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Louis accarezzò lentamente, dolcemente, la schiena nuda di Harry, steso su di lui con le braccia intorno al suo addome. Avevano finito di fare l'amore da poco, si stavano rilassando, infatti Harry era con gli occhi chiusi a godersi quelle carezze.

« C'è il tramonto» disse il liscio a un certo punto, dopo un bel pò di tempo passato in silenzio. Harry aprì gli occhi, senza spostarsi da quella posizione e senza dire niente, Louis non smise di accarezzarlo, ma lo guardò.

« Te lo ricordi?»

« Il tramonto?»

« Si»

Harry rimase un paio di secondi in silenzio.

« Poco, e sinceramente non so dirse neanche se fosse il tramonto o l'alba. E' passato troppo tempo, non lo ricordo»

Louis si morse il labbro inferiore.

« Posso chiederti, se te la senti, di dirmi com'è andata?»

« Intendi come ho perso la vista?»

« Se vuoi, non sei obbligato»

Harry spostò il viso verso il suo, era perplesso.

« Mi hai scopato e sei venuto dentro di me diverse volte, e ora fai il timido?»

Louis sospirò.

« Harry» mormorò con biasimo.

Lui alzò gli occhi al cielo e si spostò dal suo corpo, sdraiandosi a pancia in su vicino a lui. Si coprì con il lenzuolo.

« Avevo all'incirca quattro, forse cinque anni. Con la mia famiglia eravamo andati in una sorta di campeggio estivo, trovarono un'organizzatore che programmava corsi di sopravvivenza per gruppi e famiglie nel bosco, era una sorta di scout famigliare. Per il primo mese ci divertimmo parecchio, a me poi piaceva tanto stare all'aria aperta, fare sport»

Sospirò.

« Pensavo che da grande sarei diventato un militare, sai?»

Louis sbarrò gli occhi.

« Davvero? Perchè?»

« Li vedevo sempre in tv, mi piaceva l'idea che un giorno avrei potuto portare quella divisa, essere un guerriero per il mio Paese... Avrei voluto lavorare come addestratore dei K9. Ma non fu possibile.»

Rimase in silenzio per qualche secondo, stringendo le labbra in una linea sottile. Stava per dire cosa successe, era evidente come gli facessero ancora male quei ricordi. Chiuse gli occhi.

« Dovevamo scalare una parete. Avevamo tutti le imbragature, ma non si erano accorti che la mia era difettosa. Ero a tre metri di altezza quando il moschettone principale, che avrebbe dovuto aiutarmi in caso di emergenza, si ruppe. Sono caduto. Il problema però è stato il fatto che ho sbattuto la testa su una pietra, ho ancora la cicatrice» finì, per poi fiorarsi il punto proprio fra i capelli. Sospirò di nuovo.

« Mi sono svegliato dopo tre giorni di coma. Da quel giorno la mia vita è nelle tenebre»

Si passò una mano fra i capelli.

«I primi tempi è stato difficile perchè andavo a sbattere ovunque, avevo lividi in ogni parte del corpo. Ma ero ancora piccolo, diciamo che.... Che non è stato terribile perchè ho imparato subito a leggere i libri per i non vedenti, a muovervi per strada con il cane o con i miei genitori. Ma quando tornavo a casa cadevo spesso, andavo a sbattere... Poi mi sono abituato.»

Spostò il viso su Louis, anche se ovviamente non poteva vederlo.

« Due anni dopo ho conosciuto Olivia, si era trasferita nella mia città con la sua famiglia. Ovviamente non andavamo nella stessa scuola, ma ci incontravamo al parco e in biblioteca. I suoi genitori divennero amici della mia famiglia. E così da cosa nasce cosa. Siamo diventati inseparabili e per me lei è come la sorella che non ho mai avuto»

Nei tuoi occhi {LarryStylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora