Something New

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<<Buongiorno.>> mi saluta Sosuke una volta arrivato alla mia porta <<disturbo?>>
<<Buongiorno! Certo che no, vieni pure.>> rispondo con un sorriso che lui ricambia timidamente.
<<Come stai?>> mi chiede appena chiudo la porta. Non avevo ancora pensato a come mi sentissi, perciò mi affretto a riordinare una manciata di parole senza farle sembrare una bugia.
<<Stanotte penso di aver riavuto la febbre, ma ora sto meglio.>>
Finisco di pronunciare la frase e mi ritorna in mente il post di Haru di ieri sera e i messaggi di Sosuke a cui non ho risposto, avendo per un attimo dimenticato tutto come se fosse stato solo un sogno. Forse è stato vederlo ad avermi provocato questo effetto?
<<Tu come stai?>> aggiungo quindi, facendogli capire che mi riferisca all'accaduto generale per fingere di non aver visto i suoi messaggi.
<<Bene.>> sospira lui <<Ti avevo scritto ieri e visto che non hai risposto sono venuto a vedere come stessi>>
<<Ah, davvero?>> mento, pur sentendomi in colpa nel farlo <<scusami, non l'ho visto>>
<<Figurati, tranquillo.>> sembra credermi e dopo un sorriso lo invito ad accomodarsi.
Una volta seduti sul divano torna inspiegabilmente quel silenzio imbarazzante del giorno prima. Che sia a questo punto il divano? Dalla domanda che mi pone poi capisco abbia realmente creduto alla mia bugia. O forse ci è solo passato sopra.
<<Hai... visto la foto?>>
<<Sì>> rispondo semplicemente io, quasi senza aspettare che concluda la domanda e non importandomi se la copertura dovesse saltare per qualche incongruenza. Non so mentire. Non diciamo più nulla, come se un argomento così complesso come questo possa concludersi in due sole frasi, ma in realtà sappiamo entrambi che stia caoticamente continuando nella nostra testa. Vorrei dire qualcosa per alleggerire la tensione, ma sembra impossibile e ogni parola inutile.
<<Lo so... >> mormora lui, come se avesse risposto ai miei pensieri, e alzo sorpreso lo sguardo su di lui, trovandolo col suo fisso sul pavimento. Abbozzo un piccolo sorriso, rendendomi conto di non riuscire a guardare altrove, come affascinato da un suo qualcosa da cui trovo impossibile togliere gli occhi di dosso. Ma non so cosa sia e non so perché, so solo di dover smettere di fissarlo prima che se ne accorga. Ma ecco, è troppo tardi: i nostro sguardi si incontrano, scontrano e rimbalzano subito via, mentre ci vediamo arrossire di sfuggita.
<<Vuoi->> mi interrompo per schiarirmi la voce <<vuoi qualcosa?>>
<<Un po' d'acqua se puoi... grazie>>
<<Certo>> rispondo immediatamente alzandomi, desiderando accettasse solo per potermi allontanare per un attimo e forse lui l'ha fatto proprio per lo stesso motivo. Vado  in cucina e riempio un bicchiere con le mani tremanti, ripetendomi quanto sia stato stupido per la mia noncuranza. Torno di là, porgendoglielo con un sorriso imbarazzato e risedendomi.
<<Grazie>> risponde prendendolo, per poi iniziare a bere a sguardo basso.
<<Sai... uhm... quanto starà Rin?>> chiedo titubante, più che altro per stroncare sul nascere il silenzio che sentivo stava per crearsi.
<<Una settimana.>>
<<Ah, riparte questo sabato quindi?>>
<<Sì>> conferma <<e non vedo l'ora>> aggiunge con una risata di cui riesco chiaramente a sentire l'amara sfumatura, intuendo il motivo del suo commento e non biasimandolo affatto per esso.
Non so cosa dire però, quindi mi limito a ripetere la sua risata, sperando capisca quanto mi dispiaccia e quanto sia d'accordo con lui. Improvvisamente entrambi i nostri cellulari emettono una breve vibrazione e ci guardiamo, prendendoli poi nello stesso momento e scambiandoci un'altra occhiata nello scoprire che si tratti di un messaggio di Rin sul gruppo che abbiamo tutti insieme.
Stavamo pensando di andare al cinema stasera, volete venire?
Ci guardiamo ancora, poi un altro messaggio e chiniamo titubanti la testa per visualizzarlo.
Come non detto, non andiamo più, affiancato da un'emoji che ride
<<Hai letto?>> mi chiede.
<<Sì>>
<<Anche secondo te andranno lo stesso ma da soli?>>
<<Sì>> rispondo ancora: era esattamente ciò a cui stavo pensando.
<<E se ci andassimo anche noi?>> mi propone dopo un attimo di silenzio, alzando lo sguardo su di me. Di scatto faccio lo stesso anch'io, sorpreso.
<<Cioè intendi...>>
<<Io e te, al cinema.>> spiega titubante, forse pensando che il mio stupore sia negativo o accorgendosi della stranezza di quella frase proprio mentre la pronuncia.
<<Scusa, scherzavo->> cerca di giustificarsi ma lo interrompo prima che possa terminare.
<<Sì, ci sto>>
Lui alza di nuovo lo sguardo pieno di incredulità.
<<Davvero?>>
<<Certo>> rispondo ovvio con espressione felice e anche la sua diventa sorridente. Mi sembra sia anche leggermente arrossito, ma non vorrei esagerare.
<<Andiamo stasera allora?>>
<<Va bene>> accetta subito <<ma non hai ancora la febbre?>>
In effetti mi era sfuggito questo piccolo particolare.
<<Ah, giusto...>> rispondo ridendo per sottolineare di aver mancato un dettaglio così palese. Poi mi viene un'idea, ma quando sto per proporgliela mi sento avvampare.
<<Vieni qui se no, vediamo qualcosa su Netflix!>>
<<Volentieri. Solo se stai bene però.>>
<<Ma certo! Più che altro non voglio attaccarti nulla>> dico ridendo, cercando di rompere in modo definitivo quel sottile strato di tensione.
<<Ma figurati, non preoccuparti di quello. L'importante è che tu stia bene>>
A quell'ulteriore commento di preoccupazione non riesco ad impedire ad un altro brivido di scuotermi ancora, lasciandomi poi incapace di pronunciare anche una sola sillaba.
<<Ci vediamo stasera, allora?>> mi chiede dopo essersi alzato e mi risveglio da quel piacevole intorpidimento, mettendomi anch'io in piedi.
<<Sì, certo, se vuoi->> balbetto, perdendo in un colpo solo ogni briciolo di controllo. Sono sicuro di essere rosso... e di sembrare un perfetto idiota. Darò la colpa alla febbre, se necessario. Ma non penso lo sia, dato che lo colgo impreparato e comincia incredibilmente anche lui a perdere compostezza.
<<Ah, sì, certo. Però scrivimi se stai male. Cioè, per annullare. O anche se hai bisogno di qualcosa ovviamente>>
Lo ringrazio ancora nel modo più normale possibile, nonostante mi risulti difficile, e lo accompagno alla porta. Appena ci salutiamo, ribadendo ancora una volta l'incontro di quella sera, chiudo la porta ed è come tornassi in un attimo nel mondo reale dopo un viaggio in un altro universo.
Avrò davvero un appuntamento con Sosuke? Non che mi prema considerarlo in quel modo, ma non mi sarei mai aspettato di fare qualcosa solo con lui.
Forse sta nascendo qualcosa, qualcosa di nuovo.
E forse è vero che non tutti i mali vengano per nuocere.

𝙈𝙖𝙠𝙚 𝙔𝙤𝙪 𝙃𝙖𝙥𝙥𝙮 《Makoto Tachibana》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora