Risveglio - Eiji

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Dopo che Max venne ad avvisarlo del risveglio di Ash, Eiji si affrettò a raggiungere la sua stanza, sollevato che finalmente il suo amico stesse meglio.

Anche lui aveva passato un po' di tempo ricoverato in quell'ospedale, perché era collassato dalla fatica non appena aveva saputo che l'ambulanza era arrivata a destinazione e che Ash sarebbe stato curato. Si chiedeva come avesse fatto a resistere fino a quel punto, considerando che la sua ferita si era riaperta mentre cercava di fermare l'emorragia di Ash. Da quello che gli era stato raccontato, Eiji  sembrava messo male quanto lui con tutti i vestiti insanguinati, ma il ragazzo non se n'era nemmeno accorto, concentrato com'era su Ash. Avevano dovuto mettergli altri punti e costringerlo a riposare, rassicurandolo che Ash si sarebbe svegliato solo dopo qualche giorno. Eiji aveva una faccia talmente pallida e sconvolta che quando Ibe l'aveva visto tutta la rabbia per la sua fuga era scomparsa, lasciando spazio al sollievo che entrambi stessero bene.

I dottori avevano consigliato di lasciar riposare Ash e di non dire o fare niente che potesse agitarlo, visto che era ancora abbastanza debole. Erano tutti sorpresi che fosse riuscito a riprendersi da una ferita del genere, soprattutto dopo aver perso così tanto sangue: non erano in molti ad avere un corpo forte come il suo. La maggior parte delle persone sarebbe morta, considerando anche che era già stato ferito nella stessa zona. Proprio per questo aveva bisogno di molto riposo se voleva riprendersi del tutto.

"Beh, vedremo come andrà a finire" aveva pensato Eiji scettico "visto che la mia sola presenza sarà abbastanza per agitarlo". Sapeva che Ash sarebbe stato più tranquillo credendolo al sicuro in Giappone, ma non aveva intenzione di aspettare un minuto di più per vederlo.

Quando Eiji entrò nella sua stanza, Ash quasi non ci credette. Spalancò gli occhi senza parole e si tirò su di scatto, pentendose immediatamente e impallidendo per il movimento improvviso. Eiji corse al suo fianco per farlo sdraiare di nuovo, spingendolo con un movimento gentile ma deciso e obbligandolo a calmarsi.

«Ma che cazzo Eiji...?!» gli disse lui con voce irritata. «Perché diavolo sei qui? Perché cazzo non sei tornato in Giappone??» chiese con le sopracciglia aggrottate, guardandolo con rabbia. I suoi occhi sembravano in fiamme, ma Eiji non aveva mai avuto paura del suo sguardo, al contrario di molti. Riusciva persino a percepire la preoccupazione dietro di essi e alla sua voce in apparenza fredda e tagliente.

«Anche tu mi sei mancato, Ash.» rispose quindi, guardandolo dall'alto con le braccia conserte, come un genitore che sta rimproverando un bambino.

«No, non intendevo...» provò a dire Ash, ma si fermò non appena vide gli occhi marroni di Eiji riempirsi nuovamente di calore.

Eiji sospirò e si sedette sul lettino vicino a lui per essere alla stessa altezza del suo sguardo.

«Beh, ho perso l'aereo. Di nuovo. I miei genitori mi uccideranno sul serio questa volta.» disse facendo un piccolo sorriso. «Mia mamma è molto più spaventosa di qualunque boss della mafia quando è preoccupata per me, sono molto più al sicuro qui in questo momento.» cercò di scherzare. «Immagino fosse più importante salvare un americano particolarmente idiota dal dissanguarsi dopo aver letto la mia stupida lettera.» continuò, mentre il suo sorriso perdeva lentamente tutta l'allegria e si riempiva di tristezza al ricordo. «Non posso credere che tu lo abbia fatto sul serio, Ash!»

Lui, cercando di evitare il dolore presente nelle parole di Eiji, cambiò bruscamente argomento. «Ma come diavolo hai fatto ad arrivare da me se eri su una sedia a rotelle? Stai bene??» chiese preoccupato.

Eiji, anche se non lo dette a vedere, fu sollevato che Ash avesse deciso di spostare la conversazione su qualcosa di meno pesante. Non si sentiva ancora pronto a parlare di quello che era successo, e soprattutto non era sicuro di essere in grado di controllare le proprie emozioni a riguardo. Aveva veramente voglia di tirare un pugno a quell'idiota, ma nello stato in cui era non gli sembrava il caso.

Another Missed Flight || Banana FishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora