Capitolo quattordici.

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"L'amore vero è quello che.." Una frase sospesa era sul libro che leggevo: "You and Me". E pensare che ogni volta che la chiudevo i miei pensieri erano fissi su Gabriel e sui suoi meravigliosi occhi color oceano. Ma davvero tutto è iniziato in una notte,in un prato, in un rischio o verità? Ed è strano come un semplice rischio,possa cambiarti la vita. Io non dico che Gabriel sarà l'uomo che sposerò,ma che neanche lascerò,perchè lui mi fa star bene e in questo mese,dopo aver saputo la verità su mio padre,mi è stato accanto.

Mia madre poverina non fa altro che piangere, la insultai e criticai quel giorno,solo perchè non mi disse la verità,ma lo fece per il mio bene.
"Disturbo?"- qualcuno disse al di fuori della porta.
"E' aperto"-affermai.

Era Daniel,che bella sorpresa! Il mio migliore amico,dopo quattro mesi si faceva vivo,niente di piu' bello.
"Ohi tesoro,come mai da queste parti? E l'università?- domandai.
"Ci hanno assegnato due giorni di riposo,poi la settimana prossima ci saranno esami orali e scritti,e in questi due giorni volevo staccare un po' la spina."

"Capisco"- affermai.
Mi alzai dal letto e aprii la finestra,notando una scritta proprio in direzione del mio balcone con sopra scritto: + 9 mesi di noi,ti amo amore mio.
Cavolo, oggi è 19! Nove mesi di puro amore con Gabriel e lui non poteva farmi regalo piu' bello.

Senza rifletterci su,buttai un grido; quanto potevo amarlo.
"Perchè gridi?- domandò Daniel.
"Ma guarda"- gridai indicando il balcone.
Egli si affacciò e guardò con aria del tutto indifferente la meravigliosa sopresa di Gabriel.

"E allora?"- sospirò infine. "Poteva fare di meglio".
"Tipo cosa,signor so tutto io?"- risposi acida.
"Tipo questo!" Mi prese dai fianchi e mi buttò sul letto; iniziò a riempirmi di carezze e abracci,infine arrivò alle mie labbra e ci posò le sue. Non esitai neanche un secondo in piu' che subito mi rialzai e lo cacciai via,senza chiedere alcuna spiegazione.

"Fuori"- gridai.
"Ti amo ancora di più quando fai così"- mi sussurrò nell'orecchio,poi andò via.
Ma perchè questo doveva succedere proprio a me? Odio i ragazzi che assumono questo atteggiamento, sanno benissimo che una ragazza è fidanzata,per di piu' lo è ufficialmente da nove mesi,per quale assurdo motivo si buttano? Certe cose non riesco proprio a tollelarle.

Pochi secondi dopo,il mio iPhone si illuminò.
"Ciao"- messaggio da messanger. Aprii ed era il falso contatto,quel presunto tizio che si fingeva un ventenne ma che in realtà è semplicemente mio padre,o almeno cosi sembra.
Non risposi,ma ancora quest'animale continuava a scrivere.
"Non avere paura di me,non voglio farti del male"
"Sii serena,incontriamoci oggi al bar verso le 5,ti prego"
"Ho bisogno di sentirti mia"
Mi arrivarono questi messaggi ma non risposi a nessuno di essi; piu' scriveva e piu' sentivo in me una paura tremenda,che da un momento all'altro,sarei stata in pericolo.

- - -
"Sono in giro,inizia a scendere e ti porto dove tu vuoi amore,auguri a noi."- messaggio da Amore Mio,il telefono continuava ad illuminarsi,continuava a scrivermi attendendo una mia risposta.
"Non dirmi che vuoi lasciarmi,perchè non rispondi?"
"Io ti amo e lo sai"
"Sto giu',arrabbiati,infuriati,picchiami anche se non so per cosa,ma ho bisogno di vederti".

In ogni suo messaggio apparve in me un sorriso; presi il cellulare che era ancora in carica e scesi giu' senza alcuna risposta. Aveva parcheggiato all'angolo come a suo solito. Mi avvicinai,lo baciai e mise in moto la macchina.
Non ci dicevamo molto,dato che lo stereo era ad alto volume e non facevamo altro che cantare. D'un tratto, una macchina alle nostre spalle non faceva altro che suonare il clacson,spiai dal finestrino,ed era "mio padre".
Accostammo vicino a un bosco,quando ormai lo avevamo seminato. Gabriel si distese per terra,toccando il continuazione la sua pancia. Sudava,ma allo stesso tempo sudava freddo,aveva caldo e freddo, sentiva il bisogno di una coperta pesante o di una bottiglietta d'acqua congelata da buttargli sopra, li non si trattava di febbre,ma di qualcosa di piu'.

GABRIEL'S POV.
Tre mesi fa, ebbi un dolore di pancia fortissimo e delle scariche di sangue. I miei genitori preoccupati mi portarono in ospedale; durante i primi tre giorni sono stato sotto vari esami e controlli,dopo una settimana iniziarono a dubitare che si trattasse di polmonite,di pendicite o di varie cose che con il passar del tempo,molto lentamente,sarebbero guarite.
Cosi non fu.
Ci fu una seconda perdita di sangue,i miei genitori quindi, mi portarono a Bari dove mi ricoverarono per tre settimane. Trovarono un piccolo tumore al pancreas,ma che adesso a distanza di tre mesi,si è esteso in una maniera fin troppo esagerata,nessun dottore aveva mai visto un aumento del genere in cosi poco tempo. Angel non sa nulla,non voglio spaventarla,in caso di morte,lo dirò, ma ora voglio solo che sia felice e che pensi che io stia bene.

"Tranquilla amore,è un leggero mal di pancia,passa subito"- dissi tranquillizzandola.
Ormai mentire era diventata una passione. Povera amore mio,se solo sapesse cosa sto passando..

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