XXXV

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Dopo la partita contro la Epsilon avevamo scoperto che alla Fauxshore c'era un quaderno con degli appunti di David Evans, il nonno di Mark.

La cosa migliore era che io avevo scoperto che anche se giocavo con le ali chiuse sentivo del dolore e mi manca il fiato, però non la ritenevo una cosa importante.

Ci dirigemmo subito sull'isola di Fukuoka alla scuola Fauxshore.

Dopo aver conosciuto la squadra inziammo ad allenarci, avevano pure un ragazzo che era riuscito a copiare la Mano di Luce di Mark.

Si chiamava Darren, anche se era del primo anno era abbastanza bravo.

Il giorno dopo, dopo aver vinto una partita contro i ragazzi della scuola che ci aveva ospitato tornai a fare i compiti di matematica, una materia per me semplice.

Darren era quasi riuscito a fare la Mano del Colosso solo guardando Mark.

Mark e Darren restarono tutta la sera e il pomeriggio  a tirarsi un copertone di camion in faccia, pensai che erano davvero scemi.

Il giorno dopo ci sarebbe stata una partita contro la squadra di un certo Xavie.
Quando arrivò ci spiegò che la sua squadra si chiamava Genesis ed era una delle squadre della Alius.

La Genesis era molto forte rispetto alle altre squadre che avevamo affrontato, Shawn era strano, di notte mentre dormiva parlava con un certo Aiden ed era inquietante come vedere Smigol parlare con Gollum nel signore degli anelli, la cosa strana era che anche durante la partita lo faceva.

Xavie calciò la palla con una tecnica speciale chiamata Meteora Dirompente, Shawn di posizionò in mezzo, venne scaraventato a terra, era svenuto da talmente tanto era potente il tiro, lo portammo in ospedale.

Avevamo perso Venti a Zero.

L'allenatrice ci spiegò la storia di Shawn, e mi sentii molto vicina a lui, ci spiegò il fatto che aveva dentro di se anche l'anima del fratello gemello che era morto con i suoi genitori per colpa di una valanga.

Tutta la squadra si era demoralizzata vedendo la Genesis, poi il fatto che sia Nathan che Tod se ne erano andati aveva distrutto ancora più tutti, me compresa, stavamo solo prendendo goal.

Per la stanchezza non riuscivo a giocare la passo dei miei compagni, ero stanca non perché erano difficili gli allenamenti ma perché non riuscivo a dormire, tra Suzzet che urlava, svegliando tutti, che Erik era il suo amorino, Shawn che parlava con la sua seconda personalità, Erik che in americano parlava di Silvia e Silvia che parlava di Erik, molti che russavano e Mark che parlava di calcio, era impossibile dormire, e come dimenticarsi di Nelly che nel sonno parlava di politica e di Mark.

Mark dopo che Nathan se ne era andato era diventato diverso, non era neanche il solito Mark, tutti avevano provato a parlarci ma nessuno era riuscito a farlo tornare normale, l'unico che ci riusci fu Darren che continuando ad allenarsi aveva fatto tornare Mark il solito ragazzo solare.

Mentre Mark era irraggiungibile, Jude dirigeva gli allenamenti e ho rispettato e adorato ogni singolo istante in cui Il ragazzo Mosca riusciva a mantenere la calma e la razionalità che lo contraddistingueva.

*

L'allenatrice ci comunicò che a Okinawa c'era un ragazzo che si faceva chiamare il bomber di fuoco.

Eravamo sulla barca che ci avrebbe portato all'isola e l'umore di tutti era al massimo, tranne quando Willi cadde in acqua ma per fortuna un ragazzo lo salvò.

Volevo mettermi a parlare con quel ragazzo ma se ne andò prima, quindi iniziammo a fare un allenamento sulla spiaggia.

allenarsi sotto il sole, anche se era primavera, faceva caldo.

Soltanto Unici     ~Inazuma Eleven ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora