Capitolo nove.

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"Niente dura niente dura e questo lo sai,però,non ti ci abitui mai".

-Vasco Rossi.

GABRIEL'S POV.

Eravamo giunti in ospedale per via di Angel che aveva avuto dei forti giramenti di testa. Cavoli,quanto può essere forte una pallonata in testa.

Erano passate ormai da quando eravamo li,sei ore in cui continuavo a fare avanti e indietro facendomi notare da tutti, davvero,chi pensava alle altre persone che mi circondavano? I miei pensieri,erano fissi su Angel,Dio,quanto potevo amarla. Con me era venuto anche mio fratello Davide, dal suo viso assorto,si può notare che è abbastanza preoccupato,troppo per i miei gusti.

"Scusa, ti calmi per favore?"- gli dissi mettendo la mia mano sulla sua spalla. "Scusa,ma non ci riesco. E' troppo importante per me"- mi rispose lui.

Aspetta,troppo importante il cavolo. Si conoscono semplicemente da tre giorni,qui c'era qualcosa che non quadrava. "Importante? Vi conoscete da soli tre giorni"- iniziai.

"E come si dice,è a prima vista"- rispose lui,iniziando ad uscire dalle tasche il pacchetto delle sigarette e accendendone una.

"A prima vista cosa? Non ti sarai mica innamorato di lei,vero?"- iniziai a gridare strappandogli dal pacchetto un'altra sigaretta.

Non rispose,balbettava solamente.. lo avrei ucciso il quel preciso momento o magari lo avrei fatto bruciare tra le fiamme.

"E' il fidanzato di Angel Kimloght?"- mi dissero alle alle spalle.

Era il dottore,fortunatamente. "Si,sono io,mi dica dottore,sta bene?"- chiesi.

"Ha perso la memoria,ma sono sicuro che con il suo aiuto e quello dei suoi amici,in un giorno,avrà già recuperato la maggior parte dei suoi ricordi"- mi rispose lui,invitandomi ad entrare nella stanza.

Era bellissima,anche con i capelli spettinati e le flebo, era bellissima, sempre,in qualsiasi circostanza. Mi avvicinai a lei.

"Principessa mia,finalmente hai aperto i tuoi dolci occhi"- le dissi posando la mia mano sul suo viso.

"Chi sei?"- rispose preoccupata lei. Dimenticavo, aveva avuto dei vuoti di memoria,ed io che volevo già baciarla. Presi uno sgabello,mi sedetti, le presi la mano e iniziai a parlarle:

"Sai tesoro, io sono il tuo fidanzato, il tuo Gabriel, solo tuo,piccola. Hai perso la memoria ma con me al tuo fianco,sarà tutto più semplice"-le spiegai.

Iniziò a guardarmi dalla testa ai piedi,infine pronunciò.

"Tu"- sospirò.. "Tu non mi piaci"- risposi.

Uscii fuori turbato,stanco,mortificato,con il cuore rotto in mille pezzi. Entrò mio fratello,credevo potesse risolvere qualcosa,ma dare certi incarichi proprio a lui,non è il massimo. E questo spiega quanto io possa essere pazzo in questo momento,o avrei fatto un incidente o mi sarei buttato da qualche parte. La ragazza,la ragazza che amo,per di piu' la mia ragazza,ha detto di non amarmi,non so se sia confusa e mi ha detto cosi solo per questo motivo o se non mi ha mai amato,mentendomi tutto il tempo. Devo andare fuori a fumare cinque sigarette di fila.

DAVIDE'S POV.

Entrai dentro la sua stanza, un angelo,Dio. Mi avvicinai a lei e mi sedetti sullo sgabello dove vi era seduto prima Gabriel.

"Ciao piccola"- le dissi. Lei rispose con un semplice ciao non guardandomi nemmeno negli occhi.

"Chi sei?" - riprese infine lei.

Non risposi subito. Dato che era senza memoria,potevo dire di essere il suo ragazzo,o magari il suo migliore amico,dato che Gabriel è uscito di qui desolato.

"Sono il tuo ragazzo"- dissi infine tutto d'un fiato.

"Ma qui cosa sono? La ragazza fidanzata con tutti? Prima è entrato uno dicendomi la stessa cosa,mi prendete in giro?"- iniziò ad alterarsi lei.

"No,risposi,lui ti ha mentito, si è lasciato con la sua ragazza e ora vuole portarti via da me. Siamo fratelli"- le spiegai. Ella mi sorrise,del tipo che ci stava credendo ed io gioivo per questo,ma allo stempo tempo ero dispiaciuto per Gabriel che in fin dei conti,è sangue del mio sangue.

Mi avvicinai a Angel e le diedi un bacio a stampo. Le sue labbra erano secche e mi venvia ancor piu' voglia di baciarla e non lasciarla andare.

GABRIEL'S POV.

Volevo rientrare per vedere se Davide aveva risolto qualcosa,mi limitai a guardare nello specchietto che vi era sulla porta e vidi la scena che fece traboccare il vaso. Davide che baciava la mia ragazza? Quindi la ama e si sta approfittando di lei,no,questo non posso accettarlo.

Con furia entrai dentro la stanza,buttai un grido da far avvicinare tutte le segretarie e assistenti; non mi importava se tutti mi guardavano o ridevano di me,ho sopportato prima,adesso è veramente troppo. Lo presi per il collo e lo portai fuori e di conseguenza li tirai un pugno da farlo sanguinare alla fine del labbro e al naso.

Intanto una segretaria si avvicinò ad Angel.

"Stai tranquilla,va tutto been"- le dissero.

"Ma quello è un maniaco?"- rispose lei.

Perfetto,la mia ragazza mi aveva preso anche per un maniaco. Davide,questa non te la faccio passare liscia,sta tranquillo,che la pagherai cara.

Tornai a casa con le lacrime che scendevano sole. E mi misi a cantare,cosa che raramente facevo. Iniziai a cantare "Vivere" di Vasco Rossi,come non amarlo.

"Vivere,è passato tanto tempo,vivere, è un ricordo senza tempo,vivere,è un po' come perdere tempo,vivere e sorridere.. Vivere, è passato tanto tempo,vivere, è un ricordo senza tempo vivere,è un po' come perdere tempo,vivere e sorridere dei guai, così come non hai fatto mai e pensare che poi domani sarà sempre meglio,oggi non ho tempo,oggi voglio stare spento. Vivere,è sperare di star meglio, vivere, è non essere mai contento,vivere,come stare sempre al vento, come ridere.. Vivere, vivere, anche se sei morto dentro,vivere, vivere, è devi essere sempre contento,vivere, è come un comandamento,vivere o sopravvivere senza perders id'animo mai e combatte e lottare contro tutto contro.. oggi non ho tempo,oggi voglio stare spento.. "

Mi affacciai alla finestra. Sospirai.

"Angel,TI AMO"- gridai come non avevo mai fatto.

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