Capitolo ventitre.

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Ma a distanza di secondi,il dottore si avvicinò a me dicendomi:
"È la prima volta che ha questi sintomi?" -proclamó.
"No,varie volte sono accaduti questi episodi,ma mai perdite di sangue così. La prego,cosa pensate che sia?"- domandai preoccupata.
"Teniamo si tratti di problemi al cuore. Che potrebbe cedere. Appena arriveremo in ambulatorio,lo sottoporremo a vari esami"- rispose lui.
Non aprii più bocca.. Guardavo quella barella dove vi era Gabriel,ormai ricoperto da un lenzuolo bianco,che a parità del viso,era a macchie rosse per via del sangue perso.
Arrivammo in meno di dieci minuti e immediatamente lo portarono dentro. Io invece rimasi fuori per ben due ore e mezzo a parlare con i suoi genitori, e dire ciò che il dottore mi stava spiegando dentro l'ambulanza.
"Piccola davvero,se i dottori dicono che il nostro cuore può essere necessario, non fare nessun altro passo in avanti. Ti siamo grati anche per questo"- mi disse il padre.
Wow,non avevo mai parlato più di tanto con il padre,credevo mi odiasse o odiasse il fatto che io passavo più tempo con il figlio che loro. Invece era solo non timido,ma chiuso di carattere,da lì ho capito che mi vuole bene,che tutti in quella famiglia,in realtà,me ne vogliono.
"Io amo la vita. Ma la darei per Gabriel,perché è stato lui a renderla bella da morire"-proclamai.
Poi andai a sedermi in attesa del dottore. E ripensai a tutti i nostri ricordi,momenti belli e brutti.
Quando lo incontrai al parco e il mattino seguente alla sfilata di moda, in aereo che si sedette al mio fianco,oppure nel parco di Miami dove mi diede il primo bacio,quando mi spezzó il cuore baciando una ragazza bionda al nostro primo appuntamento al cinema,o quando persi la memoria che lui dovette sopportare di vedermi fidanzata con il fratello. Da quando è comparso mio padre,che mi ha sempre sostenuto e difeso,ai baci sotto la pioggia,alla sorpresa che li feci a mezzanotte al suo compleanno,al ristorante che era ubriaco ma che nonostante ciò riusciva ancora a riconoscermi,oppure alle volte in cui lui...
"Abbiamo i risultati del giovane"-arrivó il dottore che fece finire i miei pensieri.
"La prego dottore,parli"-disse la madre poggiando il suo volto sulla spalla del marito.
"Si è trattato di un semplice calo di pressione che li ha fatto perdere l'orientamento. Per quanto riguarda il sangue invece,sembra abbia avuto un pugno o magari abbia sbattuto con qualcosa di molto duro,ma fortunatamente adesso si è placato e lo abbiamo medicato. Ora è a riposo,domattina sarà libero di uscire".
Queste parole mi fecero sentire così felice.
"Sono orgogliosa di lui. È forte,io lo sapevo" -dissi. I genitori vennero da me e mi abbracciarono.
"Sei contenta?" -mi chiese la madre.
"Molto. Lo sono perché non hanno aperto bocca sul cuore e a quanto sembra,non ci lascerà. Lo amo soprattutto per questo,nonostante conosca le sue condizioni,lui è forte. "-risposi.
Poco dopo sentii delle mani calde sui miei fianchi e delle labbra sul mio collo che mi fece rabbrividire.
Mi voltai con molta cautela. Ero sola nella stanza d'attesa,i genitori erano andati a casa a riposarsi un po' dato che erano le 3 del mattino.
Era Gabriel con occhi mezzi chiusi dalla stanchezza.
"Amore mio quanto sei bello. Ti prego,adesso torna a letto,altrimenti qui ci ammazzano entrambi,dai"-sussurrai baciandolo e abbracciandolo.
Lui fece il contrario. Continuava a baciarmi nonostante scottasse,probabilmente li stava salendo la febbre.
"Ti amo,ti amo,ti amo"- disse lui alzando ad ogni parola la voce.
"Taci ometto! Ti amo anche io ,ma adesso torna nella tua stanza"-dissi dandogli un ultimo bacio e portandolo nella sua camera.
Quanto poteva essere bello. Nonostante la vestaglia,i graffi sul viso,gli occhi spenti,è la voce rauca.. Era amore vero il nostro. Non bisognava essere per forza vestiti alla perfezione o magari truccati per trovare il partner attraente. Amore è esserci nonostante le difficoltà ed io,con tanti ragazzi che esistono al mondo,sono con lui in ospedale,quasi tutti i giorni perché è questo l'amore che tutti desiderano.
"Angel"- qualcuno mi toccó la spalla pronunciando il mio nome,in modo molto preoccupante.

#spazio autrice.
Gioiellini miei❤️ scusate l'assenza in questi giorni ma con le feste di mezzo,non ho avuto un attimo di tregua e per di più devo ancora completare i miei compiti. Chiedo scusa per le dimensioni di questo capitolo,la prossima volta mi farò perdonare,promesso. Ma chi avrà mai chiamato Angel in quel modo e per di più alle tre del mattino?❤️ Ps: grazie per essere aumentati così in fretta in questi pochi giorni di assenza. 1.800 volte grazie,vi amo!❤️

•Cry.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora