capitolo 27

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"Come stai?"

Eravamo appena rientrati a casa e io mi stavo togliendo quella stupida felpa abbrustolita. Puzzava di barbecue.

"Bene."

Mi levai le scarpe e le lanciai infondo alla stanza.

"Si è calmato?"

"Si. È sotto controllo."

Peter mi guardava mentre mi muovevo freneticamente in preda alla rabbia, le parole di Thor mi rimbombavano in testa con forza e non riuscivo a non pensare al fatto che fosse il terzo in una settimana a darmi della puttana.

"Non devi ascoltare quello che dice Thor."

"È comico da parte tua, dato che sei stato il primo dei tre a darmi della zoccola."

Stavo cercando di aggiustare la manica di Flash con i poteri, solo che c'erano ancora scie appartenenti a Thor che il mio demone si rifiutava di sfiorare. "Andiamo,"

"Ti ho detto che mi dispiace e mi hai perdonato,"

"Ah giusto, quindi è tutto dimenticato."

"Morgan, andiamo, io voglio aiutarti e sono anche in grossi guai."

Ah ecco.

Mi girai verso di lui e gli puntai un dito contro.

"La prossima volta che ti vuoi immischiare in queste cose allora dammi ascolto e non aiutarmi!"

"Non potevo lasciartelo fare da sola!"

"Sapevi dei rischi, adesso ci sei dentro con tutte le scarpe e sono cazzi tuoi."

"Non mi sto lamentando."

"A me sembra di sì."

Scosse la testa e mi prese la mano, lo lasciai fare solo perché ero sorpresa.

"Preferisco essere un fuggitivo con te che darti la caccia insieme alla squadra." il suo tono era caldo e tranquillo, quasi mi rilassai ma quello che mi disse Thor tornò come un tuono nelle mie orecchie.

Tolsi la mano e abbassai la testa. "Forse avevate ragione,"

"Cosa?"

"Dovrei prendere una decisione prima di farmi questa brutta immagine per sempre,"

"Di che stai parlando?"

Mi appoggiai di peso sul tavolino e lo guardai. Non volevo davvero dirglielo, era abbastanza imbarazzante, avrei preferito che ci arrivasse da solo ma forse era troppo stupido.

"Te o Flash,"

Respirai. Lui si irrigidì, non era pronto ad affrontare il discorso.

"Ma la cosa è assurda perchè tu sei fidanzato e Flash è... lui è perfetto," scossi la testa. "E tu— tu continui a fare questo giochetto con me e io non riesco a respingerti, e persino Flash se ne è accorto, capisci?"

Stavo farneticando e forse mi sarei messa a piangere. Ero carica e pronta ad esplodere e sicuramente avrei detto cose che non dovevo dire.

"Se ne è accorto?"

"Si, tutti se ne sono accorti perché a quanto pare 'mi mangi con gli occhi', Peter!" mi coprii il viso. "Cazzo, sicuramente anche la tua ragazza se ne sarà accorta che la tradisci, non è così tanto stupida!"

Lui non mi sgridò, non disse nulla. Abbassò lo sguardo e per un momento sembrò triste, come se si fosse reso conto solo in quel momento dell'enorme cazzata da bambino egoista che stava facendo.

"Si, dovresti scegliere."

Non mi aspettavo che mi chiedesse di scegliere, forse la mossa più matura che mi aspettavo era la sua benedizione per stare con Flash o qualcosa del genere. Ma io non volevo stare con Flash, non seriamente.

"Morgan," fece un passo verso di me e mi prese le mani, poi mi guardò affondo negli occhi, cercando di comunicarmi qualcosa. Sapevo cosa stava facendo. Scosse la testa. "Non scegliere Flash,"

"E cosa dovrei fare?"

"Scegli me."

"Peter, ti rendi conto dell'assurdità che stai dicendo?"

"No, ascoltami—"

"Dovrei continuare a fare la ragazza distruggi coppie mentre in pubblico stai con quella sciacquetta? Poi in privato te la spassi con me, certo ho capito cosa vuoi te."

"Tu non vuoi veramente Flash,"

Strizzai gli occhi, mi sembrava impazzito perché parlava a raffica e faceva uscire parole a cui non riuscivo a credere. Mi stava davvero chiedendo di fare la terza incomoda?

Strattonai via le mani e me le passai nei capelli. "Non puoi chiedermi di scegliere te."

"Perché no?"

"Perché non è così semplice!" sbottai.

"Spiegami perché?"

"Perché ti amo!"

A quel punto scoppiai a piangere e mi sembrò che tutto mi crollò addosso per la seconda volta. Stavo portando sulla schiena così tanto peso da così tanto tempo che le mie gambe avevano ceduto adesso che avevo ammesso a Peter i miei veri sentimenti per lui, e non mi sentivo affatto meglio.

Ero in ginocchio con la faccia coperta dalle mani mentre i singhiozzi mi avvolgevano le spalle, ci vollero un paio di minuti prima di sentire le braccia di Peter stringermi a lui. A quel punto non capivo se volevo quel contatto o no, ma ero stanca di essere forte, volevo lasciarmi andare ora, e così feci.

"Morgan, guardami un attimo."

Era inginocchiato davanti a me e sciolse le braccia per afferrarmi le spalle ed incitarmi ad alzare la testa. Ma io singhiozzavo ed era troppo imbarazzante guardarlo adesso.

"Morgan,"

"Lasciami sola, Peter."

"No, adesso mi guardi." mi prese il mento e alzò la testa. La luce della finestra era proprio dietro di lui ed era difficile sostenere lo sguardo.

Mi accarezzò la testa, mi mise una ciocca dietro l'orecchio e con le nocche mi sfiorò la guancia. Cominciò a bearmi di quelle coccole e attenzioni che avevo desiderato tutti quei mesi, con la dolcezza che si dona soltanto ad una persona amata e non ad una con cui ti diverti soltanto.

"Hai pensato per tutto questo tempo che ti stessi usando," sussurrò guardandomi la fronte corrotta. "Non ti entrava proprio in testa che non farei mai una cosa del genere a te."

"Perchè?"

"Perché..." lasciò la frase in sospeso con una punta di melanconia e pentimento. Poi i suoi occhi schizzarono su di me e le sue mani si trovarono sulle mie guance. Si allineò per appoggiarsi delicatamente con le labbra sulle mie, era un bacio umido e carico di qualcosa, carico di emozioni inspiegabili, senza movimento o malizia, solo la potenza della dolcezza. Le mie lacrime erano salate tra di noi, e quando si staccò le assaggiò con la lingua. "Perchè ti amo anche io, Morgan."

Riuscii a sentire il mio respiro spezzarsi e il pianto interrotto che ricominciò a sgorgare dai miei occhi. Senza singhiozzare, non potei fare a meno di sorridere e mostrargli un po' di umanità. Alla fine, gliela concessi perché mi sembrò che tutti i rancori per lui fossero spariti.

"Davvero?"

"Si, davvero."

Sopirai ancora. O mio Dio.

"Dimmi che non mi stai prendendo in giro."

"Non potrei, sei la prima persona di cui mi sono innamorato, sei la prima a cui l'ho detto e non ho intenzione di dirti cazzate proprio ora."

Ero la prima.

Ero la prima di Peter.

E lui era il mio primo.

Il mio primo amore.

Tremai sotto le sue braccia e abbandonai la testa sul suo petto. "Questo... questo è un bel guaio."

"Già."

Because I Have You || Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora