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Osservo Federico e mia sorella.
Ogni tanto lui la coccola e mentre li osservo un pensiero strano mi passa per la testa: vorrei essere al posto di René. Dopo un po' mia mamma urla a mia sorella di uscire e lei sbuffando se ne va. Osservo Fede mezzo immerso in acqua, è bello più che mai.
F: perché mi guardi?
Allungo una mano e gli prendo il braccio.
L: tatuaggi nuovi, fammi vedere.
Mi avvicino e lui me li mostra. Mentre li osservo da vicino, lui guarda me.
F: tuffo?
L: dai fai scalino.
Unisce le mani sotto acqua e io appoggio i piedi tenendomi sulle sue spalle. Mi spinge e salto. Cado di schiena tirandomi una sberla con l'acqua non da poco. Vado sotto acqua e mi sento prendere per la vita e tirare su. Mi attira verso di lui ridendo mentre io mi tolgo i capelli e l'acqua dal viso.
F: non imparerai mai.
Riesco ad aprire gli occhi e mi trovo il suo viso vicinissimo al mio. Mi manca il fiato.
F: hai bevuto acqua che fai fatica a respirare?
No, è la sua presenza.
L: si un po', ora mi riprendo. Prendimi in giro come al solito.
Per togliermi dall'imbarazzo inizio a tirargli dietro acqua.
Ridendo usciamo. Non riesco a togliere il mio sguardo dal suo corpo. Sono impazzita di colpo?! Mi segue sotto l'ombrellone dai miei e inizia a parlare con loro.
Mi siedo con l'asciugamano a terra e mia sorella si lancia sopra di me. L'abbraccio. In questi mesi la piccoletta spesso mi ha consolato. Per quanto evitavo di fare trapelare la mia rabbia e il mio dolore, lei se ne accorgeva.
Entrambe stiamo guardando Fede abbracciate. René si avvicina al mio orecchio e sottovoce mi dice
R: è bellissimo. Per me è troppo vecchio, ma per te nò, è così dolce.
L: René cosa stai dicendo?! Poi ha la ragazza.
R: anche tu avevi il ragazzo, ora non più. La faccio fuori io nel caso.
L: René e alloraaaa?
Mi guarda con una faccina da innocente e iniziamo a ridere.
Fede ci sorride mentre continua a parlare con i mie.
Elia si alza e si mette davanti a noi. È un bel ragazzo e dimostra più della sua età.
E: voi due! Quando fate così vuol dire che state spettegolando.
L: si, di te. Dove è finita la ragazza di ieri eh?
Si guarda attorno.
E: oh Fede, devi vederla. Troppo bella. Il problema è che ha ventun anni. Mi ha già detto che dei ragazzi più giovani non ne vuole sapere. Quindi per tutti ho ventun anni.
F: ok ti serve una mano? Gli cantiamo una serenata?
E: non credo proprio, così me la rubi sotto gli occhi.
Mio padre gli tira un occhiataccia
P: ti devo chiudere in casa e buttare le chiavi? Sta buono va.
E: papà ti prego non mi rovinare la piazza. Tra l'altro ha un fratello che potrei piazzare a Lucrezia. Anzi perché non inviti anche loro sabato?
P: la pianti di dire cazzate? Lascia stare tua sorella. Piuttosto si trovi un altro cretino, meglio zitella, sta con noi.
Fede mi guarda dolcemente.
Alzo le spalle e rispondo al suo sguardo. Un ragazzo si mette sotto il suo ombrellone e Fede gli fa segno di avvicinarsi.
F: vi presento Benjamin un mio amico. Resta un paio di giorni con me.
Quando mi presento, mi guarda e si toglie gli occhiali. Due occhi chiari mi osservano incuriositi. Bellissimo ragazzo anche lui.
B: piacere. Tu sei la famosa Lucrezia di cui mi ha parlato Federico e tu René il suo piccolo grande amore. Finalmente vi conosco.
René lo guarda tutta orgogliosa mandando un bacio a Fede. Mia mamma alza gli occhi al cielo.
M: Cristo, per fortuna ha sei anni, altrimenti dovremmo chiuderla in camera con Elia e buttare via sul serio le chiavi. Mi sembra ieri che eravate piccoli voi due. Mi ricordo..
L: mamma, ti prego, non iniziare con i racconti di quando eravamo piccoli.
M: bhe Benjamin sicuramente non li sa.
B: giusto, sicuramente potrei avere un po' di materiale per poterlo prendere in giro dopo.
M: vedi? Allora ti racconto quando si sono persi in spiaggia loro due. Avevano sette anni.
Io e Fede ci guardiamo ridendo. Mentre lei racconta la sua versione, rivedo nella mia testa quelle ore a girare per la spiaggia con Fede. Ci eravamo allontanati di proposito per andare nella pineta, in una capanna che i nostri genitori giustamente non volevano andassimo soli. Il problema è stato quando, tornando indietro, abbiamo sbagliato strada. Io non mi capivo più. Fede era tranquillo e mi consolava. Mi ricordo che ad un certo punto si è girato e mi ha detto
F: fidati di me, ti porto a casa.
Io ho iniziato a piangere spaventata e lui mi ha dato un bacio veloce sulle labbra. Il mio primo bacio. So di essermi calmata di colpo e l'ho abbracciato.
L:ok mi fido di te.
Mi aveva sorriso e preso per mano. Poco dopo abbiamo incrociato i nostri genitori agitati. Quante parole ci siamo presi. Non gli abbiamo mai detto dove eravamo stati.
M: si, loro belli tranquilli per mano e noi in preda ad una crisi isterica. Devo ancora capire perché vi eravate allontanati.
Fede è nascosto dietro le sue gambe e mi guarda. Chissà se la capanna c'è ancora. Mi giro a guardare verso la pineta e Fede mi segue con lo sguardo. Mi sorride. So che sta pensando la stessa cosa.
M: guardali. Ridono e si guardano complici. Per non parlare di quella volta che si sono mangiati la torta di compleanno prima della festa.
F: oddio è verooo. Là, è stata sua l'idea. Mi ha guardato e mi ha detto: la torta è per me e la mangio quando voglio e con chi mi pare.
L: era la tua torta preferita e avevi fame. Mi hai guardato con quei tuoi occhioni azzurri e ho pensato fosse giusto così.
M: si intanto ho dovuto rifarla.
Benjamin ci guarda entrambi con uno strano sorriso e si rimette gli occhiali.
B: è stato un piacere, Fede io vado a dormire un po' sotto l'ombrellone.
F: vengo anche io. Ci vediamo dopo.
Si alzano e vanno via.
Mi stendo al sole e mi addormento. Mi sveglio con un gavettone!
Lancio un urlo e mi alzo. Elia è già pronto in posizione d'attacco davanti a me.
L: preparati stronzetto!
Fede e Benji ridono da distante.
M: non la cominciate voi due. Andate distanti se dovete giocare.
Elia inizia ad indietreggiare senza staccare gli occhi da me. Lo seguo minacciosa. Vedo René dietro di lui, pronta a prendergli le gambe. Le faccio segno di togliersi.
E: René non attaccare, ti vedo.
Fede si alza e inizia ad avvicinarsi.
Alzo la mano e faccio segno distante
L: guarda è arrivata la tipa che ti piace.
Elia si gira di scatto
E: dov'è ?
Approfitto e gli salto addosso facendolo cadere e mi siedo sopra bloccandolo come posso.
E: nooo mi hai fregato.
Chiaramente è più grande e forte di me'. Con uno scatto si alza facendomi cadere mi prende e mi butta sulle spalle correndo in acqua tra le mie urla.
L: non vale!!! Ti odioo!
Mi lancia in acqua e iniziamo a lottare come due stupidi ridendo. Entrano anche Ben e Fede ed Elia mi blocca.
F: Lucri complimenti per il tentativo di distrarlo, ma ormai è dura avere la meglio su di lui.
L: l'ho notato. Di solito ci riuscivo.
Mio papà ci lancia una palla, Ben la prende al volo.
Restiamo un bel pò in acqua a giocare.
Ad un certo punto Ben si tuffa e fa salire Fede sulle spalle. Elia tira su me.
B: il primo che cade paga da bere stasera.
L:ok.
Iniziamo a lanciarci la palla addosso. Fede mi tira una pallonata sul braccio abbastanza forte.
B: dai povera. Tu hai più forza, infame.
F: no, non la conosci. Non sai di cosa è capace.
L:ioooo?
Elia con indifferenza gli gira attorno.
F: Ben occhio.
Prendo Fede velocemente per le spalle facendolo cadere
B: noo mi avete fregato.
Fede da sotto acqua, prende le gambe di Elia buttando entrambi sotto. Mi sento prendere per la vita e tirare su. Cerco di scappare ma Fede mi trattiene
F: mi hai fregato ancora, solo perché Ben non vi conosce.
Per non farmi buttare sotto acqua, mi aggancio al suo collo. Appoggio il viso al suo e con una mano gli prendo i capelli. Le sue braccia e le sue mani sulla schiena mi stringono a lui e tutto diventa maledettamente bello. Non reagisco più. Mi fermo stretta a lui chiudendo gli occhi. Le sue dita si piantano nella mia carne, sento il suo respiro sul mio viso.
F:ti arrendi?
L:si.
F: ok. Molla la presa. Ti conosco.
Elia ride.
Non voglio, sto bene così.
F:mollami!
Gli lascio i capelli, abbasso le braccia. Lui però continua a tenermi stretta.
L:ok. Ora molla tu..guarda che mi sono fidata.
Mi molla e fa un salto veloce indietro.
Ha uno sguardo strano ed è maledettamente bello.
E: sorellina, lo lasci andare così? Non è da te.
L: Elia, come ha detto lui prima, avere la meglio su di voi ormai è dura. Rischio solo di perdere. Siete diventati più grandi e più forti.
E: Fede, ci sono voluti 18 anni per me per arrivare a questo.
F: eh non sei l'unico, fino ad un paio di anni fa' sarei stato già sotto acqua grazie a lei.
Rido. Mi giro, Benji ci sta osservando sempre con lo stesso sguardo perplesso.
B: resta il fatto che stasera si esce e paga Fede. Ha perso.
Usciamo e restiamo d'accordo di trovarci dopo cena per andare in paese. Andiamo a casa.

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