Capitolo 20

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Aizawa era salito sul palco subito dopo la fine dell'esibizione. Sembrava estasiato da quello che aveva appena sentito, vista la tanta foga che ci mise col complimentarsi con loro. Katsuki vide anche lo sguardo di Izuku, visibilmente contrariato e gli fece un'alzata di spalle e un sorrisino, facendolo irritare ancora di più, girare i tacchi e andarsene da lì, seguito a ruota dalla sorella.
Nonostante la felicità, Katsuki ed Eijirou erano dovuti tornare alla realtà immediatamente, dovendosi separare per andare a completare le rispettive competizioni. Fu complesso per il biondo lasciare andare la mano del rosso, ma non impossibile, perché sapeva che dopo quel momento nulla avrebbe potuto dividerli. Giurò a se stesso, che quando si sarebbero ritrovati dopo la partita e il decathlon, avrebbe messo le carte in tavola con lui.
"Forza capitano!" si sentì urlare Denki, uno dei pochi rimasti nella platea. Infatti tutto il pubblico era tornato nei luoghi di provenienza, sapendo anche loro che anche il resto dovesse continuare. Katsuki sorrise ad Eijirou e gli strinse ancora la mano, prima che si separassero ed entrambi andassero verso i propri amici per continuare quello che stavano facendo in precedenza.
Tornare in palestra e cambiarsi fu più veloce del previsto, forse per via dell'adrenalina che ora scorreva nel corpo del biondo. Arrivato in campo, con tutta la squadra, vide il padre fissarlo per qualche istante e poi gli sorrise.
Sorrise a sua volta, davvero felice che avesse accettato anche quella parte del suo essere.
La palestra era di nuovo piena e le luci erano tornate a funzionare normalmente. Probabilmente avevano scoperto ed eliminato il virus semplice, ma efficace, che Hitoshi aveva utilizzato per manomettere gli strumenti e lo avevano reso innocuo.
"Ora che tutto è tornato alla normalità, il gioco può riprendere" annunciò l'arbitro, mentre nella mente di Katsuki ancora si vedevano quei capelli rossi volteggiare sulle note di quella canzone che sperò, non fosse stata l'ultima volta che avrebbero cantato. Perché non sapeva se avrebbero vinto il provino, non sapeva se avrebbero veramente fatto parte de musical, ma adorava l'espressione e la felicità che aveva visto in Eijirou. Il bonus era stata l'espressione sconfitta di Izuku, ma questo non lo avrebbe mai detto a nessuno. Eppure ora era lì, a portare a termine una competizione per cui aveva lottato tanto, che aveva sudato per conquistarla e non solo tutti credevano in lui, ma anche lui stesso ci credeva. Il basket era importante e lui non avrebbe mai perso quella chance.
Quando misero piede sul terreno di gioco, lui con davanti il proprio avversario e il pallone tra le mani della squadra avversaria, perse la cognizione di dove si trovava e cosa stesse facendo. La realtà divenne un tutt'uno col basket, diversamente dalla prima metà di gioco, in cui si era concentrato poco per via dell'ansia dell'audizione. Le urla divennero incitamento per lui, anche se avversarie ed ogni passaggio da parte dei propri compagni, andava a finire a canestro nelle proprie mani.
La squadra avversaria, però, non era da meno.
La marcatura, dopo alcuni time out, divenne serrata nei confronti del capitano, perché la difesa capì che stavano facendo affidamento principalmente su di lui. Per questo furono svariate le volte in cui andarono a canestro anche loro, portando ad una situazione di precarietà, dove i wildcats si trovavano sotto di un punto. Katsuki digrignò i denti, guardando il cartellone e constatando quanto poco mancasse.
Ad ogni punto che loro segnavano, però, anche i West high recuperavano, in un loop che li vedeva sempre sotto di un punto. Preso dall'angoscia, Denki guardò disperato Katsuki, che ricambiò, però, con un sorriso. Non poteva permettersi di perdere il miglior compagno di squadra, colui che avrebbe potuto fargli il passaggio decisivo.
Avrebbero vinto quella partita.
A venti secondi dal termine, sotto ancora di un punto e con la palla tra le mani dell'avversario, Katsuki si ritrovò in difesa, a rubare palla e passarla a Shoto, che lo guardò esterrefatto per averlo trovato lì. il ragazzo la passò a Denki, che corse parallelamente a Katsuki, anche se marcato da due giocatori.
Mancavano dieci secondi al termine e se avesse sbagliato questa, probabilmente se ne sarebbe pentito per tutta la vita.
Il passaggio di Denki, nonostante i marcatori, gli arrivò pulito.
Saltò.
Canestro.
