Time To Say Goodbye

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<<Haruka?>>
<<Sì. Mi ha chiesto di vederci stasera, dice che deve parlarmi>>
<<Hai idea di cosa?>>
Fisso ancora il telefono per un attimo ma il mio sguardo è più nel vuoto che sull'oggetto, avendo la mente troppo in confusione per concentrarmi su qualcosa.
<<No, nessuna>> rispondo un po' distrattamente mentre penso ad una possibile alternativa. Insieme a quel dubbio si fa strada tra i miei pensieri anche una sorta di rabbia che non riesco però motivare; forse mi dà semplicemente fastidio che si sia fatto risentire solo ora?
<<Stai bene?>> mi chiede Sosuke inclinando la testa per cercare di incontrare i miei occhi, che alzo nei suoi risvegliandomi da quel vortice di incertezze.
<<Sì, tranquillo>> confermo accennando un sorriso anche se non ne sono completamente sicuro, per posare poi il telefono con lo schermo contro il tavolo: non voglio rispondergli, o almeno non subito; sono stanco di essere sempre io a stare ai suoi tempi e seguirlo come un cagnolino, il Makoto acquiescente ora non c'è più; dopo come si è comportato è giusto, vero? Mi lascio andare in un sospiro: in realtà non lo so.
<<Sei preoccupato?>> chiede ancora intuendo probabilmente la bugia dietro alle mie parole, cosa che mi fa sorridere ancora, decidendo di aprirmi con lui e far uscire ogni mio dubbio: magari può servirmi a fare chiarezza.
<<Non lo so... forse sono più che altro...>> cerco di spiegarmi, non riuscendo però a trovare il termine adatto e avendo quasi paura di dirne qualsiasi altro.
<<Infastidito?>> suggerisce lui in modo apparentemente semplice, come se non aspettasse altro che completare in quel modo la mia frase. Ed è incredibile come si abbini perfettamente ai miei sentimenti e mi faccia sorridere di nuovo. Anche se non mi stupisce che mi abbia capito ancora una volta.
<<Sì, penso proprio di sì. Ma è giusto che mi senta così, secondo te?>>
<<Le emozioni che si provano non sono mai sbagliate>> ribatte con la stessa prontezza di prima e non capisco se mi trovo senza parole più per quella frase o più per la sua immediatezza <<e poi, penso mi sentirei anch'io così se Rin avesse fatto lo stesso>>
<<Dici?>> domando come intimorito ma sollevato, alzando lo sguardo su di lui, che annuisce con un sorriso rassicurante.
<<Mi sembra che anche lui sia sparito, no? Ci sta eccome che ti dia fastidio che si ripresenti così>>
Annuisco distogliendo lo sguardo, ancora non del tutto convinto, nonostante sia proprio ciò che volevo sentirmi dire. E forse proprio per questo le sue rassicurazioni mi sembrano finte.
Perché mi sento così strano?
È Haru che dovrebbe farsi tutti questi problemi, non è giusto che sia sempre io a star male per lui. Continuando a perdermi tra i pensieri, improvvisamente e inspiegabilmente comincio a sentirmi in trappola, come se qualcuno mi tenesse una mano stretta attorno al collo rendendomi difficile respirare. Poggio un gomito sul tavolo e porto la mano a coprirmi la bocca, cercando di rendere quella soffocante sensazione il meno visibile possibile. Poche altre volte mi è successo, ma ogni volta è ugualmente spaventoso.
<<Makoto, va tutto bene?>> mi risveglia lui, facendomi rendere conto che per la prima volta in questa situazione non sono solo. Io annuisco, senza però l'intenzione di farmi credere davvero, permettendomi di mostrarmi debole davanti a lui perché più volte mi ha dato prova di poterlo fare. E infatti, come mi aspettassi, la mia risposta non lo convince.
<<Che succede?>> chiede preoccupato, guardandomi.
<<È solo un po' d'ansia, non è nulla>> balbetto cercando di tenere regolare il respiro, nonostante esso insieme albattito del mio cuore cominci ad accelerare. Lui sembra intuire la vera gravità di ciò che sta accadendo e si sposta verso di me portando il suo sgabello accanto al mio, dall'altra parte del tavolo. Senza che riesca a capire cosa stia succedendo, mi prende il viso tra le mani e alzo lo sguardo su di lui ancor prima che me lo chieda.
<<Oi, guardami, è tutto okay>>
Non so perché ma gli prendo i polsi con le mani, come se tenerlo mi facesse sentire più sicuro; annuisco deglutendo, sentendomi già più calmo sebbene il mio corpo con sembri seguire quella tranquillità.
<<Prendi un bel respiro, okay? È tutto a posto...>>
Annuisco ancora inspirando profondamente, chiudendo gli occhi umidi da cui scendono delle piccole lacrime che sento venire asciugate dai suoi pollici che scorrono morbidamente sulle mie guance. Non riesco a capire se il suo tocco mi faccia sentire più tranquillo o ancora più agitato.
Ma sono sicuro sul fatto che non voglio che smetta.
Poggio la fronte sulla sua spalla, approfittando di quell'intimità che sento ormai già aumentata, sperando però sia lo stesso per lui e che non gli dia fastidio. Anche lui sembra esserne d'accordo però, perché porta, seppur con timidezza, le braccia ad avvolgermi la testa, al che io porto le mie attorno al suo busto fino ad afferrare con le mani il retro della sua maglietta. Ho paura della sua reazione, invece mi stringe più forte e io mi sento completamente al sicuro. Prendo un altro grande respiro e i successivi tornano ad essere inaspettatamente regolari; lentamente mi sforzo di lasciar andare il tessuto contro la sua schiena, anche se a malincuore, separandomi anche dalla sua spalla confortevole.
<<Scusami...>> mormoro senza guardarlo, asciugando con vergogna i residui di lacrime sotto i miei occhi.
<<Non c'è nulla per cui ti debba scusare, basta che stai meglio ora>>
Annuisco subito, accennando un sorriso.
<<È tutto a posto. Ogni tanto mi succede...>> confesso e lui mi guarda con espressione di stupore.
<<Davvero? Ti è già capitato?>>
Annuisco ancora, in modo quasi impercettibile.
<<Per fortuna è raro, ma quando sono particolarmente nervoso sì>> spiego sentendo il suo sguardo preoccupato su di me nonostante tenga il mio fisso sulle mie gambe.
<<E come ti passa di solito?>>
<<Come ora, solo che... questa è stata la prima volta che qualcuno mi ha aiutato, quando sono solo ci mette un po' di più>> ridacchio, sottolineando come quel "po'" sia un eufemismo, cosa che sembra notare perché lo sento sospirare leggermente.
<<Mi dispiace...>>
<<Ah, no, non è nulla>> cerco di convincerlo, scuotendo leggermente i palmi delle mani, tornando a guardarlo. Lui mi prende le mani e sussulto appena, non aspettandomelo.
<<Ora però non sei più solo, okay? E non lo sarai mai più>>
Annuisco lievemente come se fossi in trance, fissandolo nei suoi occhi rassicuranti che portano un nuovo sorriso a tingersi sul mio viso. Ogni volta i suoi "okay" mi fanno credere che tutto sarà okay davvero.
<<Grazie>> mormoro, cercando di districare le mie pupille dalle sue.
Dopo aver finito di fare colazione Sosuke è dovuto andare via ma siamo rimasti che gli avrei fatto sapere come sarebbe andata con Haru, come mi ha chiesto di fare, e di chiamarlo se ci fosse stato qualche problema, entrambi gesti che ho apprezzato molto.
Per quanto riguarda Haru, ci siamo dati appuntamento alle 19 nel parcheggio del fast food dove abbiamo mangiato tutti insieme l'ultima volte e la scelta di un luogo così impersonale mi ha dato un ulteriore conferma del nostro distacco.
Dopo aver aggiornato Sosuke con i dettagli dell'incontro, ho cercato di occuparmi in tutti i modi possibili per far passare quelle ore di straziante attesa finché il momento non è arrivato. Raggiungo il posto prestabilito in leggero anticipo e qualche minuto dopo lo vedo parcheggiare.
Mi faccio sfuggire una risata sarcastica dentro di me nel notare che Rin non sia con lui e questa mia reazione costituisce un'altra prova dello sgretolarsi della nostra relazione, rendendo sempre più impensabile tornare indietro.
<<Ciao>> mi saluta lui una volta sceso dalla macchina.
<<Ciao>> ricambio sforzandomi di accennare un sorriso.
L'atmosfera tra noi è gelida, non ha mai raggiunto temperature così basse; e il ghiaccio più è freddo e più rischia di creparsi irrimediabilmente fino a rompersi.
<<Di cosa volevi parlarmi?>> lo incalzo senza farlo sentire dovuto ad addentrarsi nei convenevoli.
Prende un respiro e il notare che non sappia come continuare mi mette ancora più ansia. Haru non è mai stato bravo con le parole, ma la situazione ora è chiaramente più complessa.
Dopo altri secondi che sembrano interi minuti o addirittura ore, pronuncia finalmente una frase che forse avrei preferito non fosse mai arrivata.
<<Ho intenzione di ripartire insieme a Rin.>>

𝙈𝙖𝙠𝙚 𝙔𝙤𝙪 𝙃𝙖𝙥𝙥𝙮 《Makoto Tachibana》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora