La stanza era ormai vuota e spogliata di tutto. Le pareti bianche senza alcun poster e alcuna fotografia. Le mensole libere da tutti i libri e la scrivania completamente sgombrata.
Non c'era più nulla. Solo tre grandi valigie e qualche scatolone impacchettato vino alla porta.Samantha era in piedi accanto alla finestra e guardava le pesanti gocce di pioggia scendere dai grossi nuvoloni e colpire le vetrate degli alti palazzi di Milano.
Quel giorno il cielo era grigio e faceva freddo, il che era abbastanza strano per essere una giornata di fine agosto.Lei se ne stava lì, in silenzio e guardava la strada sottostante dall'alto del suo appartamento al decimo piano di uno dei palazzi più prestigiosi della città.
Guardava le auto sfrecciare veloci lungo la via, le persone che correvano da un lato all'altro coperte dai loro ombrelli di fretta per chissà quale impegno. Tutto questo le sarebbe mancato."Samantha", la chiamò sua madre, ma lei era troppo immersa nei suoi pensieri per sentirla.
"Samantha, è tutto pronto?" la richiamò la donna entrando nella stanza e riportandola finalmente alla realtà.
"Si mamma, è tutto pronto" rispose la ragazza con un cenno della testa in direzione di tutta la sua roba impacchettata e accatastata vicino alla porta della camera.
"Ok, Sergio porterà le tue cose in macchina e poi partiremo va bene?"-Due mesi prima-
"Mamma sono a casa" gridò Samantha entrando in casa per farsi sentire. Si chiuse la porta alle spalle e fece cadere lo zaino sul pavimento. La scuola era finalmente finita. Aveva dato l'ultimo esame proprio quella mattina. Ora le sue uniche preoccupazioni erano quelle di abbronzarsi e di preparare la valigia per le due settimane di vacanza con i suoi amici."Che c'è per pranzo?" chiese, ma non ottenne alcuna risposta.
"Mamma?" domandò ancora entrando in cucina.
Quello che vide non era esattamente ciò che si aspettava.
Suo padre era seduto a capotavola con un bicchiere di vino davanti a sé, e sua madre all'altro capo del lungo tavolo di vetro.
Non vedeva suo padre da quasi un mese perché, dopo il divorzio con mamma lo vedeva solamente un weekend ogni due settimane, ma nell'ultimo mese era stato in America per un viaggio di lavoro.
"Ciao tesoro, per favore siediti un attimo" disse l'uomo indicando la sedia accanto a lui.
"Ciao tesoro". Sentire quelle parole le fece uno strano effetto.Aveva sempre avuto un ottimo legame con suo padre, ma da quando aveva divorziato con sua madre, e da quando Samantha aveva scoperto che aveva un'altra donna, che le aveva presentato durante un pranzo nel suo attico, il loro rapporto si era indebolito parecchio. Quello era stato un vero colpo basso. Karen era una donna americana che suo padre aveva conosciuto in uno dei suoi viaggi di lavoro, ancora mentre stava con la madre, ed ora era pronto a farsi una nuova vita con lei e suo figlio.
Samantha ce l'aveva con lui e non poco, ma per quanto si sforzasse non riusciva ad odiarlo. Non del tutto almeno. Anche perché, nonostante il divorzio, lui si preoccupava ancora per lei e sua madre, e permetteva loro di condurre una vita di lusso grazie ai suoi fiorenti giri d'affari.La ragazza prese posto al tavolo vicino al padre facendo saettare lo sguardo tra lui e sua madre.
"Io e tua madre abbiamo pensato che potresti trasferirti con me a Los Angeles a fine estate. Sai, sono diventato il proprietario di un terreno nella Napa Valley, nel Nord della California e ho pensato di espandere anche lì la mi azienda vinicola. Inoltre quest'anno inizierai il college e a Los Angeles si trova uno dei più prestigiosi degli Stati Uniti" disse l'uomo con una luce di speranza negli occhi.
Samantha non rispose subito, ma spostò lo sguardo in quello della madre per sentire il suo parere.
"Tesoro è un'ottima idea. La città è bellissima, la scuola è una delle migliori sul territorio. Potrai crearti un futuro migliore di quello che potresti avere qui" disse la donna.
E questo non era esattamente il parere che lei si aspettava.Ultimamente le cose non andavano molto bene. Quell'anno scolastico era andato veramente male, ma per qualche strano miracolo era riuscita a diplomarsi. Oltre a questo, i problemi in famiglia la opprimevano e non poco. Ma per fortuna riusciva a distrarsi con lunghi pomeriggi di shopping per le vie di Milano e con serate trascorse nei più esclusivi club della città con i suoi amici.
L'idea di cambiare aria la attirava parecchio. In fondo qui non aveva molto da perdere se non i suoi amici, con i quali aveva impiegato molti sforzi per costruire un rapporto."Allora è deciso. Partiremo tra due mesi, così puoi goderti questa estete qui con i tuoi amici e quando ci trasferiremo sarai pronta per il nuovo anno scolastico".
Le prole del padre la portarono bruscamente alla realtà strappandola dai suoi pensieri.
Era già tutto deciso. La sua opinione non contava più nulla quindi intraprendere una discussione in quel momento sarebbe stato più che inutile.
Sorrise, ma nei suoi occhi si poteva ben notare tutto il disappunto e lo sconforto che provava in quelmomento. Di certo sua madre lo aveva notato perché allungò un braccio nella sua direzione per accarezzarle la mano.
"Bene, io vado che ho del lavoro da sbrigare" disse l'uomo finendo il suo bicchiere di vino per poi alzarsi e riabbottonarsi la giacca del completo blu.
"Ciao Sam, sono felice che tu abbia accettato, non te ne pentirai vedrai" la salutò stampandole un bacio sulla fronte. "Ciao Vanessa" salutò anche la donna con un cenno della mano e poi si congedò.
La porta si chiuse.
Le due rimasero lì in piedi, interdette per qualche minuto, senza proferire parola."Sam non sei contenta?" chiese la donna rompendo il silenzio nella stanza.
"Si mamma, insomma, sai che amo la California. Adoravo le nostre vacanze li, tutte le estati della mia infanzia e i ricordi migliori sono li, ma addirittura trasferirmici, mi sembra un tantino esagerato. Non so se sia davvero una buona idea" rispose voltandosi verso di lei per guardarla negli occhi.
"Certo che è un buona idea Samantha, avrai il meglio che si possa desiderare"
"E tu che farai mamma?" le chiese, "Io resterò qui tesoro, qualcuno deve pur badare a questo appartamento" rispose con un sorriso, ma nei suoi occhi si poteva benissimo notare un velo di tristezza. "Dovrò lasciare tutto ciò che ho qui. Christian, i miei amici e..."
"Oh andiamo Sam, non dirai sul serio" la interruppe sua madre, "Quei ragazzi non li puoi considerare veramente tuoi amici. Sei nel loro gruppetto solo per i tuoi soldi tesoro, se tu non avessi quelli probabilmente non ti guarderebbero nemmeno in faccia. Sono solo ragazzini viziati, troverai molto di meglio fidati" aggiunse mettendole le mani sulle spalle.
"E come farò con Christian?". Christian era il ragazzo di Samantha da poco più di tre anni e faceva parte anche lui del suo gruppetto di amici.
"Ciò che ho detto vale anche per lui, ma se proprio ci tieni potrete sentirvi via Skype. La tecnologia in questi casi aiuta molto" disse Vanessa cercando di convincerla.Ultimamente, come se tutto il resto non bastasse, le cose tra di Samantha e Christian non andavano molto bene, anzi, era una litigata continua a causa dell'insensata gelosia del ragazzo che la opprimeva sempre di più. Forse allontanarsi per un po' avrebbe fatto solamente bene ad entrambi.
"Che figata Sam! Ti trasferirai in America!" aveva esclamato Cristina, una delle amiche di Samantha quando quello stesso pomeriggio tramite una video-chiamata con tutti i suoi amici, la ragazza aveva annunciato la sua partenza alla fine di quell'estate. Nessuno sembrava triste, nessuno aveva nemmeno un velo di malinconia negli occhi, anzi tutti la incoraggiavano ad andare. Forse lo facevano per il suo bene, o perché semplicemente erano felici per lei.
|| sara ||
Buon pomeriggio!
Ecco a voi il prologo. Spero vi piaccia. Se volete lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Opinioni e critiche costruttive sono ben accette.xx💋
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Amore & Odio || Arón Piper
FanfictionLa vita di Samantha era ormai andata in frantumi e lei, per quanto ci provasse, non riusciva più a mettere insieme i pezzi. Ma l'anno del tanto atteso College era finalmente arrivato e con lui anche l'inaspettato trasferimento a Los Angeles con il p...