cayenne color nero lucido, dai vetri oscurati e sali senza proferire parola, Jimin ovviamente no.
Il moro sbuffò rumorosamente e aprì il finestrino del posto del passeggero per poi guardare Jimin che stava lì fuori "forza sali, non abbiamo tutta la giornata" disse.
Il ragazzo dai capelli biondi si avvicinò aprì lo sportello con estrema delicatezza, insomma, quella non era un'auto qualsiasi, poi entrò e guardò Yoongi.
"Mh allora" disse Yoongi per poi mettere in moto la macchina e partire, rivolse lo sguardo verso Jimin, finalmente, visto che non lo faceva da quando erano usciti dal negozio.
"Mh?"
"Che ti va di fare?" Disse con lo sguardo, stavolta, rivolto verso la strada.
"Mh, non so, comunque, grazie"
"Grazie per cosa?"
"Per, ecco avermi pagato quelle cose" disse Jimin per poi arrossire.
Sul viso del moro si fece spazio un leggero ghigno che il minore non notò "a tutto c'è un prezzo" disse il più grande.
"Che intendi?"
"Pft, lascia stare", con un soffio si spostò una ciocca di capelli color pece dal volto.
"Yoongi?" Chiese ancora, non aveva capito affatto ciò che il maggiore intendesse dire.
Il moro non rispose, spinse solo l'acceleratore facendo rombare il motore dell'auto nera in cui si trovavano, ed aumentando di velocità.
Dopo poco Jimin accese la radio che trasmetteva una delle canzoni preferite di Yoongi, il maggiore cominciò a picchiettare con due dita sul volante a ritmo di musica.
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17 : 𔘓 𝗒𝗈𝗈𝗇𝗆𝗂𝗇!!
Fanfiction· ゚ 🌱 ┆-𝗰𝗵𝗲𝗿𝗿𝘆𝘅𝗱𝘂𝗵 ; 17 ! Dove al diciottesimo compleanno di ogni persona compare una parola sul polso che equivale alla prima parola o frase che le sarà rivolta dalla sua anima gemella, ma se a Jimin capitasse la parola "Diciassette"...