8. Ritorno Negli USA

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Un mese dopo...

- finalmente ho finito. - dico appoggiando la penna sul tavolo e mettendo le mani sul viso, inizio a massaggiarmi gli occhi.

In questo ultimo mese non ho fatto altro che completare scartoffie e riorganizzare il branco. - beh, il Circolo questa volta ha proprio esagerato. Okay che ogni Alpha ha le proprie responsabilità, ma riempirti completamente di scartoffie è stata una stupidata. -

- già. Comunque oggi ho il volo alle cinque, ho completato questi moduli che dovresti mandare a quel Circolo di vecchi lupi, poi qui ci sono scritti tutte le varie variazioni per il giro dei controlli del perimetro. Qui ci sono le formazioni e le unità create in caso di pericolo ed infine tieni questo - gli passo un piccolo microfono con un pulsante rosso accanto. - è incantato, se schiacci il pulsante ti connetti direttamente alla mia mente e non conta se sono dall'altra parte del mondo, io riuscirò a sentirti lo stesso. Mi informerai del pericolo e io mi teletrasporterò qui in caso necessiterete del mio aiuto. -

Lui prende l'oggetto e lo scruta attentamente, incuriosito. Poi annuisce e lo infila in tasca. - perfetto. Allora io vado a riposare un attimo e poi sarò pronta a partire. Da oggi, il branco Red Moon è sotto la tua osservazione Beta Alex Hamilton - sorrido e lui ricambia.

Ci abbracciamo e lui sussurra al mio orecchio - buon viaggio - poi mi lascia andare. Sorrido ed esco dall'ufficio, ma al posto di andare in camera, mi dirigo al cimitero.

Mi fermo davanti a due lapidi. A destra c'è mia madre e a sinistra mio padre. Madison Patel e Derek Johnson Wolf.

- papà, mamma, sto tornando negli stati uniti, ho delle faccende da compiere, ma fino a quando non sarò tornata, proteggete il branco e fate in modo che non debbano mai usare il microfono. Ora vado, ciao - do un bacio sulle loro foto e li saluto, allontanandomi da quel posto triste.


Il volo non è stato male, ho guardato molti film perciò il tempo è passato molto velocemente. Al mio arrivo ho chiamato Christine che è venuta a prendermi insieme a Meckenzie, che non si è risparmiata sul farmi domande e domande.

- allora? Come mai te ne sei andata per un mese senza dire niente? Inoltre come hai fatto? Dove sei stata? È stata una fuga d'amore? - dice lei tutto ad un fiato e vedo Christine ridere sotto i baffi, mentre guida.

- cosa? No! - dico rispondendo solo all'ultima domanda.

- peccato, ci speravo - dice lei con il broncio.

- è cambiato qualcosa in questo mese? - dico io, cambiando discorso.

- la mamma è tornata a vivere da noi - dice tutta contenta Meckenzie.

-ma è fantastico! Quandi hai risolto con Dracula - dico io rivolgendomi a Christine. Lei annuisce e dice - se vuoi puoi rimanere nella nostra casa, continuerò a tenerla perché comunque ho molti bei ricordi li dentro -

Sorrido e la ringrazio abbracciandola da dietro.

Arriviamo a casa e io lascio le borse con i libri che ho preso dall'Inghilterra e il mio portatile, in camera. Christine entra e sorridendomi inizia a parlare - dovresti spiegare quello che è successo a Dracula, sicuramente vorrà sapere tutto. Perciò dopo passa al palazzo - dice con tono gentile.

Annuisco e la saluto. Lei esce dalla camera e la sento scendere le scale. Quando la porta principale si chiude e la sua auto parte, capisco che ora sono sola a casa.

Inizio con il tirare fuori i libri e sistemarli sulla mia libreria. Apparentemente sembrano libri normali, ma in realtà la storia che contengono li rende preziosi e antichi.

Molti di quelli che ho preso, spiegano come controllare la magia delle streghe e devo dire che sono molto utili visto che adesso sono abbastanza brava con la magia. Altri invece, parlano della storia dei licantropi e dei vampiri, le loro continue battaglie, cosa succedeva quando c'era la luna piena e parlava anche della stirpe reale Wolf e quella di Dracula Vlad.

Dopo circa un'oretta finisco e decido di farmi una doccia. Appena finisco, esco con un asciugamano che copre il corpo ed un altro che copre i capelli, ma mi accorgo che qualcosa non va.

La finestra è aperta e il vento ancora gelido continua a soffiare all'interno della stanza. La camera è rimasta così com'è, non è stato toccato niente. Perciò prendo il pugnale che si trova su una mensola della bagno e chiudo la porta di quest'ultima.

- niente male - sento dire alle mie spalle. Una voce maschile che riconoscerei a migliaia di chilometri di distanza, ma il mio corpo si muove istintivamente. Mi giro con il pugnale in mano pronta ad accoltellarlo, ma fortunatamente mi blocca tenendo fermo il polso nella sua mano fredda.

- aggressiva - dice con voce sexy e roca e sorridendo beffardo. Poi approfitta della mia distrazione e mi tira verso il suo petto.

Fortunatamente il mio odore non si sente, poiché ho fatto una delle tante magie che ho imparato, su di me. I miei Istinti sono oppressi da quello del mago perciò riesco solo a sentire la loro voce nella mia testa, ma niente di più. Solo quando deciderò io di tirarli fuori, riacquisterò i miei poteri.

- che spavento! Perché sei qui? - chiedo io staccando bruscamente il mio polso dalla sua presa ferrea, e lui non aspettandoselo rimane colpito.

- sei tornata - dice lui.

-già - rispondo io cercando dei vestiti nell'armadio.

Prendo la biancheria, la nascondo fra le mani e mi dirigo in bagno chiudendomici dentro.

Mi vesto velocemente e intrappolo i capelli in uno chignon alto e stranamente, fatto bene. Poi esco dal bagno pronta ad affrontare Noah Vlad.

- interessanti i libri che hai nella tua libreria - dice lui, sfogliandone uno seduto su una poltroncina. Mi avvicino a passo svelto, e gli strappo il libro dalle mani.

- non toccare questi libri, sono molto preziosi - dico io a denti stretti, chiudendo il libro e riposizionandolo al suo posto.

- sei aggressiva... - sussurra lui e aggiunge - comunque come fai ad avere questi libri? Sono molto vecchi e non si trovano facilmente in giro. La stirpe reale dei Wolf, Dracula Vlad e il suo impero, la grande battaglia tra uomini lupo e vampiri, il più grande stregone della storia - domanda lui dettando poi i veri titoli delle varie storie.

- non sono affari tuoi - dico io fredda e staccata. Il suo volto si incupisce e mi guarda dritta negli occhi. Con un passo fin troppo veloce, mi spinge al muro e mi intrappola con il suo corpo.

Continua a fissarmi dritta negli occhi e noto il suo respiro pesante, mentre il mio sembra essere svanito nel nulla. Il battito cardiaco accelera e sono troppo debole per riuscire a liberarmi, o semplicemente non voglio farlo, in ogni caso è troppo vicino e continua ad avvicinarsi.

Quando rimane solo un millimetro di distanza dalle nostre labbra, lui si ferma un attimo ed abbassa il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, poi senza esitazione, mi bacia.

SPAZIO AUTRICE
Hayy, scusate per l'assenza ma in compenso questo capitolo è interessante, no? Comunque, sono felice che la storia stia piacendo sempre a più persone. Vi chiedo di continuare a leggere la storia e segnalarmi eventuali errori, nei commenti. Ciao💙

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