capitolo 6

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Feci avanti e indietro nella mia stanza impaziente di sapere cosa stava succedendo.

Decisi di andare nella sala in cui Peter e mio padre stavano parlando. La stanza era lunga e alta e loro erano in fondo ad essa.

Happy era davanti ad una porta scorrevole, lasciando privacy a Tony e Peter che camminavano più avanti.

Riuscii ad ascoltare bene la maggior parte del discorso grazie all'eco e alla inevitabile voglia di mio padre nel fare i picchi di voce.

"Hai proprio lavorato da cani, non c'è dubbio." disse Tony tenendoli un braccio attorno alle spalle.

Non capii a cosa si stava riferendo ma risi comunque, di sicuro ero all'oscuro da centinaia di cose dentro quella base, non me ne preoccupavo molto.

"Ma poi hai rimediato, hai portato la cagnolina in ospedale, ti sei preso cura dei cuccioli... no, non è una grande metafora..."

Fece un gesto con la mano come per scacciare un pensiero e intravidi Peter aggrottare la fronte con un sorrisetto divertito sulle labbra.

Continuò a parlare e a rimproverarlo ma più si allontanavano, più le voci diventavano basse e sottili.

Mi avvicinai ad Happy che mi fece un sorrisone che io ricambiai.

"Ma con il giusto mentore, potresti essere una risorsa per la squadra."

Gli diede una pacca sulla spalla per poi staccarsi da lui.

"P-per la squadra?" domandò incredulo strofinando le mani, probabilmente sudate.

Tony annuì, e diede due colpi sull'orologio da polso.

"E io potrei presentare al mondo, l'ultimo membro ufficiale degli avengers..."

Una botola metallica davanti a loro si aprì.

"Spider-Man." finì con tono fiero.

Si rivelò un'armatura. Non ero solita a vederne così, anzi, era completamente diversa, con un design più definito e piccolo. I colori più accesi e meno formosa.

La iron-spider

Avevo sentito i miei genitori discuterne qualche giorno prima ma non ci avevo dato il giusto interesse.

Quindi Peter era il famoso Spider-Man?

Quello di cui il web parlava così tanto per aver sconfitto Avvoltoio?

Oh.

Peter continuò a guardare l'armatura sbalordito, forse avevamo anche la stessa espressione. Fece una risatina nervosa, scosse la testa e strizzò gli occhi come se non ci credesse mentre mio padre lo assecondava anche più emozionato di lui.

"Dopo la conferenza stampa, Happy ti farà vedere il tuo nuovo alloggio, dove starà? Accanto a Visione?"

"Si, Visione non ama le porte... o le pareti."

"Papà, quella stanza l'hai ristrutturata, ricordi?"

Lui faceva così, se una stanza era inutilizzata la occupava lui con i suoi mille e giganteschi attrezzi da lavoro che ormai non sa più dove mettere. Non pensava che, come in questo caso, si sarebbe potuto unire più gente.

"Ah, già."

"La scorsa volta gli avevo già fatto vedere una stanza libera, non ti preoccupare." continuai fissando Peter che sembrava impietrito. Lui non aveva smesso di guardare l'armatura con la bocca spalancata. Chissà a cosa stava pensando.

Dopo qualche minuto, cominciò a dare segni di vita.

Si girò verso mio padre.

"La ringrazio Sr. Stark..." disse gravemente, come se avesse un nodo alla gola, poi si schiarì la voce e prese un lungo respiro.

Tony non sembrò notarlo, per questo gli fece un sorriso soddisfatto colpendolo lievemente alla spalla.

"...ma preferisco stare con i piedi a terra."

Sarei scoppiata a ridere dal cambio repentino della sua espressione, se solo non ci rimase male anche io.

"Come? Stai bene così?" domandò.

"Bhe i-io sarei ancora l'amichevole Spider-Man di quartiere, signore..." continuò incerto. Non sembrava neanche lui tanto convinto di questa decisione, ma fece un sorrisetto nervoso e sospirò pesantemente come a convincerlo.

"Pensaci bene, guardalo," disse Tony, indicò l'armatura e Peter spostò lo sguardo su essa. "Ora guarda me." Indicò se stesso e Peter seguì di nuovo il suo dito. "Ultima chance, si o no?"

"No."

Mio padre sussultò, non se lo aspettava per niente, ne ero sicura. E neanche io ad essere sincera. La sua risposta secca e decisa aveva lasciato sconcertati tutti, persino le pareti.

"Uhm, Happy ti riporta a casa." si grattò la testa in difficoltà. Sicuramente aveva chiamato i giornalisti.

Happy andò verso di loro lasciandomi da sola indietro. "Si, mi aspetti in macchina?" gli chiese indicando con il pollice dietro di sé.

Peter annuì e mi venne a salutare. "Beh, ci si vede in giro, Morgan." mi disse dolcemente.

Mi abbracciò e rimasi immobile un attimo, sentendo come il suo profumo cominciò ad entrarmi velocemente nelle narici. Poco dopo ricambiai stringendolo forte e salutandolo un'ultima volta.

Si staccò guardandomi ancora e donandomi un sorriso triste, mi strofinò le spalle per poi avviarsi all'uscita. Quando arrivò alla fine della stanza, si rigirò.

"Era un test?" urlò dall'altro capo della sala.

Happy si mise a ridere e io lo imitai. Tony sembrava ancora scosso e distrattamente rispose: "Si ragazzo, l'hai superato!"

Peter sorrise e saltellò all'indietro contento. "Grazie Sr. Stark, grazie!"

"Si, grazie a te!"

Continuarono ad urlarsi a vicenda.

Peter uscì dalla Tower sorridendo come un bambino.
Nonostante tutto, ero anche felice per lui, si vedeva che non era pronto per una cosa del genere, e forse questa era stata la decisione più matura e migliore per lui e il suo futuro.

"È un bravo ragazzo." sentii dire da Happy.

Mio padre alzò le braccia e sorrise leggermente.


Mio padre alzò le braccia e sorrise leggermente

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SPAZIO SCRITTRICE

salve popolo della Marvel!
Questo capitolo è dedicato interamente a una delle ultime scende di Spider-Man Homecoming.
Tengo moltissimo a quel film quindi ho pensato "perché non scriverlo nella mia storia?"
So i did.
Spero vi piaccia e che riconosciate tutto ;)

Because I Have You || Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora