THE LIST | Arón Piper |

XVII

Avviso: questo capitolo conterrà contenuti sessualmente espliciti.

PAST

17/08/19
H. 19:02

...« Buonasera Ander » disse facendomi una linguaccia, rimasi immobile a fissarla, ero completamente pietrificato, «Posso..., entrare?» aggiunse sorridendomi, nel frattempo l'ansia stava salendo tanto da non riuscire a farmi parlare, era la prima volta che portavo una ragazza a casa, per giunta non era nemmeno la mia, « Ahm.. certo Lù, prego entra».
« Va tutto bene Ander? » esclamò sorridendo, « Si si Lù scusami, ero rapito dalla tua bellezza » risposi stampandole un bacio sulle labbra, « Benvenuta nella mia casa! » aggiunsi asciugandomi entrambe le mani sul jeans.

La scortai verso la zona relax sul divano, dove avevo acceso altre candele, la luce del tramonto ci faceva da sfondo, era tutto così romantico. «Accomodati Lù, aspettami qui » le dissi prima di avviarmi verso la cucina dove avevo preparato due calici di Tinto e le empanadas come aperitivo.
Mentre mi giravo per tornare in salotto me la ritrovai davanti, balzai in aria  «Ehy Lù mi hai spaventato, ti avevo chiesto di aspettarmi sul divano » sbottai, «Ma ora hai visto tutto e quindi niente sorpresa » aggiunsi rammaricato abbassando la testa, « Cosa? Cos'ho visto io? » la sentii rispondere, alzai la testa immediatamente e aveva entrambe le mani sugli occhi, fingeva di essere cieca, iniziai a ridere tanto da coinvolgere anche lei e sempre con gli occhi tappati la guidai nuovamente in salotto ma questa volta la indirizzai al tavolo, scansandole la sedia per farla sedere come un vero cavaliere, avevo intenzione di farla sentire una principessa.

Iniziammo a cenare e mi parve che il tempo avesse fatto un enorme balzo in avanti quando dovetti tornare in cucina per prendere le fragole con il cioccolato sciolto, " Com'è possibile che siamo di già al dolce?" continuavo a domandarmi, tornai in salotto e la vidi che stava per scattarsi qualche foto con il cellulare, « Ander potresti indicarmi dove trovo il bagno? » disse sorridendomi, sbarrai gli occhi perché stavo pensando a come indicarle il bagno se anche io ricordavo vagamente dove si trovava, «Ehm..., sì sì certo Lù » risposi sedendomi al tavolo poggiando il dolce nel mezzo, rimase immobile con il sorriso stampato sulla bocca, « Sto aspettando Ander... vuoi indicarmi dove si trova il bagno? » continuò, « Oh certo scusami, vieni ti accompagno » le risposi alzandomi ed iniziando a camminare verso il corridoio delle stanze.

C'erano 4 porte quindi avevo il 25% di possibilità di prendere quella giusta, ma una volta guardate la riconobbi subito, l'ansia mi stava giocando brutti scherzi, ora  l'unico problema era la gigantografia appesa al muro della famiglia di Omàr; con uno scatto provai a mettermi di spalle all'enorme foto per tentare di coprirla e nel mentre le indicai il bagno, «Prego Lù, è questa la porta » sbottai nervosamente, la vidi sorridere nuovamente ed entrare in bagno.
Nel frattempo era cominciata a salire la paura che se non avesse notato la foto all'entrata l'avrebbe fatto all'uscita così rimasi immobile ad attenderla fuori dal bagno, qualche istante dopo si aprì la porta ed uscì, ora eravamo di nuovo nel corridoio, notai sin da subito che aveva nuovamente quel sorriso sulle labbra, «Andiamo Lù, ci attende il dolce » incalzai indicandole di camminare davanti a me, accolse il mio invito e insieme raggiungemmo di nuovo il tavolo.
Rimase in completo silenzio ma sempre con quel sorriso stampato sulle labbra che con il passare del tempo sembrava diventare sempre più una smorfia, « Lù è successo qualcosa? » le chiesi tentando di rompere il ghiaccio che si era formato, «Non ti piacciono le fragole e non sai come dirmelo? Tranquilla se vuoi non mangiarle» aggiunsi , sorrise nuovamente prima di rispondermi « Credo che tu mi debba dire qualcosa Ander », " Beccato!" rimasi in silenzio per qualche istante, stavo elaborando il miglior modo per dirle la verità, « Lù che ne dici se ci mettiamo comodi? » provai a chiederle, si alzò immediatamente dirigendosi sul divano ed io la seguii di conseguenza, ora eravamo uno di fianco all'altra.