Sempre Peggio

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Hermione aveva la sensazione di essere fuori dal suo corpo, perché, nonostante glielo avesse negato, sapeva benissimo che Draco Malfoy l'aveva spaccata a metà ed ora una consisteva nel suo corpo che si muoveva e l'altra in quella che si osservava vivere come se lei non fosse più lei, come se fosse un'estranea. 

Le due metà si univano, in parte, soltanto la sera, quando lei si concedeva di piangere e di attraversare quel dolore che provava in ogni singolo muscolo. 

Da quando era tornata a Hogwarts la notte di Capodanno, credeva di aver perso un pezzo di sé durante la smaterializzazione ed era vero, perché metà del suo cuore era rimasto nelle sue mani, come la collana che gli aveva restituito prima di andare via. 

Quando arrivò in aula, si sedette al solito posto, sistemò pergamena e piuma sul banco e i capelli davanti al viso: gli sembrava che quel gesto potesse proteggerla dal suo sguardo, dai ricordi di quella sera, dalla voglia che aveva di guardarlo e tornare da lui. 

Hermione, agli occhi degli altri, sembrava essere tornata quella degli anni precedenti, sempre pronta a rispondere alle domande dei professori, a primeggiare nei voti, la schiena dritta, il respiro regolare. Glielo avevano detto Seamus e Lavanda una volta che l'avevano vista entrare in Sala Comune. -Sei tornata quella di un tempo, eh?- aveva annuito e i due compagni non lo sapevano che quella era la bugia più grande che Hermione avesse mai raccontato soprattutto a se stessa. 

Poco alla volta, si unirono a lei gli altri studenti e la lezione cominciò. 

Il professor Binns aveva una voce noiosa, monotona, l'abilità di far appesantire le palpebre di chiunque lo ascoltasse e il maledetto difetto di non ricordare il nome dei propri alunni. -Oggi parleremo della prigione di Azkaban e della storia della sua fondazione. C'è qualcuno, tra voi, che saprebbe dirm…- ma non riuscì a completare la frase, perché la sua attenzione fu catturata dal movimento di una mano che si allungava verso l'alto. -Bene, lei è la signorina? 

-Granger. 

-Cosa sa dirmi a riguardo?

-Azkaban esiste sin dal quindicesimo secolo e fu originariamente casa di Ekrizdis, un potente mago, professionista delle arti oscure e che si dice abbia avuto seri problemi mentali, infatti usò l'edificio per uccidere e torturare centinaia di marinai babbani. La fortezza fu costruita su un’isola del Mare del Nord e non apparve mai né sulle mappe né agli occhi di altri maghi, finché il suo costruttore non morì e gli incantesimi di occultamento si dissolsero. 

Quando il Ministero della Magia scoprì la sua esistenza, cominciò un'indagine dopo la quale, chi vi aveva partecipato, si rifiutò di raccontare ciò che aveva visto, dicendo soltanto che i Dissennatori erano la parte meno terrificante di quello che avevano scoperto. La proposta di distruggere Azkaban spaccò a metà la comunità magica… - le sembrò che l'altra metà di sé si fosse seduta sulle spalle e la ascoltasse parlare, la sua voce così stanca, e parlava, parlava… 

Si rese conto di aver smesso solo quando qualcuno le poggiò la mano sul braccio. -Sei così brava, Hermione… Se fossi tu ad insegnare, credo che Storia della Magia diventerebbe la mia materia preferita.- le disse Dean, con lo stesso sorriso che aveva visto sul suo viso il giorno in cui aveva provato a baciarla. Si ritrasse immediatamente: aveva voglia di scappare, chiudersi nella Stanza delle Necessità ed urlare fino a che non le sarebbe rimasto più un solo filo di voce, ma non si mosse. Si limitò a guardare dritto, verso la cattedra del professore che aveva iniziato a scrivere qualcosa sul suo registro magico. 

Quando l'ora finí, si alzò velocemente e corse verso la biblioteca dove aveva appuntamento con Ginny. 

Le sembrò che i corridoi si fossero estesi, si guardò continuamente dietro per assicurarsi che Dean non la stesse seguendo. 

Since I kissed you continued Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora