ESSERE O NON ESSERE PARTE II

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Dopo l'avventura con Dario tramite lo stesso sito di incontri organizzo un altro appuntamento. Anche stavolta in sella alla mia bici arrivo a destinazione, una via dalle parti di Piazza Frattini pertanto anche relativamente vicino. È sera, lego la bici e gli faccio uno squillo per farmi aprire il portone di un bel palazzo signorile. Salgo, mi apre la porta di casa Alessio, e resto piacevolmente sorpreso. Sui 35 anni, capelli corti mori su un viso attraente con pizzetto e barba corta ben curata, sguardo di uno che sa il fatto suo, sicuro e penetrante. Ci presentiamo, e mi invita ad entrare nel suo bell'appartamento, arredato molto bene. Anche a lui faccio la stessa richiesta fatta a Dario solo qualche giorno prima...
"Alessio posso chiederti un favore... se posso darmi una rinfrescata veloce?".
"Mh?... ah si, certo. Hai bisogno di qualcosa?", mi chiede un po' perplesso e squadrandomi rapido, forse chiedendosi chi cavolo avesse fatto entrare in casa sua.
"No grazie ho già tutto io..." gli rispondo sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori.
"Scusa per la richiesta un po'... stramba, ma sono venuto in bici e fuori è proprio caldo". In effetti è così, siamo a luglio e l'estate a Milano è arrivata allo stesso modo dello scorso anno e probabilmente del prossimo: afosa e spesso senza un filo d'aria. La risposta sembra persuaderlo ed abbassa la guardia, chissà cosa pensa vedendomi mentre dallo zainetto estraggo un telo mare ed un cambio di biancheria. Mi faccio una doccia rigenerante, e quando esco dal bagno coi capelli ancora umidi e mi siedo accanto a lui sul suo divano mi sento a mio agio, l'esperienza di pochi giorni prima con Dario mi ha fatto acquisire una tranquillità che mi sarebbe stata sconosciuta fino una settimana prima. Solo a quel punto posa il cellullare che aveva iniziato a smanettare con tutta la sua attenzione da come ero entrato in bagno fino adesso. Non mi ispira la simpatia che mi aveva fatto invece Dario, e prima di iniziare a chiacchierare e magari scoprire che mi sta sulle palle, finendo per smontare tutto, parto in quarta. D'altronde sono qui per sesso e non per allacciare amicizie. Cosi mi volto verso di lui e mentre comincio ad accarezzargli il petto nudo mentre gli domando... "baci?... posso baciarti?".
"Certo..." mi risponde e con una mano alla mia nuca mi avvicina a lui, e ci baciamo. È un bacio senza sentimento e senza coinvolgimento ma son solo due lingue che strusciandosi aumentano il desiderio e la turgidita' dei rispettivi uccelli. Solo sesso dev'essere e solo sesso sia, pertanto dopo avergli massaggiato il pacco, anche col suo aiuto gli abbasso i pantaloni della tuta e non indossando intimo resto col suo affare in mano. Lo masturbo baciandolo ancora, poi con lui comodo come un pascià scendo e glielo prendo in bocca. Inizio a giocare e divertirmi, in questo gioco dove Alessio di suo mette l'uccello e io bocca lingua e mano. Per stare più comodi gli levo via il pantalone della tuta e riprendo.
"Cazzo... succhi bene sai?..." mi sussurra infoiatissimo"... sì proprio bene... dài così... mhhh...". Ed ovvio sentirlo preso in questo modo, dalle sue parole e dal suo uccello bello in tiro mi ingrifa da matti e divento un assatanato. A dire il vero non ha dimensioni proprio da porno divo... al di sotto della misura media nazionale. Ma non importa, l'importante è che funzioni e io mi ci stia divertendo un sacco. Ad un certo momento si stacca da me e si prende la libertà di iniziare a me lo stesso trattamento orale. Non è che mi dispiaccia, altrimenti non sarei duro come sono in realtà, ma davvero questa è cosa per femmine. Mi piacerebbe da impazzire un numero a tre con una donna tra di noi e sarebbe solo da lei che godrei per davvero a ricevere un pompino come si deve. Lo lascio fare un po', dopodiché mi sposto e con Alessio in piedi mi metto in ginocchio davanti a lui. E mi attacco nuovamente al suo uccello. Ci avviciniamo rapidamente al finale, e se lo prende in mano masturbandosi mentre io continuo a baciarlo sotto ed alle palle.
"Sì... mhhh così sì..." mi ansima quasi sul punto di venire.
"Dove vuoi che vengo... eh?".
"Dove vuoi tu..." gli rispondo guardandolo da sotto in modo malizioso.
"Mhhh... allora in bocca.... sì in bocca...". Continua a masturbarsi sempre più prossimo mentre io e la mia bocca a contatto col suo pacco attendiamo, finchè... "ah sì... vengo... vengo..." mi dice e se lo lascia prendere in bocca. Lo spompino mentre tra i suoi gemiti sento il suo seme caldo riempirmi la bocca. E' la prima volta in vita mia che un uomo mi viene dentro ma non provo disgusto né, tantomeno, alcun disagio, tantoché mando giù tutto senza problemi. Ci ricomponiamo ed usciamo sul piccolo balcone che dà sul giardino condominiale. Facciamo due chiacchiere banali sul lavoro su Milano e bla bla bla... scoprendo che per professione Alessio gira parecchio per l'Italia anche se ora è fermo a Milano già da almeno un anno e l'appartamento in cui vive è quindi in affitto. Chiacchiere inutili, tanto non stringeremo certo amicizia e difficilmente ci vedremo ancora, ed inoltre traspare ancora la sua puzza sotto il naso come si dice, anche se il momento di intimità trascorso l'ha reso un po' più... umano, se riesco a spiegarmi.
"Posso chiederti se posso fare uno spuntino?" gli domando.
"Certo..." e mi accompagna in cucina. Dal frigo estrae chiedendomi se sia di mio gradimento della bresaola di manzo.
"Ottima, grazie...", e la impiatto con un bel giro d'olio accompagnata con qualche fetta di pane e Coca Cola. Nel frattempo che mangio non parliamo più, lui tutto preso col telefono ed io a sfamarmi. Bene, mi son rinfrescato, divertito ed ora riempio lo stomaco. La serata prosegue bene, vediamo come continua, e pertanto gli chiedo se preferisce che io resti o vada.
"Guarda, non tengo mai nessuno con me. Cioè, è stato bello, ma preferirei tu dopo andassi...".
"Ok, certo, nessun problema" rispondo, e sapevo che sarebbe andata così ancor prima di chiederglielo. Rivestito e messe via le mie cose, infilandomi le scarpe gli domando se avesse qualche soldo od anche solo qualche moneta, al momento che, gli rivelo, vivo per strada.
"Oh guarda, mi spiace ma non ho mai contanti, pago tutto col bancomat...".
"Che stronzo"... penso sinceramente. Chissà, può anche darsi che davvero non abbia contanti, o magari solo pezzi grossi da cinquanta euro, anche se Diavolo chi non ha qualche spicciolo in giro per casa o in tasca. Ma è soprattutto il tono ed il modo in cui me lo dice, sempre senza alzare lo sguardo dal suo fottuto telefono, che mi irrita.
"Dovevo mordertelo..."  penso con rabbia mentre metto lo zainetto in spalla ed Alessio incredibilmente si alza dal fottuto divano posando il fottuto telefono e mi accompagna (o mi mette...) alla fottuta porta.
"Ciao... (Stefano, mi chiamo Stefano, stronzo...)... Stefano, in bocca al lupo per tutto" mi augura.
"Ciao (stronzo...), buona serata" mentre mi infilo nel fottutissimo ascensore. Esco, slego la bici e riparto. Avverto una sensazione di sconforto, mi sento per un attimo vuoto... e senza un soldo in tasca. La luna di miele è finita come altrettanto si è esaurito il conto in banca, fino alla prossima disoccupazione. Da domani dovrò cominciare ad inventarmi qualcosa, se voglio farmi un cazzo di speedball. Rientro avvilito al mio posto, ma una volta steso lì a pensare a tutto ed a niente, ecco che non una ma un paio di idee mi si accendono come lampadine nel mio cervello buio. Mi rincuora subito e mi strappa un sorriso il pensiero delle tante persone che conosco, e non credo avrò problemi a farmi prestare a fondo perso, data la situazione, qualche soldo da ciascuno di loro. Sì, per domani e qualche giorno farò così, monetizzerò i crediti che il buon vecchio e caro Stefano ha seminato col suo bel carattere nel giro dei suoi conoscenti. L'altra idea della quale scriverò nel prossimo capitolo ha a che fare con ciò che mi è capitato stasera. Cullato da questi pensieri che illuminano radiosi il mio immediato futuro, non ci impiego molto ad addormentarmi serenamente.

"Dormendo Sotto Le Stelle"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora