Avvolto in una coperta, con gli stivali ai piedi ed una giacca pesante, Eren se ne stava seduto proprio dove Levi l'aveva lasciato, a gambe incrociate sopra una pietra. Di fronte a lui c'era un intero nuovo mondo. L'aria profumava di verde, alberi e terra bagnata. Il vento muoveva i rami ed i suoi capelli castani, finché l'Alpha non si fu seduto alle sue spalle, avvolgendolo in un'altra coperta ancora.
Le fusa dell'Omega furono immediate.
«Senti ancora freddo?»
Il naso di Levi finì tra le ciocche d'ebano del ragazzo, inspirando il suo dolce profumo: cercava conforto nel disagio di essersi allontanati – anche se brevemente – dal loro nido, e un possibile segno di fastidio o malessere nel suo mate.
«Sto bene, tranquillo» fu la risposta divertita di Eren, il quale si voltò quanto bastava per specchiarsi in quelle iridi plumbee che trasudavano premura in ogni loro sfaccettatura. «Non vedevo l'ora di respirare l'aria di montagna!»
Levi, a quell'entusiasmo, sorrise.
«È diversa da quella di città.»
«È bellissimo qui...»
Eren si guardava attorno con aria trasognata, bevendo il paesaggio come fosse acqua di sorgente fresca e incontaminata. L'uomo invece non prestava attenzione ad altro che non fosse l'Omega, indifeso in quello spazio aperto e nel pieno del calore, eppure al sicuro perché protetto dal suo Alpha.
C'era qualcosa di magico nell'atmosfera. Nessuno dei due sapeva se fosse il luogo a creare l'incanto, oppure il filo rosso che ormai li legava indissolubilmente come fosse tangibile.
Il ragazzo si lasciò stringere. Le braccia di Levi avvolgevano il suo corpo, il naso che premeva contro al collo. Lo sentiva respirare e intensificare quel tenero abbraccio, di tanto in tanto.
Mosse i piedi sull'erba, sporgendosi verso un piccolo fiore che le sue dita sfiorarono senza riuscire ad afferrarlo.
Era troppo lontano, ma forse era meglio così. Non voleva davvero strapparlo.
«Hai mai tagliato i capelli a qualcuno?»
La domanda arrivò così improvvisa e inaspettata che Eren, non fosse stato per le braccia di Levi che lo tenevano saldamente sulla roccia, sarebbe certamente caduto nel voltarsi così repentinamente.
«Mh... Sì. A volte... A mia madre, a me... E basta. Siamo stati sempre solo noi, dopotutto.»
«Ti andrebbe di sistemare i miei...?»
C'era una certa accortezza, nel tono di Levi, quasi stesse ponderando se affidargli davvero quel compito. Come se dietro quella richiesta ci fosse più di un semplice favore. Eppure, nei suoi occhi Eren riuscì a scorgere solo fiducia incondizionata.
Eren infilò le dita tra i capelli neri di Levi. Le ciocche più lunghe vi si arricciarono attorno, un gesto familiare dopo le tante volte che li aveva afferrati durante il sesso.
«Che hanno che non va?»
«Sono troppo lunghi.»
«Mh, dici?» tirandoli, gli fece piegare il viso per arrivare a premergli la bocca sul collo. «Mi piacciono...»
Il corvino trattenne un istante il respiro, rilassandosi non appena la bocca dell'Omega carezzò la sua pelle. Aveva le labbra leggermente rovinate, a causa dei numerosi morsi e dei baci subiti. Non se ne sentiva colpevole, comunque, così come Eren non ne era affatto dispiaciuto.
«In genere li porto sempre della stessa lunghezza. Avevo in programma di spuntarli appena prima di partire, ma quella giornata non è andata esattamente come programmato...» sospirò, godendosi le coccole che gli riservava il compagno. «È un lavoro che faccio sempre io, non mi fido molto degli altri.»
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A · Breathe · Ω
Fanfic[Storia di FareaFire e StarCrossedAyu] |¦ ⭐ Classificata nella Long List degli Italian Academy Awards - Fanfiction ¦| |¦🎖️29° Classificata nella Top 100 Summer Edition 2021 indetto da @mistifique¦| Eren Jaeger non aveva mai considerato l'idea di a...