18. Aaron Walker

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- mi hai baciato - dice aprendo i suoi bellissimi occhi diventati blu elettrico per posarli su di me.

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Arrossisco alle sue parole e sentendo il calore delle mie guance giro lo sguardo verso la mia destra.

Lo sento ridaccchiare e senza neanche guardarlo so che mi sta sorridendo maliziosamente.

- e hai anche detto che non sarà l'ultima volta che berrò il tuo sangue - continua con voce roca.

Il che mi fa arrossire ancora di più.

Maledizione, stare con questo ragazzo mi sta facendo veramente male.

Il suo colorito è migliorato molto, nonostante sia comunque pallido, colore tipico dei vampiri.

La ferita si è rimarginata e, rivoltando i miei occhi sulla lacerazione che era presente sul braccio del vampiro, mi torna in mente l'Hunter pazzo che ha iniziato ad attaccare.

Che fine ha fatto?

Dopo essermi assicurata che la ferita fosse del tutto curata, inizio a guardarmi intorno per cercare l'Hunter, finché i miei occhi non si posano su un uomo a terra, con le braccia bloccate dietro la schiena e il viso schiacciato verso il terreno umido, letteralmente.

Spero gli si deformi la faccia.

Also leggermente lo sguardo per vedere chi ha bloccato il pazzoide per poi scorgere un viso familiare.

L'Hunter più forte di tutti.
Aaron Walker.

- ehm, come mai qui? - chiedo con un chiaro punto interrogativo nella mia espressione.

Il ragazzo si gira verso me e mi guarda dritto negli occhi. Era un ventunenne con occhi grigio chiaro, quasi trasparente e i capelli mori che evidenziavano ancora di più i suoi occhi chiari.

Mi fa un cenno per dirmi di aspettare un attimo per la mia risposta. Con un anello di teletrasporto, probabilmente creato da un forte stregone, teletrasporta l'Hunter pazzo da un'altra parte. Sono estremamente convinta che lo abbia portato alla prigione di ferro, cioè la prigione degli Hunter.

- bene, ora che mi sono sbarazzato di lui, posso rispondere a tutte le domande che hai- dice lui alzandosiin piadi e sbattendo i suoi vestiti per togliere la polvere che vi si era appoggiata sopra.

È più simpatico di quanto mi aspettassi.

- riusciresti a rispondere alla mia domanda di prima? - chiedo cortesemente.

- allora, sono qui primo perché ho sentito che Clare era in difficoltà - sposta il suo sguardo da me a Clare e la guarda con occhi dolci - secondo perché sapevo del trattato di sangue e perciò mi sembrava strano che così tanti Hunter si fossero radunati per andare al Palazzo dei licantropi, quindi sono venuto a controllare. -

Annuisco e poso il mio sguardo su Clare, per poi sorridere maliziosamente.

- te ne sei trovata uno bello e forte eh? - dico io con tono malizioso e per poi fare l'occhiolino.

L'Hunter inizia ad arrossire fino a diventare un pomodoro e io scoppio a ridere per la sua carina reazione, ma posso sentire chiaramente due occhi su di me, che stanno cercando di perforarmi.

Noah alza il braccio che precedentemente era ferito e afferra il mio mento per poi tirarlo bruscamente verso di sé.

I suoi occhi emettevano chiaramente tanta rabbia.

- vedo che sei tornato nel pieno delle tue forze, ora puoi alzarti sai? - dico io, un po' infastidita dalla sua azione e non capendola.

Ma lui non muove.

Allora decido di alzarmi io lasciando che la sua testa sbatta ferso il duro terreno, ma ciò non accade poiché il ragazza si alza in un subito.

Also gli occhi al cielo e decido di ignorare il suo sguardo fisso su di me.

Invece mi dirigo verso Aaron che intanto si era ricongiunto con Clare e la stava abbracciando.

Appena arrivo davanti a lui, si stacca da Clare e mi guarda negli occhi sorridendo leggermente.

Allungo la mano e mi presento - piacere, sono Skylar. - dico e poi, sapendo che era dalla nostra parte, decido anche di aggiungere - l'ibrida -

Lui afferra la mia mano. Ha una presa forte e salda e le sue mani hanno un paio di calli createsi probabilmente a causa del continuo allenamento con la sua arma, che ad occhio sembrava una semplice pistola, ma sono quasi certa che non si tratti solo di questo.

- piacere, Aaron - inizia a dire e dopo un momento di esitazione aggiunge timidamente - il ragazzo di Clare -

Dire che è carino, è dire poco.

Appena Clare sente queste parole, un grande sorriso appare sul suo viso.

- bene, avrei un altro paio di domande da farti, ma al momebto c'è un'altra cosa che devo fare, perciò ti chiederei se potessi rispondere alle mie domande più tardi. - lui annuisce e io continuo - in più vi chiederei di rimanere qui, mentre io rientro per sistemare le cose con mio nonno - sospiro, pensando a quello che sta per succedere.

I due hunter annuiscono all'unisono e sorrido nel vedere la contesa che hanno.

Sono proprio una bella coppia.

Inizio ad incamminarmi per tornare alla sala, ma prima di entrare mi fermo e mi rivolgo verso Clare - noi due dobbiamo parlare - dico notando il suo sguardo confuso, muovo i miei occhi indicando l'Hunter accanto a lei. La ragazza arrossisce di nuovo il che mi fa ridaccchiare, di nuovo.

Detto ciò, ritornò sulla mia strada verso la sala.

Appena entro all'interno, tutti gli occhi sono puntati verso di me.

Cammino a testa alta verso mio nonno, ignorando i bisbiglio che si sono creati durante la mia entrata.

Mi inchino davanti ai due anziani come segno di rispetto che molto sinceramente, non provo per niente verso mio nonno.

- gli Günter si sono ritirati e nessuno è rimasto ferito o morto - dico io con voce monotona guardando negli occhi mio nonno.

Ho bisogno di tutte le mie forze per non sorridere all'espressione incredula del vecchio davanti a me.

Il licantropo si ricompone ed annuisce facendo segno di ritirarmi e io, molto felice, accetto volentieri la sua offerta.

Un minuto di più con e divento io l'assassina.

Faccio un ultimo inchino per poi ritirarmi ed uscire dalla sala, ma prima che possa ricongiungermi con i miei amici, una mano gentile mi aggrappa la spalla fermandomi.

Mi giro per poi vedere il viso gentile e dolce di mia nonna.

- grazie per aver smentito tuo nonno - dice con tono pacato.

Annuisco, per poi darle un veloce abbraccio, ma che ha trasmesso tutto l'amore che provo verso di lei, e sono corsa allontanando i velocemente, non prima di sorridele tristemente.

Sapevo che cosa stesse per dire.

Sapevo che mi avrebbe detto che mio nonno è solo arrabbiato con suo figlio per aver amato una vampira e di conseguenza non riusciva ad esprimere l'amore che provava verso di me, nel modo in cui avrebbe voluto.

Ma so che è solo una bugia, una grandissima bugia, perché per diciassette anni non c'è stato un singolo momento, neanche una briciola, di calore o amore verso di me.

Da lui ho imparato che cosa voglia dire odiare una persone dal profondo del proprio cuore e sono state le sue azioni ad avermi convinto a farmi una promessa da sola: amare e sostenere sempre le decisioni che farà la mia futura figlia o figlio. Amarla incondizionatamente, perché è questo quello che fa un genitore.

NOTA AUTRICE:
Buonasera miei cari lettori, miracolosamente questa volta non sono passati mesi per un altro capitolo.
Volevo solo ringraziare le persone che mi hanno scritto un commento nel capitolo precedente, aiutandomi a capire e migliorare la storia e ringraziare tutti voi che state la leggendo e la state amando.
Niente, era solo questo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero di riuscire ad aggiornare anche domani.
Un bacione.
Neropece

Figlia di un alphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora