capitolo 2

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Fuori fa freddo, ma la vodka mi riscalda, mentre mi dondolo avanti e indietro sul piccolo e comodo dondolo. Sono sola, non c'è nessuno fuori e ne sono contenta. Almeno qualcosa va come voglio io in questa serata che si prospetta una “serata di merda”. Continuo a bere, come se questa fosse la soluzione a quello alla quale ho appena assistito. So che non lo è, ma so che se bevo ho la forza di reagire. Normalmente non sono ne una ragazza timida ne abbastanza tranquilla, ma quando ho un problema tendo ad andare nel panico. Non so perché, ma non ho mai la forza di risolvere nessun mio problema, quindi decido di raggirarlo. Penso reagisca così per proteggermi. Io non amo stare male, perché quando succede sto proprio male, sia fisicamente che mentalmente, come è successo poco fa. Stavolta però non posso permettere che questo problema venga raggirato. So che devo reagire, devo fagliela pagare tutta a quel bastardo. Bastardo... fino a ieri lo chiamavo amore e ora lo chiamo bastardo.

Dovrò starti appiccicato tutta la serata se non voglio che qualche ragazzo ti salti addosso.”. Come potevo immaginare che sarebbe stato lui a saltare addosso ad una ragazza, come? Nella nostra relazione, Nathan non ha mai dato segni di infedeltà, non avrei mai pensato che un giorno mi avrebbe tradita ad una festa dove ci è venuto con me. E ora eccomi qui, ad ubriacarmi dopo aver visto lui limonare con una ragazza a caso su una poltrona con una mano sul suo culo. Ah, no, non è esattamente una ragazza a caso, è la ragazza alla quale stava guardando il culo appena abbiamo messo piede in questa fottuta casa, la ragazza che pensavo si fosse fatto Mett.

Continuo a sorseggiare, ma poi non scende più nulla. Guardo la bottiglia e vedo che non è rimasta nemmeno una goccia di vodka. Oh, bene. Adesso che lo noto, comincio a sentire la testa girare e la vista che si annebbia. Mi alzo e tento di fare qualche passo prima di cadere a peso morto sull'erba. Cazzo, non dirmi che non sto in piedi. Resto a terra con gli occhi chiusi per qualche secondo, con la bottiglia vuota ancora in mano, poi mi rialzo e cerco di concentrarmi. Ok Alex, adesso tu camminerai e non cadrai, mi ripeto. Cammino lentamente e non cado. Brava Alex. Accelero il passo e mi dirigo verso l'entrata. Ho ancora questa dannata e inutile bottiglia in mano. Mi giro e trovo un muretto. Guardo la bottiglia, poi il muretto, poi ancora la bottiglia e la lancio con forza contro il muretto. Questa si frantuma, facendo un rumore che mi fa sbattere la testa e mi pento subito di aver lanciato quella fottuta bottiglia. Salgo le scale e apro la porta. La gente sembra essersi moltiplicata rispetto a prima.

-Alex!- mi giro di scatto al pronunciare del mio nome e vedo Lois che mi corre incontro. All'inizio ha un sorriso comprensivo sulle labbra, poi quando vede la mia espressione arrabbiata e spaventosa, diventa seria. -Stai bene?- mi chiede. Deve aver saputo da Mett quello che mi è successo, ovvio. -Dov'eri finita? Ti ho cercata dappertutto..-.

-Dov'è Nathan?- la interrompo.

-Ma, sei sicura che...-

-Alex!- Mett si aggiunge a me e Lois, anche lui sembra alquanto preoccupato. Mi irrita il fatto di essere compatita e mi fa incazzare ancora di più.

-Dov'è Nathan?- richiedo, stavolta a Mett.

-Non so se ti...-

-DITEMI DOVE CAZZO E' QUELLO STRONZO!!!!- urlo così forte che la maggior parte della folla si gira a guardarmi. Mi sento come Hulk che è stato appena liberato dalle catene che lo tenevano immobile. Evidentemente Lois e Mett l'hanno notato, perché mi stanno guardando con una faccia terrorizzata.

-E' qui in giro, ti sta cercando.- mi dice Lois. Oh, mi sta cercando, allora sa ancora che esisto. Li supero e inizio ad andare alla sua ricerca.

-E' ubriaca.- dice Lois.

-Di brutto.- Risponde Mett.

Non ho idea di dove andare, praticamente sto girando a vuoto. Sono così ubriaca che non mi ricordo più la strada per arrivare a quella saletta del cazzo o quella per arrivare al bagno dove ho vomitato. Cammino, facendomi violentemente spazio tra la folla. Poi lo vedo, a circa dieci metri da me, che si guarda intorno, spaesato. Mi sta proprio cercando, sembra quasi disperato. Ma è disperato per il fatto che non mi trova o per il fatto che l'ho visto farsi un'altra? Penso che sia la seconda. Sto ferma, con le braccia conserte ad aspettare che mi veda. Dopo qualche secondo mi individua e fa un sorriso, incamminandosi verso di me. Ma non ha nemmeno la cazzo di minima idea di quello che mi ha fatto?

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