XXI

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Tutto era nero, sentivo freddo, chiamavo aiuto ma nessuno rispondeva.
Notai in quella immensa distesa di nero una luce bianca cercai di raggiungerla ma i miei piedi era sprofondati fino alle ginocchia in quella oscurità che sembrava scaldarmi.

La luce scomparve e ritornai ad essere da sola nel vuoto.

Nell'aria sentii delle voci, erano i miei compagni di squadra della Raimon, mi stavano insultando.
Girai lo sguardo e notai i loro sguardi delusioni.
Li chiamai ma niente, loro sparirono.

Mi guardai in torno nella speranza di vedere qualcosa, sentii come il suono del vento, mi girai e nel buio, un mantello rosso, volava nell'oscurità, poi scomparve anche questo.

<< MIKE! >> urlai senza ottenere risposte, << ZACH! >> ma niente solo silenzio.

I colori e la luce sostituirono il buio, si formò una camera con le pareti  ocra, poster e un acchiappa sogni addobbavano il piano della torretta circolare, davanti alla vetrata che si affacciava sulla piscina c'era un letto con dentro una bambina che dormiva un sonno agitato.

Si svegliò urlando con le lacrime che gli scendevano dai grandi occhi oro.
Dopo pochi minuti un uomo entrò nella stanza della piccola.

<< Dea. Cosa c'é? >> chiese preoccupato << hai avuto un incubo?>>  aggiunse e la bambina annui ancora piangendo.
<< cosa hai sognato? >>  chiese il padre, con i capelli castani scuri e gli occhi oro, accarezzando la schiena della piccola che lo aveva abbracciato.

<< E...Ero in una cit...tà che non conosco e...e delle persone e mi indicavano e ride...vano. E poi hanno iniziato a dire che er..o una delusione >> disse la bambina con la voce interrotta dai singhiozzi.

<< Dea, cucciola. Tu non sarai mai una delusione per le persone che tengo a te. >> disse il padre guardando negli occhi, uguali ai suoi, la piccola bambina.
<< Non sarai mai sola, ci sarò sempre io e la mamma al tuo fianco, e anche i tuoi fratelli  ci saranno sempre. Te lo giuro sulle corde della mia chitarra >>  aggiunse e con il pollice tolse una lacrima dalla guancia della piccola.

La bambina si sbraiò e il padre gli rimboccò le coperte e dopo avergli dato un bacio sulla fronte e se ne andò.

Mi sveglia nella mia camera, scesi dal letto, andai alla finestra e guardai il giardino con la piscina della mia casa, ma dopo poco notai due fari di una macchina venirmi contro, il suono di un clacson dopo il suono di un impatto e poi pianti e urli di bambini.

Mi svegliai di colpo e mentre scendevo dal letto tira i un calcio al comodino, trattenni un imprecazione e mi buttai nuovamente sul materasso, << ok sono sveglia >> dissi piano, sentendomi gelare.

*

Scesi le scale e davanti alla porta trovai Mike e la nonna parlare.

<< Dai nonna devo solo fare in viaggio a Itomori per salutare un amico >> disse Mike, << NO. >> disse nonna Rose seria << ma nonna... >> << Michael Thompkins ho detto di NO. non ti faccio uscire con la febbre. >> disse nonna seria e Mike sembrò essersi congelato sotto il tono serio della nonna.
In quel momento la porta si apri ed entrò in casa Zach.

<< Dove sei stato questa notte? >> chiese nonna Rose, << sono andato a Itomori a salutare un amico >> disse il ragazzo dai capelli scuri, << stronzo mi hai rubato l'idea  >> disse Mike, << Michael e Zach Thompkins, andate subito in camera vostra. perché non dovete uscire con la febbre. Siete in castigo. >> disse la nonna seria, i due ragazzi si bloccarono e impallidirono sotto il castigo della nonna, che a differenza dei mie fratelli alti e robusti era bassa e magra.

Soltanto Unici     ~Inazuma Eleven ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora