Capitolo ventiquattro.

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"Angel"-qualcuno pronunciò il mio nome in una maniera molto preoccupante.
Mi voltai con molta cautela.
"Mamma,che cavolo ci fai tu qui a quest'ora?"- dissi sottovoce.
"No Angel,io non ti permetterò di toglierti la vita per uno stupido ragazzo. Ora vieni che ce ne torniamo a casa" -disse lei prendendomi per un braccio.
"NO" -gridai.
Fortunatamente in quel momento tornarono i genitori di Gabriel ed ero più felice di vedere loro,che mia madre.
"Cosa succede qui?" -disse la madre di Gabriel.
"Date voi la vostra stupida vita al vostro stupido figlio. Io a mia figlia non lo permetterò"- gridò mia madre.
"Sparisci mamma,non capisci che è la persona che più amo al mondo? E cavoli, adesso si è ripreso alla grande e non c'è bisogno di nessuna donazione.. A ore usciremo di qui tutti felici,ha avuto un semplice calo di pressione. È ora che ci troviamo nel discorso,dove sei stata in tutto questo tempo? In cucina. Non mi hai mai sentita piangere o tirare a pugni il cuscino,vero? Strano,eppure facevo tanto rumore. E tu,non sei venuta neanche a dirmi "bestia,piangi piano",no neanche quello. E ti ritieni una madre?"- gridai iniziando a far uscire in me una marea di lacrime. Ero nelle braccia della madre di Gabriel,lei si che si può definire tale.
Lei andò via,a capo basso.. Mi sentivo in colpa per tutte le parole dette,eppure lei non si è mai importata di me..
Nel frattempo nei pianti e nei sorrisi,il sole era già spuntato.
"Buongiorno. Già qui?"- disse il dottore avvicinandosi a noi,ancora non rivestito del suo camice.
"Si dottore,allora,possiamo andare da lui?"- chiese il padre impaziente.
"Non abbiate così tanta fretta. Il tempo di andare a vedere come sta,firmare documenti e sarà tutto vostro"rispose egli spiritoso.

"Respiri piano per non far rumore,ti addormenti di sera e ti risvegli col sole,sei chiara come un'alba,sei fresca come l'aria,diventi rossa se qualcuno ti guarda e sei fantastica quando sei assorta,nei tuoi problemi,nei tuoi pensieri. Ti vesti svogliatamente non metti mai niente che possa attirare attenzione,un particolare,solo per farti guardare". Guarda piccola,il buongiorno più bello con un pezzo della canzone del tuo amato Vasco. Tra qualche ora staremo di nuovo insieme,ti amo."- messaggio da Regalo mio più grande.
Quanto poteva essere dolce. Pensare che sorride di ogni difficoltà,sapeva che poteva morire,ma non gli importava. Ed è per questo che continuo ad amarlo tutt'ora,per questo carattere meraviglioso e allo stesso tempo misterioso che si ritrova.
"Signori"-tornó il dottore tra di noi.
"Possiamo?"-chiese la madre.
Il dottore annuii sorridendo e ci portó nella stanza dove c'era il mio Gabriel.
"Buongiorno tesoro"- dissero i genitori abbracciandolo.
Poi mi avvicinai io,gli accarezzai il volto... Gli sussurrai un bel "ti amo" all'orecchio e infine,gli diedi un bacio.
"dai giovanotto che oggi usciamo dall'ospedale"-disse il padre sorridendo.
Gabriel annuì. Tolse la coperta che aveva sopra il suo corpo. Inizió muoversi,poi a piangere.
"Amore perché piangi? Che succede adesso?"-gridai preoccupata.
"Io..io.."- balbettò lui
"Tu cosa? Avanti parla"-disse il padre iniziando ad agitarsi.
"Io non mi sento le gambe,non riesco a muoverle. Aiutatemi vi prego,non voglio morire e ne rimanere senza gambe. Io gioco a calcio, ho bisogno di correre con Angel e sposarla.. Io se perdo le gambe,abbandono tutto"- disse lui con le lacrime agli occhi e un nodo alla gola.
Io scappai fuori in mille lacrime. Quel che lui mi ha fatto capire è che se dovesse rimanere bloccato con le gambe,mi avrebbe lasciata perché non avrebbe sopportato una sofferenza così per me. Accesi una sigaretta,anche se non riuscì a togliere neanche l'1% della mia ansia.
"Piccola"- corse il padre verso di me quando riuscì a trovarmi.
"Ti prego non fare così"- riprese.
"Io non voglio che succeda qualcosa a Gabriel,non voglio che mi lasci,perché è l'unica cosa bella che ho"-iniziai a gridare come una bambina.
Il padre di Gabriel per fermarmi e bloccare la mia ira mi abbracció posando una sua mano sul mio capo. E quell'abbraccio mi fece sentire piccola e protetta. Gabriel non si rende conto dei genitori meravigliosi che si ritrova.
"Aiutami,ti prego"- dissi al padre staccandomi da lui e guardando negli occhi,per poi sprofondare nuovamente nelle sue braccia"..

#spazio autrice.
Ragazzi. Io davvero,non ho la più pallida idea di come ringraziarvi. In meno di due mesi,siamo arrivati a 2.180.. In due giorni siamo arrivati ai 2000 e in questo, +180,ma sicuramente adesso aumenterete ancor di più. E questo mi rende felice. Perché so di contare su di voi e di avere nonostante tutto,il vostro supporto.
Grazie. Grazie davvero. Siete fantastici. ❤️

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