⚠️Attenzione in questo capitolo ci sarà una scena che potrebbe urtare la sensibilità, è anticipata da -/ se non ve la sentite non leggete buona lettura⚠️
«Basta Ade non ce la faccio più» «A tu non ce la faresti più?» «Sono stufo dei tuoi continui cambi di identità da greca a romana.» «Io sono stufo del tuo comportamento da ragazzina mestruata.» «Io sarei la ragazzina mestruata? Benissimo torna dalla tua amica fioraia che immagino te lo sappia leccare bene anzi meglio di me» «Sei un grandissimo stronzo.» disse Ade, ma senza ricevere risposta da Apollo, il quale era già andato via sbattendo la porta.
Ermes stava guardando Apollo distruggere mezza casa «Oh Apollo ti comporti da ragazzina mestruata, però sei la persona migliore con cui io abbia mai scopato» Ermes alzò le spalle senza sapere bene come risolvere i problemi di Apollo «Magari era solo arrabbiato» Il Dio del sole nel frattempo aveva rotto un altro libro di poesie «Ma i suoi cambi di identità da Ade a Plutone sono, ovviamente, giustificati e io non posso prendermela con lui perché tanto deve sempre avere ragione» Strillò fracassando un mucchio di fogli, Ermes si avvicinò a lui togliendogli i fogli, oramai rotti strappati, dalle mani «Dovresti smetterla di strappare libri e fogli. Io ora devo andare cerca di non distruggere tutto»
Il Dio del sole allora decise di andare a cercare sua sorella, che ovviamente non trovò, ma in compenso si andò a scontrare con Dioniso «Levati dalle pa-» Apollo guardò il Dio del vino già ubriaco cascargli addosso «APOLLO CARO TU STAGG SERA SWEI INVITATO ALLA MIA FESTA» In quel momento ebbe un lampo di genio «Una festa nel tuo stile caro vero?» Dioniso annuì «Bene ci vediamo sta sera allora»
Apollo sorrise la vendetta non era mai stata così piacevole.
«MA TU TI RENDI CONTO? LUI CREDE ANCHE DI POTER AVER RAGIONE» Virgilio guardava Ade «Insomma lo sai com'è fat-» «NON LO DEVI GIUSTIFICARE PERCHÈ TI ISPIRAVA LE POESIE SI COMPORTA DA PRIMA DONNA COME SE IL MONDO GIRASSE INTORNO A LUI» Virgilio pensò che in effetti era così, ma decise di non infierire contro il Dio dei morti già arrabbiato «COSA PENSA CHE IO NON POSSA VIVERE SENZA UNA SCOPATA CON LUI?» Lo spirito di Virgilio sospirò «Dovresti andare a parlare con lui magari sta sera o domani quando entrambi sarete più calmi» Ade era nero dall'arrabbiatura e continuava a cambiare forma da Ade a Plutone senza controllo «Va bene Virgilio adesso puoi andartene» Virgilio annuì per poi scomparire.
Quella sera sarebbe andato da Apollo per parlare.
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Il Dio del sole era infuocato dal bisogno di vendetta non ragionava più lucidamente, non era così bisognoso di vendetta nemmeno quando Zefiro aveva ucciso Giacinto.
Erano decenni che Apollo non partecipava ad una festa di Dioniso non sapeva se dai tempi antichi fosse cambiato qualcosa.Il tempio in cui Dioniso gli aveva detto di recarsi era abbastanza grande, illuminato solo da delle torce. I passi di Apollo rimbombavano nel corridoio silenzioso mentre camminava spedito. Le risate, i flauti che suonavano lo guidavano verso il luogo prescritto, finché non arrivò e fece la sua entrare trionfale.
Il Dio del sole indossava una tunica bianca, come era uso un tempo. Per un secondo la festa si fermò e tutti si girarono a guardarlo «Apollo amico mio» disse il Dio del vino venendogli incontro ridendo. Indossava anche lui una tunica viola bordata di rosso, oscena pensò il Dio del sole «Ragazzi miei diamo il benvenuto al nostro ospite speciale di questa sera» Disse Dioniso per poi mettergli in mano una coppa di vino, che bevve tutta d'un sorso, ma oltre al sapore del vino riconobbe il sapore amaro dell'oppio sciolto all'interno.
Aveva il cervello appannato dalla droga e dal vino che continuava a bere, rideva con Dioniso senza capire bene perché. Guardava donne che si baciavano stese sul pavimento, mentre un uomo penetrava una ragazza da dietro in maniera indecente, continuando a guardarsi intorno vide i satiri suonare i flauti e ballare insieme ad alcune ragazze, un ragazzo in un angolo stava facendo un bocchino ad un uomo molto più grande e grasso, disgustoso. Per un secondo il suo cervello tornò lucido ed ebbe una visione di Ade incazzato, ma la cacciò subito dalla sua mente andando verso un uomo e iniziando a baciarlo. L'uomo non si fece troppi scrupoli e iniziarono a spogliarsi lì sul pavimento, Apollo non si aspettava che l'uomo lo avrebbe girato e poi penetrato senza neanche prepararlo prima, quasi urlò, ma l'effetto del vino e dell'oppio non gli fecero capire nulla di tutto quello che gli stava succedendo. L'uomo venne quasi subito lasciando il Dio del sole lì in terra che si rialzò subito rivestendosi. Non aveva provato piacere come con Ade, non aveva provato proprio nulla. Continuava a bere vino, fosse stato un mortale probabilmente sarebbe morto o nel migliore dei casi sarebbe andato in coma etilico. Un altro ragazzo si avvicinò a lui e iniziò a baciarlo con foga, forse per la droga, forse per il vino o forse per tutti e due vide la faccia di Ade e iniziò ad approfondire il bacio con quel ragazzo sconosciuto che tanto sembrava il suo amante.-
Ade stava seduto sul suo trono sperando di veder comparire Apollo dalla porta, ma non accadde. Il Dio dei morti decise di ascoltare le parole di Virgilio e quindi di andare a cercare il suo amato, che nonostante ci avesse litigato era vero non poteva stare senza lui.
Ade fece un viaggio ombra direttamente fino in camera da letto di Apollo «Ap-» Ade guardò il letto vuoto confuso e cercò di rimanere calmo. Dove poteva essere Apollo alle tre di notte, sarebbero mancate ancora quasi tre ore prima del sorgere del sole quindi non poteva essere. Che stesse con sua sorella? No impossibile cosa potrebbe fare in piena notte con sua sorella e le cacciatrici, Ade si sedette sul letto aspettando il ritorno del suo amato per tutto il resto della notte.-
La festa era finita, il pavimento era pieno di persone forse svenute, la maggior parte nude, ad Apollo sembrarono dei cadaveri tutti ammassati lì in terra. Aveva un mal di testa tremendo e aveva dolore ovunque, ma soprattutto era tutto sporco di vino «Che schifo» borbottò tra se e se teletrasportandosi fino in casa sua. Sbatté tutte le porte finché non arrivò finalmente all'amata camera da letto.
Quando aprì la porta vide con piacere la persona che sperava di trovare: Ade.
Un sorrisetto si fece spazio sul viso di Apollo, mentre Ade si alzava di scatto.
«Dove cazzo sei stato»Spazio autrice
ALLORA
CIOÈ
CIOÈ
ALLORA
IN SOMMA
BXBXBXHXBX
Vi volevo prima di tutto chiedere scusa se non mi sono fatta sentire, ma ho perso la mia prozia che è sempre stata come una terza nonna per me, sono stata molto male e non me la sentivo di aggiornare.
Però mi farò perdonare
Giuro
Grazie di tutto
SofContinuo a 20 stelline e 10 commenti
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"Ho il sole in faccia se ridi" Adollo
FanfictionAdollo [Ut tunc te amabam ita etiam nunc te amo] Boyxboy La storia è consigliata ad un pubblico adulto, scene di sesso esplicite tra due persone dello stesso sesso e non sempre consenzienti 1 in #adollo 21/05/2020 1 in #adollo 21/08/2020 38 in #ad...