VII

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Quel pomeriggio l'oceano era particolarmente mosso. Apollo stava sdraiato sulla spiaggia e fissava il cielo azzurro come i suoi occhi, tra qualche ora avrebbe dovuto far tramontare il sole. La spiaggia era completamente deserta quasi spettrale. «Ti ho cercato dappertutto e tu stavi in spiaggia?» Apollo aprì gli occhi di scatto «Ah sei solo tu» Apollo sentì Ade sedersi accanto a lui «Che stai facendo?» «Sto pensando» Ade non era tipo da farsi i fatti degli altri quindi decise di rimanere in silenzio e basta a guardare il mare, a destarlo dai sui pensieri fu Apollo che prese parola mentre fissava il cielo «Sai Vincent van Gogh era solito mangiare pittura gialla» Ade si girò verso di lui che continuava a guardare il cielo «Secondo lui il giallo incarnava la felicità, ed era convinto che mangiandolo potesse portarne un po' dentro di se, sarebbe bello assumere una dose di felicità, ma ovviamente questa sua mania era considerata una pazzia una follia. Forse a lui non importava di essere considerato pazzo folle, non gliel'ho mai chiesto, quel veleno per lui era più cura che tossina. Quel veleno era la sua felicità» «Vuoi mangiare della tempera gialla?» Apollo sorrise «Ovviamente non ho intenzione di ingoiarmi un tubetto di tempera, ma col senno di poi forse non importa quanto una cosa possa sembrare folle o senza senso agli occhi delle persone, se ci rende felici è difficile farne a meno e continuiamo ad ingerire rischiando di ammalarci» Ade si era messo seduto nel frattempo girato verso di lui «A volte succede che il nostro colore giallo sia una persona ed esattamente come la vernice per Van Gogh insieme alla felicità ingeriamo anche un po' di veleno, a quel punto, quello che i mortali chiamano amore non sarà niente altro che un effetto collaterale. Tu sei la mia pittura gialla Ade» Ade rimase spiazzato dalle parole del Dio del sole che semplicemente si alzò «Devo far tramontare il sole ora» Non si aspettava una risposta da Ade si incamminò semplicemente finché non venne tirato per il braccio «Aspetta» Apollo si girò «Che c'è?» «Io emh io io anche credo che tu sia la mia pittura gialla» Apollo sorrise e si avvicinò dandogli un bacio sulle labbra «Sono contento di essere la tua pittura gialla...Sei più rosso di Ares quando finisce di allenarsi» Ade balbettò qualcosa che fece ridere Apollo «Sono in ritardo di cinque  minuti per far tramontare il sole non credo tu voglia far arrabbiare Artemide, ne riparliamo dopo» Salì in macchina per poi girarsi scocciato verso Ade «Cos'è vuoi rimanere lì per sempre o vieni con me?»

Ade quasi non scese dalla macchina vomitando «Tu guidi peggio di quella pazza di Demetra» «Demetra guida?» «Non è questo il punto» «Beh se devi vomitare non farlo vicino a m-» «CINQUE MINUTI DI RITARDO LA PROSSIMA VOLTA NON LO FAI TRAMONTARE PROPRIO IL SOLE O COSA» Apollo fece un respiro profondo «Ciao Artemide» «COSA STAVI FACENDO DI PIÙ IMPORTANTE CHE FAR TRAMONTARE IL SOLE, STAVI FACENDO SESSO CON QUAL- perché ci sta Ade con te? No aspetta non voglio saperlo davvero non voglio» Apollo alzò le spalle «Ciao allora abbiamo una conversazione Importante da fare noi due» «Non voglio sapere neanche di che tipo di conversazione si tratti» E in un attimo sparì con la velocità con cui era arrivata.
«Tu non hai fame?» Apollo prese i suoi biscotti preferiti e iniziò a mangiarli «non sei veramente innamorato di me tu vuoi solo sesso» «Non è vero» «Lo sai cosa vuol dire essere innamorati? Amare qualcuno?» «Io-» «Amare deriva dal latino provare un sentimento quasi animalesco così lo definivano alcuni miei figli poeti che è diverso dal volere solo sesso dall'altra persona» «Io non voglio solo sesso da te» «Volere solo sesso è quando desideri solo una parte di una persona e questo non è sbagliato certo, ciò che è sbagliato è parlare di amore quando si tratta solo di sesso chi fa l'amore ama una persona vuole tutto il mondo di quella persona non solo una parte» Ade rimase fermo a guardarlo «Mi devi credere» «Ho passato la mia eternità senza avere un compagno gli unici che ho avuto sono morti o sono stati da una notte e via.» «Non sono come gli altri tuoi amanti» Apollo alzò gli occhi al cielo. Ade si avvicinò a lui «Devi credermi» «E farmi spezzare il cuore?» Ade lo guardò negli occhi «Non lo farò te lo prometto» Ade lo baciò semplicemente come avevano fatto sulla spiaggia poco prima «Davvero Apollo sono innamorato di te» «O vaffanculo»

Quello che successe dopo non lo seppe nessuno nemmeno gli dei.

Si vis pacem, para bellum.

Spazio autrice

Bella raga sono una merdaccia vi amo tutti questo capitolo è una merda ma dovevo aggiornare per forza.
Vi amo tutti cuoricini
Sof

Continuo a 10 stelline e 10 commenti

"Ho il sole in faccia se ridi" AdolloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora