Capitolo 8

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"Quale incantesimo ti ha fatto questo ragazzo dal quoziente intellettivo superiore per farti cantare in un musical?"
Katsuki e Denki si trovavano in biblioteca. Il capitano doveva fare un ricerca per scienze, questa volta veramente trovatosi indietro con i compiti, ma quando lo aveva detto al suo migliore amico, non ci aveva creduto. Lo aveva voluto accompagnare fino a lì, così che si fosse ritrovato Denki che lo seguiva per tutta la stanza, oscurandogli la visuale nella ricerca dei libri e che blaterava cose a caso su di lui ed Eijirou.
Sbuffò, dopo l'ennesima richiesta da parte dell'amico, che si stava riferendo al rosso in un modo che non apprezzava molto.
"è successo e basta. Che importa!" si ritrovò a dire, frustrato dalla situazione con l'amico, mentre si voltava a recuperare il libro che gli serviva. Lo stava cercando da mezz'ora e se solo il suo amico non gli fosse stato d'intralcio per tutto il tempo, lo avrebbe trovato anche prima. Sfogliò qualche pagina per comprendere se fosse il libro corretto, ma lo rimise al suo posto, constatando che Denki lo stesse anche distraendo, dato che aveva appena sbagliato a leggere il titolo.
"E a me non ci pensi?" aveva chiesto quello, che lo aveva bloccato e stava facendo roteare il pallone sull'indice. Katsuki lo guardò male, non capendo in principio perché dovesse portarsi dietro sempre quel pallone e poi cosa c'entrasse lui con quello che stava combinando nella sua vita e in quella di Eijirou.
"Senti, tu sei un cestista, non un cantante di musical" e gli passò il pallone. Katsuki lo afferrò, per poi ripassarglielo, con un sonoro sbuffo, mentre continuava a camminare alla ricerca del libro corretto. Doveva finire quella ricerca, così da tornare a casa e liberarsi del suo amico che non stava sopportando più. Decise, così, di andare verso il registro dei libri presenti in biblioteca, per controllare se qualcuno lo avesse già preso.
Denki lo seguiva e continuava a blaterare cose riguardanti calzamaglie e sua madre che teneva foto di cantanti nel frigorifero, mentre lui trovò il libro nell'indice, segnato come 'non in prestito'. Così si addentrò in una corsia, trovando immediatamente ciò che cercava nella sezione indicata lì sopra. Fece per voltarsi e andare verso uno dei tavoli al centro della sala, quando l'amico lo bloccò e gli disse:"Vuoi finire nel frigo di mia madre?"
Katsuki lo guardò confuso, mentre appariva la professoressa che si occupava della biblioteca, che invitò Denki al silenzio.
"Ma smettila" sussurrò, spostandolo e accomodandosi al suo traguardo, sempre con la coda alle spalle. Aprì il quaderno che aveva portato con se e il libro, iniziando a prendere gli appunti necessari, senza ritirare il testo. L'ultima volta che si era portato a casa un libro aveva dovuto ricomprarlo, perché esso era magicamente finito in un limbo, andando completamente perso.
I suoi gli avevano detto di adottare un nuovo metodo o di essere più ordinato.
Aveva optato per la prima soluzione.
Denki gli si sedette accanto, sbattendo il pallone, volendo essere ascoltato davvero.
"Come pretendi che la squadra sia totalmente concentrata, se tu sei su un palco a cantare in calza maglia?"
Katsuki sbuffò ancora una volta, ma colpito in pieno, perché sentiva tutta quella tensione e l'amico non se n'era mai accorto. Desiderava anche lui fare il bene per tutta la squadra o la scuola, ma voleva anche essere se stesso e divertirsi con Eijirou, che gli sembrava essere la cosa migliore della sua vita. Da quando aveva incontrato il rosso, ogni cosa si era complicata, ma aveva anche preso una sfumatura felice. Katsuki cercava in tutti i modi di portare a termine le proprie faccende perché voleva sempre provare con Eijirou, anche solo per passare dieci minuti con lui, che sembrava comprenderlo come nessuno aveva mai fatto.
Non come Denki che, in quel momento gli stava solo buttando in faccia la realtà dura.
"Nessuno ha parlato di calza maglia" decise, allora, di rispondere, deciso a non farsi pesare tutto quello, ma di dimostrare all'amico che lui ci aveva provato ad ascoltarlo, ma la decisione era già stata presa. Si sentiva irritato, tirato fino allo stremo, sapeva che sarebbe bastato poco per farlo scoppiare. Katsuki si conosceva abbastanza e sapeva che contenere la rabbia era difficile ultimamente per lui.
"Signor Kaminari!" aveva esclamato la prof alle loro spalle, giungendo accanto a loro, perché stavano disturbando la quiete del posto.
"Mi scusi, gliel'ho detto, ma non mi ascolta" fece, infine, Denki, prendendo poi il pallone ed uscendo dalla stanza, sempre nel suo modo drammatico di fare le cose. Katsuki fissò quella porta, con il peso del dovere sulle spalle che premeva come un masso. Strinse i pugni sul tavolo, fino a che ebbe paura di spezzare la penna e le nocche gli diventarono bianche per lo sforzo.
Sospirò forte, ma tentò di portare a termine quello per cui si era recato lì. La ricerca.

My musical academia [BnhaxHsm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora