"Pronto?" Non rispondo.
Le lacrime e il nodo in gola non permettono alla mia voce di uscire."Samantha tutto bene? Perché piangi?" chiede mio fratello allarmato dall'altra parte della telefonata.
"Alex vieni a prendermi ti prego, non voglio più stare qui" dico tra i singhiozzi.
"Ehi che è successo?",
"Poi ti spiego ma vieni a prendermi per favore" ripeto.
"Va bene, ti porto nel mio appartamento dato che nel tuo non puoi entrare per i prossimi tre giorni ok? Ora parto" dice e subito mi sento molto meglio.
"Si va benissimo, grazie Alex. Ti voglio bene" dico per poi riattaccare la chiamata.Tiro un sospiro di sollievo e cerco di calmarmi per poi andare in bagno e risciacquarmi il viso con l'acqua fredda. Tornata in camera tiro fuori tutti i miei bagagli in gran parte ancora da disfare e inizio a buttare dentro con rabbia tutta la poca roba che avevo tirato fuori in precedenza.
Qualcuno bussa alla porta e mio padre fa il suo ingresso nella stanza."Tesoro senti, mi dispiace tanto per prima ma...che stai facendo?" si interrompe e chiede vedendomi indaffarata ad impacchettare tutte le mie cose.
"Alex sta venendo a prendermi. Non starò in questa casa un'ora di più" dico arrabbiata sorpassandolo per recuperare una felpa sulla poltroncina nell'angolo della camera.
"Ehi fermati. Mi dispiace per prima. Non dovrai lavorare, penserò a tutto io ok?" dice prendendomi per le spalle e guardandomi dritta negli occhi.
"Non mi interessa papà. Fai ciò che vuoi con i tuoi soldi ma non permetterti mai più di parlare in quel modo di mio fratello" rispondo impassibile liberandomi dalla sua presa e andando a chiudere l'ultima valigia per poi iniziare a portare tutte le mie cose fuori dalla stanza e poi giù dalle scale sotto gli sguardi attenti di mio padre, di Karen e di suo figlio."Sei proprio sicura di andartene?" chiede un'ultima volta mio padre e io annuisco.
Il cellulare mi vibra nella tasca posteriore dei Jeans.
"Sono sotto" recita il messaggio di Alex."Bene, io me ne vado" annuncio guardandoli uno ad uno con uno sguardo trionfante e aprendo la porta.
Alex è fuori, appoggiato alla macchina e appena mi vede mi viene incontro per aiutarmi con tutte le valigie e caricarle nel bagagliaio mentre fuma una sigaretta.
"Ne sei sicura Samantha?" ci riprova ancora mio padre.
"Papà tu non hai perso solo un figlio, oggi li hai persi entrambi, complimenti" dico cattiva per poi girare i tacchi e uscire una volta per tutte da quella maledetta casa.
Appena mi chiudo la porta alle spalle però la rabbia e l'adrenalina svaniscono e le lacrime prendono di nuovo il sopravvento sul mio viso."Ehi va tutto bene, stai tranquilla. Ora ce ne andiamo da qui e ricominciamo da zero insieme ok?" mi chiede mio fratello abbracciandomi per poi chiudere il bagagliaio completamente pieno e salire al suo posto di guida. Salgo anche io e lui mette in moto l'auto uscendo dal vialetto.
Libertà.
Ora si andrà tutto bene."Allora vuoi dirmi che diavolo è successo?" chiede Alex dopo qualche minuto di silenzio.
Inizio a raccontare della litigata con nostro padre senza tralasciare alcuna frase e alcuna espressione."Vabbè me lo aspettavo. Ma ora che abbiamo definitivamente chiuso dobbiamo guardare avanti. Sarà una figata, ci divertiremo un mondo insieme vedrai" dice entusiasta alzando il volume della radio.
"Sei sicuro che non disturbo nel tuo appartamento?" chiedo, "Certo che no Sam. Aron è ancora in vacanza dalla sua famiglia in Spagna e non tornerà prima dell'inizio della scuola e Cole non è quasi mai in casa e non vede l'ora di conoscerti. È un tipo molto simpatico, ti troverai molto bene" dice sorridendo e alzando ancora di più il volume della musica.Il resto del tragitto lo passiamo così. Cantando a squarciagola le canzoni che passano alla radio, con l'aria che entra dai finestrini mezzi abbassati e ci fa volare i capelli in tutte le direzioni. Mentre fuori il sole si tuffa nell'oceano, colorando il cielo di mille sfumature rosate che si riflettono nell'acqua.
L'auto di mio fratello si ferma nel parcheggio dove la mattina aveva parcheggiato mio padre.
Scendo e prendo una sola valigia dal bagagliaio dato che dovrò stare solo per un paio di giorni e poi seguo mio fratello verso il secondo palazzo. Arriviamo al suo piano ed entriamo nell'appartamento.
È leggermente più grande del mio ma molto simile, tutto sui toni del grigio.
"Benvenuta" esclama Alex togliendosi la giacca e aprendo le braccia."Alex sei tu?" domanda una voce proveniente dal corridoio.
"Ehi e tu chi sei?" chiede un ragazzo facendo il suo ingresso nella stanza con un ampio sorriso sul viso.
È un ragazzo alto con il fisico abbastanza scolpito, dei folti capelli ricci neri e un sorriso smagliante.
È davvero un bel ragazzo."Fratello abbiamo trovato un'altra coinquilina?" aggiunge lanciando un'occhiata divertita ad Alex che, "è mia sorella" risponde ridendo scatenando un'espressione sorpresa e scioccata sul volto del ragazzo.
"Piacere Samantha" mi presento porgendogli la mano, "Cole, lieto di conoscerti" risponde prendendomi la mano e baciandola facendomi ridere."Quindi la sorellina del Boss si è trasferita qui...a cosa dobbiamo questo immenso piacere?" chiede il ragazzo accendendosi una sigaretta.
"È qui solo per un paio di giorni, poi si trasferirà nel suo appartamento nel palazzo qui di fronte" risponde Alex. "Oh...una nuova matricola. Vedrai ti divertirai da pazzi con noi. Preparati alle feste migliori della tua vita" ammicca facendomi l'occhiolino.
"Cole non iniziare. Dovrà concentrarsi sulla scuola, non portarla sulla brutta strada" pronuncia mio fratello
"Eddai Alex non fare il noioso" lo riprende il riccio schiacciando il mozzicone della sigaretta nel posacenere sul tavolino al centro del salotto.
"Allora che volete mangiare per cena?" chiede poi dirigendosi in cucina e prendendo un listino.Alla fine optiamo tutti per una pizza e Cole compone il numero sul suo cellulare per fare l'ordine.
Dopo aver sistemato le mie cose nella stanza di Alex faccio una doccia veloce e mi cambio indossando dei pantaloni della tuta grigi e una canottiera nera. Esco dal bagno lasciando il posto a mio fratello.
Attraverso il corridoio per raggiungere Cole in salotto, la pizza dovrebbe arrivare a momenti.Ma prima di raggiungerlo una delle tre porte sul lato destro del corridoio semiaperta attira la mia attenzione.
Mi avvicino e la spingo leggermente sbirciandoci dietro e poi entro presa dalla curiosità.Le pareti sono bianche e in parte coperte da disegni e poster.
Sopra la testata del letto è appesa una bandiera della Spagna.
Ma ciò che attira maggiormente la mia attenzione è la grande libreria piena zeppa di libri.
"Wow" sussurro sfiorando alcune copertine."Cha fai qui Samantha?" la voce di Cole arriva alle mie spalle facendomi sobbalzare.
Il ragazzo è appoggiato alla porta con le braccia incrociate e mi guarda con un'espressione divertita probabilmente dovuta alla mia espressione.
"Io...scusa la porta era aperta e io...scusami" dico frettolosamente riponendo il libro che ho in mano al suo posto mentre la sua fragorosa risata riempie la stanza. Esco dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle."Questa è la stanza di Aron. Se sapesse che sei entrata probabilmente ti ucciderebbe" dice ancora ridendo, "Ma tranquilla non dirò nulla" aggiunge facendo segno di chiudere la bocca.
Ci sediamo sul divano in attesa dell'arrivo della pizza e iniziamo a parlare.
"Allora che fai qui a Los Angeles?" mi chiede accendendosi una sigaretta. Inizio a raccontare tutta la storia, di me e mio fratello, il lavoro di mio padre e le discordie con Alex.
Della litigata di questa mattina e del vero motivo per il quale ora sono infiltrata nel loro appartamento.Alex esce dalla sua stanza nell'esatto momento in cui il campanello suona.
Così passiamo la serata mangiando pizza e parlando un bel po'.
Cole è davvero un ragazzo gentile e molto simpatico.
Sono contenta che mio fratello lo abbia come amico e allo stesso tempo, spero di trovare anche io amici così.|| sara ||
Salveeeee!!
Ecco a voi il nuovo capitolo
Preparatevi per il prossimo perché finalmente arriverà il tanto atteso Arón
Fatevi sapere che ne pensate e lasciate una stellina.xx💋
11 maggio 2020
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Amore & Odio || Arón Piper
FanfictionLa vita di Samantha era ormai andata in frantumi e lei, per quanto ci provasse, non riusciva più a mettere insieme i pezzi. Ma l'anno del tanto atteso College era finalmente arrivato e con lui anche l'inaspettato trasferimento a Los Angeles con il p...