Fine

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Mi viene da piangere dalla tensione.
L: Fede, io non so perché sei andato via, ne cosa vuoi fare, ne andare, ma devo dirti una cosa. Prima sono andata nel panico quando, solo per un attimo, ho pensato ti fosse successo qualcosa. Lo sapevo già, ma non te lo avrei mai detto fino ad oggi.
F:cosa devi dirmi?
Ho il cuore che mi scoppia e tremo
F: Lucri rispondi..
L: Fede,io ti amo. Sapere che stai male, mi devasta il cuore e la mente. Non importa se tu non sei innamorato di m, ms dovevo dirtelo. Dimmi se posso fare qualcosa per aiutarti. Ora ti prego, chiama almeno tua mamma o Ben. Poi, se hai voglia di parlare, richiamami, oppure se mi dici dove sei, ti raggiungo. Fede sei ancora in linea?
F:si..non ti preoccupare per me.
Mette giù. Mi siedo per terra e inizio a piangere. Almeno sta bene. Le lacrime scendono e inizio a singhiozzare come una scema. Mi raggomitolo sulle ginocchia. Non riesco a calmarmi e resto là a sfogarmi.
Due mani mi prendono per le spalle. Lancio un urlo dallo spavento alzandomi di colpo. Faccio un passo indietro e mi trovo con le spalle sul legno della capanna. Non riesco a capire chi è, ha la luce alle spalle. Si avvicina e mi abbraccia.
F: sono io calmati,non piangere.
Mi stacco di colpo e gli tiro un pugno sul braccio.
L: da dove sbuchi? Vuoi farmi venire un infarto dannazione?
Le lacrime continuano a scendere e Fede mi abbraccia mentre gli riempio il petto di pugni.
L:stronzo maledetto. Non ti permettere di sparire mai piu cosi! Ti odio!!
F: non mi hai detto così prima al telefono. Calmati ti prego. Ero a fare la spesa e quando sono arrivato ho visto la macchina a casa tua.
Mi fermo e appoggio il mio viso nella sua spalla. Non ho il coraggio di guardarlo.
L: come stai? Cosa è successo? Hai chiamato Morena?
F: ripeti quello che mi hai detto prima Lucri. Guardami negli occhi e dimmi che non l'hai detto solo per farmi calmare.
Alzo lentamente la testa e incrocio i suoi occhi azzurri. Mi asciuga le lacrime.
L: ti amo Fede. Probabilmente da sempre. Ma l'ho capito l'ultima volta qua al mare, quando è stato troppo tardi. Tu hai Emma lo so.
Appoggia le sue labbra sulle mie
L: no Fede, sei con lei, non voglio.
F:no, non più. Io voglio te.
Non mi lascia parlare, continua a baciarmi a cercare le mie labbra, la mia lingua. Il mio corpo reagisce improvvisamente, mi arrendo,non combatto più.. Le mie gambe iniziano a cedere e mi aggrappo al suo collo.
F: ti amo, mia piccola bambina dagli occhi verdi.
Tra un bacio e l'altro finiamo nella sabbia, sopra le felpe buttate a terra.
Mi bacia quasi con rabbia.
F: ti cercavo in qualsiasi ragazza che frequentavo..
Le sue mani cercano con smania il mio corpo.
F: quando ti ho rivista quest'anno ho smesso di combattere con le mie stesse bugie. Ti amavo, ti volevo. La tua vicinanza mi faceva impazzire.
Lo bacio con tutta la paura,la voglia e tutto quello che ho dentro.
Gli tolgo rabbiosamente la maglia. Rabbrividisce..mi toglie i jeans..sento la sabbia fredda nelle gambe ma è niente in confronto al caldo e alla voglia che ho di lui.. Non diciamo più nulla. Le nostre mani si cercano, i nostri corpi di scaldano, si trovano, si uniscono. Restiamo abbracciati ancora scossi e con i cuori in tumulto. Siamo pieni di sabbia.
F: doveva e poteva succedere solo quando dentro.
L: si.
Sentiamo delle voci in distanza.
Ci alziamo ridendo ci vestiamo velocemente. Gli passo una mano tra i capelli pieni di sabbia e lui mi stringe a se baciandomi.
F: ho temuto d'impazzire quando ti ho lasciato con Ben a Bologna. Ho pensato di averti perso ancora. Sono andato da Emma e le ho detto che era finita e sono andato via.
L:l'hai fatto per colpa mia?
F: NO. Avevo già provato a lasciarla e avevo un dubbio mi tradisse. Lunedì ho sentito le battute di Eleonora e il sospetto che avevo è diventato quasi certezza, ma non mi interessava, non cambiava più nulla. L'ho lasciata perché era giusto così. Mi ha tempestato di telefonate i giorni successivi, finché a sorpresa sono andato da lei. L'ho aspettata e seguita, l'ho beccata con Alex che si baciava. Le ho chiesto perché non me lo aveva detto e perché per due giorni ha continuato a chiamarmi. Mi ha risposto per orgoglio e rabbia. Sono arrivato a casa arrabbiato con me stesso e con il cuore a pezzi, convinto di non aver nessuna possibilità con te. Ben era felice e io ero convinto fosse per te.
Lo stringo a me.
L: tutto perché non ti sei fermato ad ascoltarlo.
Le voci sono sempre più vicine. Usciamo e torniamo verso casa mano nella mano. Prendo la borsa ed andiamo da lui.
Suona il telefono, è mia mamma
M: dove sei, tutto apposto?
L: si mamma, scusa sono al mare con Fede.
Fede mi prende il telefono
F: buongiorno, posso tenerla con me per un paio di giorni? Mi prendo cura io di lei. Grazie.
Mi ripassa il telefono
L: grazie mamma, ci vediamo domani sera.
L: Fede devi ancora chiamare tua mamma!!!?
F: mi sono distratto a giocare nella sabbia. Vai in doccia su.
Compongo il numero di Ben. Nel frattempo Fede mi spinge verso il bagno cercando di spogliarmi. Risponde subito.
B:novità?
L: si è qua con me, avvisa Morena.
B: come sta? Dove siete?
Fede mi toglie ridendo i jeans.
L: alla casa al mare. Sta anche troppo bene. Fede smettilaaaa.
Mi sta mordendo un fianco. Ride e mi prende il telefono.
F: ciao Fra, scusami se non ti ho ascoltato in questi giorni, sono contento per te e anche per me, visto che non è Lucrezia. Si sono un idiota lo so! Fammi un piacere, avvisa mia mamma che sono con Lucrezia e torno domani sera. Ora scusami ma ho da fare.
Mi ripassa il telefono baciandomi il collo e sfilandomi la maglia. Faccio fatica a rispondere
L: rieccomi.
B: dimmi che sei felice.
L: si Ben tanto.
B: finalmente! Vi lascio ciao
Mentre parlo Fede cerca qualcosa in una tasca della sua borsa. Si gira con il pugno chiuso e quando è davanti a me lo apre. In mano ha un piccolo pendaglio fatto a cuore.
F: questo è un altro pezzo del braccialetto del compleanno. Lo avevo preso perché dentro di me speravo un giorno di potertelo dare. Ieri per un attimo stavo per lanciarlo in mare.
Mi prende il braccio e mi aggancia il cuore al braccialetto mentre una lacrima scende dal mio viso.
L: ora e completo grazie.
Mi bacia, guardandomi con aria maliziosa mi spinge in doccia. Apre l'acqua e inizia a lavarmi togliendomi la sabbia.
F: ho promesso a tua mamma di prendermi cura di te.
Lo abbraccio e il suo corpo caldo mi rimanda via di testa
L: hei, non credo mia mamma intendesse questo.
F: buona. Ferma con le mani.
Si lava mentre lo osservo godendomi lo spettacolo. Ci sciacquiamo e chiude l'acqua. Prende un telo, mi asciuga e me lo avvolge addosso. Mette l'accappatoio e mi prende in braccio. Apre la porta della camera e mi appoggia nel letto.
F:no,non credo intendesse questo tua mamma. Basta non dirglielo, come tante altre cose che abbiamo fatto.
L: vieni qua subito che ho bisogno di te.

"Cinque anni dopo"
Sono distesa nello sdraio. Federico è disteso vicino e ha la sua mano sopra la mia spalla. Arriva una bimba di quasi due anni con gli occhi verdi, si arrampica su di lui arrivando a guardarlo negli occhi.
Bimba: papaaaa'
Lo bacia. Lui la prende e la tira su di peso alzandola. Lei ride e gocciola.
F: Ginevra. Ma gli zii non potevano asciugarti?
Ci arriva un gavettone tre secondi dopo. Ci alziamo di colpo.
Ginevra ride. Elia e René sono davanti a noi con due secchielli ormai vuoti.
E:non valeva la pena Fede! Oddio chi è quella ragazza bionda René?
R: Elia per favore no!! Non ti aiuto anche con questa.
Arriva di corsa un altro bimbo di tre anni urlando, Ben gli corre dietro
B: Alessandro vieni qua subito.
A:no! Mi ha picchiato e ora la picchio io.
Ginevra lo guarda seduta sulla pancia di Fede con le braccia incrociate.
G: NO! Viaaaa
Ben la prende al volo ridendo. Ginevra inizia a giocare con il ciuffo di Ben baciandolo.
A: ma papà mi ha dato una sberla.
B: e tu cosa gli hai fatto?
A: ho solo cercato di darle un bacio perché piangeva.
Arriva Valentina ridendo
V: è vero. Ma Ginevra non era molto d'accordo.
F: brava, solo io posso baciarti o divento nervoso.
L:Fedee!! Ginevra non voglio che alzi le mani.
Alessandro viene in braccio mio e mi da un bacio stringendosi a me.
A: ciao zia Lucri.
F: hei, hei piccoletto, cosa fai? Divento nervoso anche con lei. Sono le mie donne.
Ginevra scende dalle spalle di Ben e abbraccia Alessandro dandogli un bacio. Lui le sorride contento.
G:scusa.
Scoppiamo a ridere tutti.
Ben abbraccia Valentina e la bacia. Sono bellissimi e Alessandro è identico a Ben.
R: su dai tutti in acqua.
Ci alziamo. Fede si avvicina mi bacia.
F: oggi te l'ho detto che ti amo? Ah Ginevra e Alessandro insieme sono pericolosi.
L: perché?
F: sembriamo noi due da piccoli. Devo fare una petizione per buttare giù la capanna in pineta altro che restauro.
Gli sorrido e lo bacio
L: ti amo anche io!
Ci arriva un altro gavettone. Sono tutti davanti a noi che ridono.
B: vi muovete voi due?
Fede mi prende e mi butta sulle spalle correndo verso l'acqua tra le mie urla.

Fine

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