capitolo 6

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Passò una settimana da quell'episodio e, con grande sollievo di Sakura, nessuno dei due tirarono fuori di nuovo l'argomento.

Nonostante le varie difficoltà che stava riscontrando a lavoro, si sentiva un pochino più tranquilla e quasi felice di aver condiviso qualcosa di così doloroso e intimo con Gaara. Sakura si mise una mano sul cuore sospirando lievemente, mentre camminava dietro al rossino con passo spedito. Vederlo di nuovo in ufficio aveva dato la carica a tutti e un'aria di festa aleggiava nell'ambiente, nonostante fossero ritornati al punto di partenza.

Gaara era riuscito a recuperare il 10% delle vendite grazie ai suoi vecchi e fedeli clienti che erano tornati a investire grandi somme di denaro sulla loro azienda dopo che ,Gaara e la sezione di progettisti meccanici, avevano sviluppato macchinari molto più sofisticati e pratici di quelli che Madara aveva messo sul mercato.

Aveva seguito tutto quello che il suo capo era riuscito a fare, dando dei preziosi consigli o ,come spesso accadeva, minacciando gli operai per dare un po' di velocità a tutto quello che facevano. Alcune volte aveva affiancato invece Kankuro e Rasa che erano tornati in quella piccola azienda per riuscire a contenere le perdite.

Sakura si guardò intorno per un secondo e sorrise. Quasi tutti erano chini sulle proprie scrivanie, c'era chi urlava, chi correva per i corridoi, chi invece aveva appena deciso di prendersi una piccola pausa caffè dopo ore no-stop di lavoro. E tutti quanti avevano ritrovato il sorriso che nella scorsa settimana era quasi scomparso.

"kankuro è un vero toccasana per questa azienda... ancora non capisco perché sia dovuto andare via" pensò divertita mentre lo osservava scherzare con una ragazza mentre gli presentava una pila di fogli. Rise quando il poveretto si accorse della loro presenza e dell'occhiata gelata che il rossino gli aveva indirizzato.

Continuarono la loro perlustrazione veloce prima di entrare nel piccolo ufficio di Sakura, che momentaneamente era diventato quello di Gaara.

Lo vide sedersi malamente sulla sedia mentre chiudeva piano la porta. Si avvicinò alla scrivania e prese la cornetta del telefono di fianco al pc per poi digitare il numero del suo bar di fiducia e ordinare qualcosa da mangiare e bere.

-non abbiamo tempo per questo- le disse il ragazzo guardandola storto.

-lo trovi- le rispose per mettersi al suo fianco e prendere qualche foglio dalla scrivania.

Lo sentì sbuffare sonoramente mentre borbottava qualcosa, si girò di scatto e gli fece la linguaccia.

Da quando gli aveva raccontato il suo passato, Gaara era diventato più morbido e quasi amichevole verso di lei. Si era creato un legame più solido tra i due e lei lo sentiva a pelle. La teneva sempre con se', qualsiasi cosa lui facesse e non permetteva nessuno di avvicinarsi. Perfino Rasa se ne era accorto e ogni volta che li vedeva insieme se la rideva di gusto.

Sakura aveva sempre trovato scuse alquanto plausibili per rispondere alle domande provocatorie del Sabaku senior, ma dentro di se' sapeva che qualcosa era veramente cambiato, o almeno per lei. Da quando lo aveva visto davanti la porta di casa sua il suo cuore aveva fatto una capriola, soprattutto quando l'aveva baciata con passione subito dopo, e nella sua testa una voce gridava "mi sei mancato".

Vide Gaara ridacchiare per poi tirarla a se' e impossessarsi della sua bocca con prepotenza. In quella settimana era capitato spesso che lui la baciasse in quel modo di nascosto e a lei non dispiaceva affatto. Rispose al bacio sorridendo, allacciando le braccia dietro al collo del rosso e sedendosi di lato sopra le sue gambe lasciandosi intrappolare da quelle braccia muscolose.

Sentiva le sue mani accarezzarle le cosce dolcemente per poi stringerle con forza facendola sussultare. Si staccarono solo per la carenza di ossigeno, ma al ragazzo evidentemente non importava molto poiché ripartì all'attacco, questa volta portando una mano dietro la nuca di Sakura e spingendo leggermente. Si sentì mordere il labbro inferiore e il sapore ferroso del sangue si mischiò alla loro saliva, facendo infervorire il ragazzo che strinse la presa sulla coscia per poi salire verso la sua intimità.

TSUNDEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora