capitolo 5

22 0 0
                                    

Questo momento è il più assurdo di tutta la mia vita. Sono qui in macchina con questo ragazzo impertinente e lunatico con la quale ho passato la notte e che mi ha vista nuda. Ho il cellulare scarico, non ho notizie di Lois e so di per certo che i miei genitori avranno chiamato l'esercito di polizia, i pompieri, il telegiornale e quelli di CSI perché non rispondo al telefono. L'unica cosa positiva è il cd degli Alsena che suona a tutto volume e riempie questo silenzio imbarazzante.

Nicolas guida veramente da cani, non è capace ad andare ad una velocità costante, le curve per lui sono delle occasioni per fare come paul Walker in Fast and Furious. Tutto l'alcol bevuto ieri sera si sta rigirando nello stomaco e sta venendo sempre più su. Merda, ho la nausea. No cazzo, no Alex, non vomitare. Oddio, una curva, oh no.

-Merda, fermati!- urlo cercando di trattenere il vomito.

-Cosa? Che c'è?-

-Devo vomitare, cazzo!-

-Oh, merda!-

Per mia grande felicità accosta velocemente e io scendo al volo dalla macchina. Vado dietro un cespuglio e tutto ciò che avevo in corpo esce. In questo momento mi sento come una fontana ad intermittenza e devo dire che è abbastanza imbarazzante, contando anche il fatto che Nick è dietro di me. Cazzo, non ho mai fatto tante figure di merda con la stessa persona e per di più una dietro l'altra.

Dopo qualche minuto finalmente smette di uscire roba dalla mia bocca. Ora però non riesco a smettere di tossire, grandioso.

-Hey, tutto apposto?- mi chiede Nick.

Non riesco a rispondergli, quindi gli faccio un cenno con la mano che dovrebbe significare "sta zitto" e credo che lui abbia afferrato visto che si allontana e si volta.

La tosse va via e io mi raddrizzo. Faccio un respiro profondo per cercare di calmarmi, ma mi sento comunque uno schifo. Mi giro e vado verso Nick che è appoggiato alla fiancata della macchina con le mani in tasca. Quando nota che mi sono ripresa, fa cenno di parlare. -Non commentare.- dico.

Lui non lo fa, ma mi schernisce con lo sguardo e sale in macchina. Io faccio lo stesso e poco dopo siamo ancora per strada.

-Dov'è casa tua?- mi chiede quando arriviamo in città.

-Non importa, puoi lasciarmi anche qui, vado a piedi- gli rispondo seccata. Sono stanca e non mi va che questo tizio sappia anche dove abito, sa già fin troppo.

-Non se ne parla. Dimmi dove abiti.-

-No! Ti ho detto che non fa niente, lasciami qui.-

-Se non me lo dici, continuerò a girare a vuoto finché non ti arrendi e la fai finita.-

-Nicolas, se non fermi la cazzo di macchina ora, apro la portiera e salto giù!-

Lui mi guarda con un'espressione impassibile e schiaccia il tasto che blocca le portiere. Non è possibile. -Ma sei completamente imbecille!-

-Non ti lascio andare a casa da sola in queste condizioni. Risparmia tempo e scenate e dimmi dove cazzo è casa tua. Tranquilla, non ti verrò a cercare!-

Cazzo, la sua testardaggine mi sta facendo impazzire. Non posso evitare di guardarlo con lo sguardo più assassino che riesco a fare perché vorrei tanto prenderlo a sberle, ma lui fa finta di non notarlo e guarda la strada con la stessa espressione di prima. Odioso!

-Gira a destra sulla 34esima, fermati al secondo isolato sulla destra.- dico.

Fa un piccolo sorriso e esegue le mie indicazioni.

Ferma la macchina davanti a casa e si gira verso di me. Io ho ancora un'espressione imbronciata sul volto e provo un insaziabile desiderio di picchiarlo. Mi volto anch'io e faccio un finto sorriso. -Grazie.- poi apro la portiera ed esco, -Ciao!- dico prima di sbatterla. Lui mi fa cenno di saluto con la mano prima di scoppiare a ridere, poi mette in moto e parte.

the life is changedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora