Capitolo 17
Quindi a non molta distanza di tempo di quello stesso giorno, giunse anche il secondo re al capezzale di Meliodas. Era Arthur, immancabilmente. Entrò trafelato, come se fosse appena sceso da cavallo dopo un viaggio diretto e senza soste da Camelot a Lyonesse. E più o meno era andata proprio così.
-Ho fatto prima che ho potuto!-
Esclamò con ancora il fiatone per aver fatto tutti i gradini di corsa.
-Merlin mi ha costretto a tornare a casa il giorno dopo il festival, ha detto che si trattava di faccende serie, da re, ma non era importante per niente! Ma alla fine ce l'ho fatta a tornare. Oh signor Meliodas, sono stato così in pena! Ma Merlin a quanto pare alla fine ce l'ha fatta, ha trovato un rimedio!-
Meliodas non tentò nemmeno di arginare il fiume di parole che sgorgavano dalla bocca del giovane re. Parlò solo quanto questo ebbe finito le cartucce:
-Eh sì, Merlin ha fatto proprio un bel lavoro.-
E così dicendo il capitano cercò di non suonare ironico o tagliente.
-Comunque sia, adesso come vedi sto meglio, puoi stare tranquillo Arthur. Ma apprezzo molto il fatto che tu ti sia preoccupato così tanto per me.-
"e che ancora tu non mi abbia rinfacciato nulla, a differenza di tutti gli altri". Ma questo Meliodas non lo disse. Lo pensò soltanto. E quelle parole di ringraziamento che pronunciò furono le più sincere, fra tutte le copie identiche a lui distribuite in quei giorni.
Arthur sorrise. Poi si guardò intorno e sicuro che nessuno (Merlin) lo stesse ascoltando, si avvicinò all'orecchio di Meliodas per dire:
-Sei stato fortissimo al contest signor Meliodas, che vittoria! Mi duole essermela persa!-
E questo strappò una risata anche al peccato d'ira.
Pochi altri scambi e anche il secondo re si congedò, lasciando però Meliodas di un umore leggermente migliore. E il buon umore non fece che aumentare quando quella sera, dopo una riunione a ranghi serrati della compagnia di amici, era stato deciso che finalmente anche il capitano potesse di nuovo unirsi ai pasti regolari. Ma era ancora sotto domiciliari, dato che Elizabeth si ripromise di non perderlo un attimo di vista.
La ragazza non l'aveva esternato come Elaine, ma anche lei si era auto incolpata in parte per quegli avvenimenti e non voleva che qualcosa di brutto succedesse al suo amato proprio adesso che era ancora così debilitato.
La cena si svolse in una relativa e surreale quiete, dato che di solito (cioè sempre), Ban risultava alticcio già a metà cena, iniziando a cantare, ballare sopra al tavolo e importunare chiunque. E di conseguenza anche gli altri dovevano alzare la voce per capirsi fra loro e il frastuono all'interno del Boar Hat si faceva cacofonico. Rumoroso sì, ma in una maniera che tutti quanti a modo loro avevano imparato ad apprezzare.
Invece era così strano non assistere a quella scena, mangiare in modo composto, in un'aria piena solo di leggere e brevi conversazioni.
Non fu per accordo alcuno, ma Ban e Meliodas non incrociarono mai nemmeno per sbaglio i rispettivi sguardi. E anche Merlin fu particolarmente silenziosa persino per i suoi standard. Quindi alla fine fu Diane a sbloccare quella situazione:
-Ragazzi andiamo, cosa sono quei musi lunghi?-
Parlò attraverso la finestra aperta.
-La risposta è semplice, ci stanno tenendo il muso perché non li facciamo bere.-
Rispose King ridendo. E a quel punto intervenne anche Gowther:
-Il fatto è che anche volendo, non c'è più neanche una goccia di alcool in questo posto.-
-Esatto porci! Venduto al re, per chi avesse memoria breve! E il gruzzolo è al sicuro, lontano da Ban...!-
Esclamò Hawk con aria soddisfatta, mente ripuliva la sua ciotola in un angolo. Ban emise una protesta e ci fu una breve discussione in toni sempre molto scherzosi. Poi parlò anche Meliodas, guardando con aria affranta gli scaffali dietro al bancone ormai irrimediabilmente vuoti:
-Allora è arrivato il momento di ricominciare con la collezione, non vi pare? Io proporrei di cominciare da Bernia.-
-Non se ne parla, prima di tutto l'ale di Aberdeen!-
Contestò Ban.
-Io dovrei avere ancora qualcosa nel mio vecchio nascondiglio, dove stavo prima di riunirmi con voi...-
Aggiunse Escanor con fare entusiasta.
-Ragazzi!-
Esclamarono in coro Elizabeth ed Elaine. Ma anche loro presto cominciarono a ridere e a scherzare al riguardo. Furono fatti entusiastici piani e progetti per un grande viaggio attraverso tutta la Britannia, un po' come un tour a tappe, per scovare tutte le migliori birre in circolazione.
King, che non era un grande amante degli alcolici si ritrovò a sospirare, fra sé e sé:
-Non avete proprio imparato nulla ragazzi, che disastro...-
E così passarono altri giorni, in un'atmosfera sempre più rilassata. Tutto sembrava tornare lentamente alla normalità. Soltanto i rapporti tra il capitano e Ban sembravano rimanere stranamente freddi e distanti per i loro standard.
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Un mare di alcool e un pizzico di follia (Fanfiction)
FanfictionIl festival estivo si prospetta un evento grandioso per la città di Lyonesse, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che era destinato a concludersi in una maniera COSI' particolare. Vedremo i nostri due protagonisti alle prese con un contest fuori pr...