Epilogo. C'è la gara!

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Dieci anni dopo.

«Quindi possiamo affermare che Dante sia stato uno dei massimi esponenti del Dolce Stil Novo, tant'è che una delle poesie manifesto del movimento poetico è Tanto gentile e tanto onesta pare. L'amore di Dante per Beatrice è sempre stato platonico, idealizzato e...» La campanella suonò, spingendomi ad interrompere la lezione. I miei studenti cominciarono a chiudere velocemente i libri, mettendo via le loro cose nello zaino. Io mi sedetti in cattedra, salutandoli mentre uscivano.

«Prof. lunedì interroga?» mi chiese un ragazzo.

«Domenica c'è la gara di Formula 1!» ricordai e lui non riuscì a nascondere la sua felicità. Avevo istituito una regola per cui, se durante il fine settimana c'era una gara, allora non interrogavo il lunedì successivo, così che potessero guardarla tranquillamente. In realtà pochi di loro erano interessati ai motori, ma speravo in quel modo in incentivare la loro curiosità.

Arrivai a casa dopo essere passato a fare un po' di spesa, quindi mi misi a cucinare qualcosa al volo e aprii una bottiglia di vino che dopo cena era completamente vuota.

«Ma dobbiamo per forza guardare tutte le interviste dei piloti?»

«Senti, tu ti guardi tutte le sere le repliche di Grey's Anatomy e non ti dico mai niente, quind-»

«Sì certo, non mi dici mai niente perché ci sbavi pure te su Derek!»

Sbuffai, lasciandomi però sfuggire un sorriso. Negli anni una delle poche cose che non era cambiata era il rapporto tra me e Margherita. Ci volevamo bene, però vivere insieme aveva portato a galla molti conflitti. Eppure, non c'era nessun altro con cui avrei voluto vivere. O quasi.

«Shhhh», la zittii mettendo un dito davanti alle labbra e puntando subito lo sguardo sulla TV. Sul nostro enorme schermo piatto apparve Charles, nella sua tuta rossa, con i capelli spettinati e le guance in fiamme. Sorrisi, fregandomene di apparire patetico agli occhi della mia amica. In realtà lei era anche fin troppo abituata di vedermi così, però ogni tanto si divertiva a sfottermi.

«Come ti sei trovato con la macchina durante le prime libere?» chiese la giornalista

«Davvero molto bene. All'inizio pensavamo ci sarebbero stati dei problemi di aderenza, considerando le temperatura, però abbiamo visto che con le gialle abbiamo delle buone prestazioni, anche se c'è ancor-»

«Continui a non capire niente di Formula Uno, vero?» chiese Margherita, facendomi girare verso di lei. Con la coda dell'occhio però continuai a guardare Charles. Negli anni non era cambiato molto, forse tranne che per la barba, che lo rendeva davvero molto sexy. Aveva sempre lo stesso sguardo ed io mi ci sarei perso per sempre.

«Assolutamente niente!» ammisi e ci mettemmo a ridere entrambi.

Quello sarebbe stato il nostro appuntamento fisso, indipendentemente da dove sarei stato io e da dove sarebbe stato lui. A 654 chilometri di distanza, oppure a migliaia, questo non aveva importanza.

Importava esserci.

***

Angolo autrice: Buonsalve! Eccomi qui con l'epilogo, che come vi avevo già accennato, è davvero molto breve ma credo faccia capire molte cose. Sono grata a Daniele tanto quanto ero grata a Niccolò quando ho finito Scintille. Mi ha fatto compagnia durante un periodo brutto, un po' per tutto non solo per me, che è stato il lockdown e sono così dannatamente affezionata a lui. Daniele più di chiunque lo sento proprio come un figlio, l'ho visto crescere e maturare, prendere decisioni importanti e diventare ciò che voleva. Sono molto fiera di lui e sono felice che sia un mio personaggio.

Grazie! Grazie per le letture (che possono anche essere poche ma per me sono un grande traguardo), per i voti e i commenti. A presto,

-Ale.

Serendipity in Love || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora