Capitolo 15

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Il giorno dopo Katsuki scese con la sua ritrovata vivacità dall'autobus, con accanto Eijirou. L'intera scuola si era abituata a quella nuova presenza nel gruppo dei giocatori di basket, così come si erano abituati alla presenza di Hitoshi accanto a Denki. I due biondi giocatori di basket, infatti, si portavano dietro i due ragazzi ovunque andassero, compresi su quell'autobus che Eijirou per primo non era abituato a prendere. Solitamente era la madre ad accompagnarlo a scuola, ma come il suo amico dai capelli lilla, non aveva esitato un secondo ad accettare la richiesta di Katsuki di andare a scuola insieme.
Per questo, quella mattina, anche loro si erano ritrovati investiti dalla folla, sempre più eccitata in previsione della partita che si avvicinava. Le cheerleader urlavano i nomi dei ragazzi e tutti battevano il cinque a Katsuki, esclamando che lui fosse il solo unico e vero capitano.
Eijirou gli si era stretto al braccio, cercando di non allontanarsi troppo da lui in quella folla e il biondo aveva sentito il proprio cuore sciogliersi per quella scena che si stava avverando. Non poteva credere di avere così tanta confidenza con quel ragazzo, non credeva che nella sua vita ci sarebbe mai riuscito, lui che teneva lontani tutti, eppure eccoli lì, che lo scortava all'interno della scuola, ancora vuota rispetto al cortile, mentre gli altri li seguivano, ridendo, alle loro spalle.
Una volta nell'edificio, suo malgrado, Eijirou si staccò.
"C'è un clima oggi a scuola, sono tutti in pieno delirio" disse, prendendo un grosso respiro all'interno della scuola, essendosi liberato dalla folla.
Subito dentro, però, notò Kyoka posta davanti alla bacheca dei club, quello in cui aveva portato Eijirou la prima volta che era entrato in quella scuola, che la fissava, triste, sconvolto, come se non avesse parole. Si avvicinò velocemente, preoccupato, lasciandosi tutti gli altri alle spalle e correndo a leggere immediatamente l'avviso giallo attaccato sopra il solito foglio rosa su cui Eijirou e Katsuki non avevano avuto il coraggio di scrivere il proprio nome la prima volta.
Il foglio recitava che i provini sarebbero stati spostati al giorno dopo, ovvero venerdì, alle tre e trenta del pomeriggio.
"I provini in contemporanea alla partita?" chiese più a se stesso che a qualcuno Katsuki, portandosi le mani tra i capelli.
"E alla gara di decathlon.." sussurrò Eijirou accanto a lui.
Tutti e tre furono subito circondati da tutti i compagni di Katsuki più Hitoshi, che guardarono sconcertati a loro volta la bacheca.
Il biondo sbattè il pugno contro la propria coscia, maledicendo quella situazione, che questa volta davvero si era resa difficile. Non aveva mai pensato che il basket e l'audizione si potessero escludere a vicenda, ma eccoli lì, che invece collidevano e faceva implodere il cervello di Katsuki.
"Perché li hanno spostati?" chiese Hitoshi, seguito subito da Denki che esclamò:"Quella carogna di Aizawa!"
"Veramente le carogne sono due e nessuna delle due si chiama Aizawa" esordì Kyoka, che fino a quell'istante era rimasta in silenzio. Tutti gli sguardi si spostarono verso di lei, mentre si spostava davanti al cartello per poter essere ascoltata meglio da tutti.
"Aizawa pensa di fare gli interessi del musical, mentre Izuku e Momo stanno semplicemente facendo i propri interessi. Sono loro che hanno chiesto al professore di spostare l'audizione"
Katsuki sollevò gli occhi al cielo, pensando a quella folta chioma di capelli verdi a cui avrebbe voluto strappare ciocca per ciocca, per quanto si divertiva a complicare la vita degli altri, ma doveva trovare una soluzione per poter fare entrambe le cose che amava. Doveva farlo ancora per quella persona che stava accanto a lui, con lo sguardo triste fisso sul foglio. Proprio ora che tutto sembrava girare nella direzione giusta, tutti che erano d'accordo, si doveva trovare una strategia.
"Sapete cosa vorrei fare a quei due pagliacci?!" esclamò Denki, passando il pallone che stava come al solito tra le sue mani a Shoto, che se ne stava tranquillo al suo fianco, ma Hitoshi lo bloccò, tenendolo per la vita e cercando di calmarlo.
Katsuki si voltò verso i propri amici, mentre uno spiraglio di soluzione si faceva spazio nella sua mente, nonostante fosse folle come idea. Ma Izuku aveva iniziato il gioco duro e anche lui avrebbe giocato tutte le sue carte. Non pensava di possedere una mente calcolatrice come quella di Eijirou, e sicuramente il suo aiuto sarebbe stato utilissimo, ma sapeva cosa fare.
"Niente!" esclamò in risposta alla provocazione di Denki, di cui ora aveva tutta l'attenzione.
"Non faremo niente, se non cantare, forse" continuò, mentre accanto  a lui il rosso lo fissava, notando il suo sguardo deciso.
"Possiamo riuscirci solo se lavoriamo insieme. Chi ci sta?"
E mise la mano tesa davanti a se, proprio come faceva durante le partite. Questa era la cosa che da sempre riusciva a fare meglio Katsuki, e sarebbe stato in questo modo che avrebbe risolto quella situazione, rendendo difficile la vita ad Izuku e sua sorella, che evidentemente avevano paura di lui ed Eijirou. Loro, però, diversamente dai due fratelli, erano coraggiosi e la situazione l'avrebbero affrontata di pieno petto. Infatti il primo a poggiare la mano sulla propria fu il rosso, che gli sorrise a pieni denti, come era suo solito fare, scaldandogli il cuore.
Lo seguirono gli altri e perfino Hitoshi, che aveva sempre visto girare per la scuola, ma mai si sarebbe immaginato a stringere la mano al proprio migliore amico come stava facendo in quel momento.
Tutti aderirono, quindi era deciso. Con Eijirou e Hitoshi avrebbe messo a punto un piano infallibile per fare entrambi le cose che amavano.

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