Vestita del bianco di una zagara
punteggi di ambra infinita
il tuo ventre dall'aria quasi stranita;
appare vellutato lo scivoloso mantello
che si erge sul tuo verde stelo
e sembri dipinta dalla luce della luna
che con la polvere delle sue ciglia
ti denuda
e poi di sogno ti imbriglia.
fra le pieghe della tua anima
assomigli alla bianca carta
di un tovagliolo
adagiato
su posate di bambagia;
regina di imbarazzo
perlata
e accarezzata
dal suono dell'ombra
che ti acclama rotonda,
ti ritrovi protesa
nella tua grazia allungata
nel cogliere la lacrima
del fiume che per la prima volta
ti ha bagnata:
straordinario monile
benedetto dal Nilo
mi prostro di grazia
damigella calla,
ma poi il vento
si innalza
e la fugace danza della sabbia
ti incorona con un velo d'ocra
dell'Egitto l'eterna sposa,
dove la tua storia ancora riposa.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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MERLETTI DI POESIA
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