"Il canestro decisivo proprio allo scadere del tempo. E la vittoria! Gli Est high vincono il campionato! Grandioso l'ultimo canestro di Katsuki Bakugou. Congratulazioni Est high!" disse lo speaker e le tribune scoppiarono nel delirio più totale, così come la squadra, che prese a correre, andando a circondare il proprio capitano. Il ragazzo fu abbracciato da una massa indefinita di persone. Il biondo rise emozionato dalla vittoria, dal raggiungimento di ogni proprio traguardo, col pensiero di poter dire di essere passato alla storia della propria scuola.
Katsuki si sentì sollevato dalla massa, andando a finire sulle spalle dei propri compagni di squadra. Salì in alto, in rappresentanza dell'importanza che tutta la scuola gli aveva dato in quei mesi e che lui, in quel momento, si stava prendendo. Da lì, potè vedere il padre ricevere complimenti e stringere mani, nel tragitto che lo portava verso quel gruppo formato dai wildcats. In mano stringeva il trofeo, che a  inizio partita lui stesso aveva accarezzato, nella speranza di poterlo stringere.
Ed eccolo lì, mentre il padre lo sollevava in alto, passandolo al figlio, che, nel boato generale e con tutti i west high eclissatosi, portava in alto la coppa.
Katsuki rise di gusto, mentre tutti urlavano il suo nome e 'Wildcats', festeggiando a più non posso.
Il biondo fu messo giù dalla folla e il premio gli fu portato via da Denki, che si allontanò da lui con il resto della squadra e alcune cheerleader, verso qualche punto indistinto della palestra. Suo padre gli fu vicino in un istante e lo abbracciò.
Katsuki spalancò gli occhi, incredulo, ma ricambiò, chiudendo gli occhi e godendosi la situazione.
"Sono fiero di te" gli sussurrò, appena prima di staccarsi.
"Grazie papà" rispose, perché sapeva che non gli stesse dicendo quello solo per la partita, anche se era principalmente per quello, ma anche per aver avuto il coraggio di seguire i propri sogni. Fu per quello, che quando una mano si posò sulla sua spalla, facendolo voltare, il padre sorrise ancora di più.
"Bravo!" esclamò Aizawa, cosa che disse suo padre a sua volta, riferito a quell'uomo, con cui non era andato mai davvero d'accordo. Katsuki rise di quella situazione surreale, perché più volte a cena aveva sentito discutere il padre di quanto il professore di teatro lo irritasse e molte volte aveva sentito anche Aizawa borbottare nei confronti del coach Bakugou. Eppure stavano lì, insieme in quel momento, grazie a qualcosa che era capitato a caso, ma che Katsuki aveva deciso di portare a termine. Infine suo padre e Aizawa si allontanarono da lui, mentre qualcuno urlava quanto il capitano fosse il migliore.
Venne circondato da due mani, che lo abbracciarono da dietro.
"Congratulazioni capitano!" urlò Eijioru, perfetto come lo aveva lasciato prima sul palco. Pensò a quanto fosse imbarazzante il fatto di essere davanti ad un fiore tanto speciale, completamente sudato, eppure mise da parte quel pensiero, pensando altruisticamente per una volta.
"E la tua squadra?" chiese, veramente interessato alla competizione che anche il ragazzo aveva dovuto affrontare.
"Abbiamo vinto!" rispose eccitato e Katsuki lo avvicinò a sé per congratularsi meglio. Il biondo dapprima carezzò le braccia di Eijirou, poi le fece scorrere fino alla schiena, dove prese ad accarezzarlo. Sentì lo stomaco diventare caldo e i muscoli sciogliersi, nonostante fosse già accaldato per via della partita. Il rosso se ne stava con lo sguardo liquido a fissarlo, con le mani strette intorno alla sua nuca, mentre gli carezzava le ciocche di capelli biondi leggermente bagnate. Fece aderire le loro fronti, perdendo il contorno del viso di Eijirou e il fiato di entrambi si spezzò.
Il rosso fu il primo ad avvicinarsi.
Fu un bacio dolce, leggero, ma bastò per spegnere tutto quello che avevano attorno. Katsuki lo avvicinò ancora più a se stesso, facendo aderire i petti, mentre le mani aperte sulla schiena percepivano ogni muscolo sotto la maglietta sottile. Le dita di Eijirou tiravano le ciocche di capelli sulla sua nuca.
"Ti hanno votato migliore in campo, capitano!" urlò Denki, staccando i due ragazzi da quel bacio che entrambi avevano desiderato così tanto, ma che nessuno dei due aveva avuto il coraggio di ammettere. Katsuki si voltò verso l'amico, afferrando quel solito pallone che ora quello gli porgeva e lo guardò male, seppur sorridente, perché quella era la giornata migliore della sua vita.
Capì, anche, dove prima fosse sparito l'amico.
Le mani di Eijirou si strinsero intorno alle proprie e lo tirarono leggermente. Così non ebbe il tempo di potersi arrabbiare davvero con il proprio migliore amico.
"Si, grazie, grazie tante" disse semplicemente, per poi farsi afferrare totalmente dal rosso, perdendosi nei suoi occhi liquidi, che lo avevano conquistato da subito.

[EXTRA]

Denki, allontanandosi dalla coppietta appena confermata, vide Hitoshi correre felice nella palestra, arrivando nella sua direzione. Non solo la propria squadra aveva vinto, ma anche quella del lilla, che prese al volo tra le braccia, stringendolo.
Gli sorrise.
"Allora, vieni alla festa?" gli chiese con tono che non ammetteva un rifiuto e quello divenne rosso.
"è un appuntamento?"
"Beh, è il tuo giorno fortunato"
Hitoshi lo abbracciò, esprimendo così il suo consenso e poi venendo allontanato da Denki, che fu preso alle spalle da uno dei propri compagni di squadra. Il lilla ne approfittò per correre da Eijirou, che finalmente si era staccato dalle labbra di Katsuki, anche se da pochi istanti. I due, infatti, erano completamente rossi, non solo per l'imbarazzo, ma anche per la foga che ci avevano messo.
Questo, però, non bloccò Hitoshi, che doveva assolutamente riferire quello che era appena successo, al suo migliore amico.
Afferrò le braccia del rosso e lo fece voltare. Questo gli sorrise.
"Denki mi ha appena invitato alla festa!" esclamò, quasi urlando, soprattutto per sovrastare il frastuono, ma anche perché aveva sempre avuto una cotta per quel ragazzo, ma non lo aveva mai ammesso a nessuno. Eijirou aveva cambiato le cose dal suo arrivo alla Est high e non lo avrebbe mai ringraziato abbastanza.
Prima che quello potesse rispondergli oltre che con il sorriso enorme sul volto che già aveva da prima, i due ragazzi vennero interrotti dall'intromissione di Izuku con la sorella Momo.
Il ragazzo dai capelli verdi osservò i due che se ne stavano ad urlacchiare felici. Aveva appena assistito al bacio tra Eijirou e Katsuki e aveva notato Denki e Hitoshi molto più vicini del solito. Questo, però, non lo allontanò dal voler dimostrare la sua superiorità.
"Complimenti" disse al rosso, stringendo le mani al petto, sentendo contro la pelle la propria maglia bianca ricoperta di brillantini. Quello lo guardò stupito, bloccando tutte le sue azioni, smettendo perfino di respirare, sapendo che non fosse una scena da tutti i giorni vedere Izuku ammettere la propria sconfitta.
"Io vado a studiare la parte nel caso tu non possa fare una replica" continuò, ammettendo quello che Aizawa aveva detto poco dopo che tutta la scuola se n'era andata dal teatro. Lo aveva detto ad Izuku, per poi appenderlo ai cartelloni del drama club. Quell'anno, il musical invernale, avrebbe avuto una nuova coppia ad interpretare i protagonisti: Katsuki ed Eijirou.
Il rosso spalancò gli occhi e si portò le mani sulla bocca.
"Su, vallo a dire a Katsuki!" gli ordinò infine Izuku, ridendo della scenetta. Il ragazzo gli mise una mano sul braccio per ringraziarlo e poi scappò tra le braccia di Katsuki che se ne stava a pochi metri di distanza, circondato da gente che gli faceva domande e che gli chiedeva un abbraccio per festeggiare.
Izuku si mosse verso l'uscita della palestra, non avendo più nulla lì da fare, con Momo che lo seguiva a ruota. Aveva un nodo in gola per aver perso la competizione, ma sapeva che se era andata così, l'anno prossimo si sarebbe dovuto impegnare di più. Sarebbe stato l'ultimo anno, ovvero l'ultima opportunità di dimostrare a tutti la propria grandiosità.
Perso nei propri pensieri, non si accorse nemmeno che Shoto gli stesse andando incontro. Cos si ritrovò davanti a quel ragazzo, dai capelli colorati a metà, metà rossi, metà bianchi, che gli sorrideva, stringendo un borsone tra le mani.
"Hei Izuku!" lo salutò, bloccandogli le via di fuga e sorridendogli sornione. Il verde lo osservò qualche istante, non riuscendo a mettere su il suo solito sguardo innervosito, forse per via della stanchezza, o forse semplicemente perché si stava abituando alle attenzioni piacevoli che quel ragazzo gli rivolgeva costantemente.
"Mi dispiace che tu non abbia vinto, ma io ti trovo davvero bravo. Lo sai, ti ammiro moltissimo" gli disse Shoto, preso di coraggio, mettendogli una mano sul braccio. Izuku si sentì diventare caldo e guardò quella parte dei loro corpi che si univano. Sollevò di nuovo lo sguardo.
"Beh, perché non dovresti? Ciao ciao" rispose, con il suo solito modo arrogante di fare, ma questa volta per scappare da delle attenzioni che non aveva idea di come prendere. Il ragazzo non era mai stato così sfacciato e ciò lo rendeva agitato, anche se non riusciva a comprendere bene il perché.
"Aspetta!" gli urlò dietro, però, quello. Izuku si voltò, ancora accaldato e senza parole, mentre Shoto gli porgeva dei biscotti appena sfornati, tirati fuori dal borsone che prima stringeva tra le mani. Ammutolito, prese quel dono e lo guardò per qualche istante.
Semplicissimi biscotti di pasta frolla con gocce di cioccolato.
Alzò lo sguardo su quel ragazzo dai capelli a metà e gli sorrise, per poi voltarsi ed andarsene.

FINE

My musical academia [BnhaxHsm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora