Il Giorno Dopo

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Dopo essere uscita dal bagno dei Prefetti si era diretta nel dormitorio. Si dava della stupida ogni volta che ripensava alla reazione che aveva avuto quando aveva sentito quel rumore: aveva sperato che fosse lui che, dopo averla cercata ovunque, poi l'aveva trovata lì e, invece, era soltanto il rumore della sua bacchetta caduta dalla panca. 

Aveva passato tutta la sera a pensare a lui, aprendo il baule e leggendo ogni biglietto che si erano mandati. 

-Mi piacerebbe portarti in un posto in cui non sei mai stata. 

-A me piacerebbe portarti a casa mia, nei cinema, nei centri commerciali, sul Tamigi… E poi vorrei guardarti mentre guardi il mare. 

-Il mare? 

-Sì, non è soltanto acqua, sai? Il mare ha una regola: ti porta lontano, anche se sei semplicemente seduto sulla sabbia, ti senti muovere dentro anche se sei fermo e puoi permetterti di non pensare a niente perché il suono delle onde supera sempre quello dei tuoi pensieri. È bellissimo. 

-Va bene, andremo al mare. 

-Magari quest'estate. O quest'inverno. 

-Quando vuoi. Granger, però tu adesso devi ascoltami, senza interrompere…

-Perchè? 

-Perchè non so se riuscirò a dirti tutto quello che penso in un altro momento e raramente mi troverai romantico, però io non voglio perderti. Credo che se un giorno dovessimo lasciarci, io non vorrò nessun'altra che non sai tu. 

-Lo dici solo perché stiamo ancora insieme. 

-Lo dico perché ne sono sicuro: quello che provo con te… non mi è mai successo prima, forse perché tu mi stai cambiando, davvero e non pensavo potesse succedere… Quando ho capito quello che provavo per te, credimi, io non ti stavo cercando. Non stavo cercando niente, in realtà, e sono stato male, perché tu eri l'unica voglia che non avrei voluto, però adesso non riesco a immaginarmi senza di te, a tornare quello di prima… e se penso a tutto il tempo che abbiamo perso ad insultarci, invece che passarlo così… 

Si erano seduti vicini ad uno dei tavoli della Sala Grande, leggermente in disparte dagli altri e lei gli aveva sorriso. -Forse non sarebbe stato lo stesso. 

-Forse no, però io mi ero rassegnato a questa vita e tu hai sconvolto tutto, un po' come il sole che torna dopo giorni interi di pioggia. A volte mi sembra davvero di dipendere da te: se sei felice lo sono anche io, e se sei nervosa comincio ad esserlo anche io, e non so se sia una cosa giusta… 

-Molto romantico, Malfoy. 

-Romantico e vero, direi. Spero che ricorderai queste parole, Granger, perché non è da me essere così e dire queste cose come se niente fosse. È difficile per me, davvero, però a volte mi sento come se non riuscissi a trattenermi. 

-Non farlo. Io so che sei molto più di questo. Non mi interessano molto le belle parole se restano solo parole, però tu, ogni volta che ho paura, mi dimostri che anche da parte tua c'è la volontà di stare insieme: sto con te anche per questo.

E poi aveva stretto le mani nelle sue: era un'emozione così forte che lei stessa non riusciva a spiegare, ma era perfetta così. 

Poi, aveva guardato il sole sorgere, si era vestita ed era andata in biblioteca a studiare e, dopo ora di pranzo, aveva aspettato Ginny fuori all'aula di Trasfigurazione: si erano messe d'accordo dopo che l'amica era rientrata nel dormitorio. Si era appoggiata alla parete con lo sguardo basso e, dopo che aveva visto uscire, l'aveva salutata con un bacio sulla guancia e Ginny aveva cominciato a raccontarle della sera precedente. -È stata davvero una bella festa. Mi è dispiaciuto che tu non sia venuta… 

Since I kissed you continued Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora