Passarono diversi giorni da quell'incontro. Quella mattina era rientrata a casa in lacrime, e nella furia del momento aveva chiamato la sua amica Ino cercando conforto e consiglio. L'amica aveva ascoltato silenziosamente lo sfogo della rosa, sospirando di tanto in tanto, cercando di calmarla il più possibile. Dopo quella lunga chiacchierata Sakura aveva spento il telefono e si era addormentata, stanca e con gli occhi gonfi dal pianto.
rientrò a lavoro ancora con l'umore a terra, aveva preso alcune gocce di xanax per aiutarla a rilassarsi un minimo, ma un piccolo Shinki l'aveva accolta nell'atrio dell'azienda.
Sakura salutò il ragazzino con un sorriso, dopo di che venne letteralmente trascinata via dal piccoletto, dentro lo sgabuzzino delle scope. Sakura rimase perplessa dal comportamento del ragazzino, tanto che diede voce al suo pensiero.
-ho bisogno di parlare con te, ti ruberò pochi minuti e mio padre non se ne accorgerà-
-nello sgabuzzino?-Sakura ridacchiò a quella affermazione, probabilmente lo xanax iniziava a fare effetto
-è l'unico posto dove nonno non ha messo telecamere...- sembrava sincero e quindi si mise seduta su un secchio rovesciato, sistemandosi la gonna
-sono tutta orecchi- guardò il ragazzino negli occhi, pronta a qualsiasi scenata di gelosia o altro. Dopo quel lungo pianto aveva capito che forse Gaara non era la persona più indicata a starle vicino. Lei aveva dei bisogni e delle ambizioni, mentre il rossino altre.
-non so che tipo di relazione hai con mio padre... ma vorrei che smettessi di vederlo- Shinki aveva lo sguardo duro e questo la fece sorridere. Durante quei giorni aveva pensato anche a lui e al suo carattere scontroso.
-è un po' impossibile visto che lavoriamo insieme- disse lei ridacchiando a quella sua affermazione. Per quanto volesse sparire, lui era pur sempre il suo capo, e mai al mondo avrebbe cambiato lavoro. Quel posto le aveva ridato la libertà, la volontà di decidere ed essere indipendente, ma soprattutto le aveva salvato la vita.
-allora cambia lavoro-
-assolutamente no- Sakura si sentiva sempre più leggera e sicura; Non avrebbe assecondato le assurde richieste del ragazzino geloso.
-perché? Da quello che dice mio nonno sei molto intelligente e spicchi in questo ambiente. Sicuramente in meno di cinque minuti avresti un altro posto-
-ascolta ragazzino- Sakura aveva spostato il busto in avanti verso Shinki prendendo le mani del ragazzo difronte a lei. Questa volta era lei ad avere lo sguardo duro e severo.
-per quanto tu possa avere le tue ragioni a tenermi lontano da tuo padre, io non VOGLIO abbandonare questo lavoro. Ho faticato tanto per essere qui, se sono così intelligente e spicco in quello che faccio lo devo proprio a questa azienda. E sicuramente non è per colpa di tuo padre che mi licenzierò da qui-
Un brivido percorse tutta la schiena di Shinki, quello sguardo lo aveva visto solo sul viso della sua amata nonna quando era veramente arrabbiata. Vedeva negli occhi della ragazza determinazione e sicurezza e questo lo fece vacillare un pochino.
-perché vuoi così tanto che tuo padre stia da solo?- quella domanda gli fece stringere il cuore.
-perché mio padre non può più amare nessuno a parte me-
-perché? Ci deve essere un motivo valido per questo. Non riesco a capire il tuo attaccamento a tuo padre-
Shinki sospirò pesantemente, sentiva gli occhi bruciare e quella situazione non faceva altro che tenerlo sulle spine.
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TSUNDERE
Mystery / Thrillerdal testo: "-buon giorno signorina Tsundere- ecco ci risiamo. -Haruno, Sakura Haruno per favore- lo imploro. Da quando l'ho minacciato mi ha soprannominato "tsundere". Dice che si adatta perfettamente al mio "carattere" .." ... "..voglio che tu sia...