capitolo 20

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Il pranzo in mensa non era stato così male. L'unica cosa che mi dispiaceva vedere erano gli sguardi di Ned e Mj delusi da... quella cosa, mentre Peter sembrava furioso. Di quello ero soddisfatta. Se lui stava con Liz, perché io non avrei dovuto frequentare qualcun altro?

Forse reagiva così perché questo 'qualcun altro' era proprio Flash, il suo bullo.

Probabilmente stavo sbagliando a vendicarmi così. Era proprio una mossa da stronza ma sapevo che avrei continuato questa messa in scena perché mi piaceva comportarmi così, sotto sotto.

Una settimana dopo aver insistito sull'uscire insieme, battutine, occhiate maliziose e altre proposte di pranzare insieme (che prontamente rifiutai dopo la seconda volta) accettai l'invito di uscire, anche perché altrimenti mi sarei subita lui che mi perseguitava finché non avrei detto di si.

Uscire veramente.

Non era un appuntamento, non era un uscita amichevole. Ma allora cos'era? Perché mi avrebbe dovuto invitare? Il fatto era che saremo stati da soli, solo noi due, quindi qua si aprivano altri due dubbi: o voleva davvero uscire con me o i con suoi amici aspettavano il momento migliore per attaccare. Ma non mi preoccupai molto, alla fine, avevo i miei mezzi per difendermi, non mi sarei lasciata mettere i piedi in testa.

Quindi accettai, ma Peter non ne sapeva niente.  Era abbastanza ovvio dato che in quei otto giorni ci scambiammo si e no cinque parole in tutto. La cosa non mi dispiaceva poi così tanto, passare troppo tempo con lui poteva non essere la cosa migliore dato che l'attrazione fra noi sembrava crescere sempre di più (o almeno da parte mia). Avevo bisogno che quella scarica di adrenalina svanisse così potevamo tornare ad essere dei normali amici.

Quel giorno non mi misi niente di troppo appariscente, avevo optato per skinny jeans e felpa bordeaux così non sembrava importarmene troppo.  

Uscii dalla stanza, sentii i passi di qualcuno alla mia destra e trovai Peter chinato sul cellulare e un biscotto in mano. Quando chiusi la porta, il rumore catturò la sua attenzione e mi scrutò l'abbigliamento con un aspetto sorpreso. Molto sorpreso.

Se non avessi avuto la borsa in spalla, non si sarebbe spaventato.

"Dove credi di andare?" biascicò con la bocca piena, si affrettò a mandare giù il boccone mentre mi si avvicinava.

Inarcai un sopracciglio e mi infastidii dal tono usato. "Non sono obbligata a dirti tutto quello che faccio,"

"Non fare la bambina, dove stai andando?"

"Sto soltanto uscendo. Niente di che."

"Uscendo? Senza di me? E con chi? Tuo padre lo sa?"

"Peter, smettila di farmi l'interrogatorio. Posso uscire con chi voglio."

"Si, se ci sono anche io."

"Mio padre non lo saprà,"

"Cosa? Ma sei impazzita? Se venisse a sapere che io non sto con te e soprattutto non so dove diavolo sei, mi farà a pezzi e mi spedirà nel Queens inscatolato!" sbraitò allargando le braccia.

"Non essere drammatico. Se non vuoi finire nei guai, assecondami ed esci anche tu. Con qualcun altro ovviamente così sembrerà che stiamo insieme."

Lui mi guardò incredulo come se io credessi veramente che mi avrebbe assecondato mentre uscivo con una delle persone che più odiava.

Però ancora non lo sapeva.

"Io esco, non mi importa cosa farai tu. Segui il mio consiglio e nessuno finisce nei guai."

"Sei incredibile, questo è un ricatto!"

"Voglio solo fare nuove conoscenze e dato che ultimamente ti comporti da pazzo isterico, preferisco non aggiornarti più su niente." sospirai. "Ora sto vivendo la mia vita, finalmente, e già mi bastano gli interrogatori di mio padre, non voglio subirmi anche i tuoi."

Because I Have You || Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora