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«Colpevole!»

Questa singola parola riecheggia nella mia mente come un tornado.
Non dovevo dare retta a Bogum, sapevo che aveva una brutta influenza su di me ma lo amavo, nonostante tutto quello che mi ha fatto.

Non ho fatto niente quando ha iniziato a maltrattarmi in pubblico, non ho fatto niente quando ha iniziato a picchiarmi, non ho fatto niente quando mi ha dato la colpa di quella rapina.

Sono stato un idiota a seguirlo, ma non credevo fosse capace di dare tutta la colpa a me, infondo è umano anche lui. Ma evidentemente mi sbagliavo.

I miei hanno pagato un buon avvocato, essendo ricchi, ma non c'erano testimoni per dire che non sono stato io. L'unico che c'era beh... è morto, di infarto.

Ovviamente i miei sono molto delusi da me, ho rovinato la loro immagine. Hanno fatto di tutto per cercare di non farmi finire in galera, più per loro che per me, ma non è stato abbastanza.

Quindi ora sono qui, con delle manette, una tuta arancione, che cammino tenuto fermamente per le braccia da due guardie, con tanto di pistole e bastoni. Come nei film, ma questa è la realtà.

Oltre il buio delle sbarre sento più di mille sguardi a fissarmi. Forse sono un pò appariscente con i miei capelli blu, ma non credo che in posti del genere diano importanza a questo tipo di cose.

Aprono una cella, mi tolgono le manette e mi spingono con forza dentro. C'è un ragazzo steso sul lettino, sarà il mio compagno di cella.

Appena sente le sbarre aprirsi scatta in piedi e sgrana gli occhi appena mi vede.
«Ehi ehi ehi cosa sta succedendo?»
«Questo è il tuo nuovo compagno, Jeon» parla una guardia.
«State scherzando spero» dice avvicinandosi, ma viene respinto bruscamente.

«Trattalo bene o vuoi avere altre punizioni?»
Quello che ho capito si chiami Jeon alias mio compagno di cella, lancia un'ultima occhiataccia alla guardia e ritorna a stendersi sul letto.

Chiudono le sbarre e ci lasciano qui.
Mi dò un occhiata in giro, per vedere il luogo in cui passerò i prossimi... in realtà non so quanto dovrò restare qui. L'unica cosa che non so è che non è per sempre.

Ci sono due letti, attaccati a due pareti opposte, lasciando appena un piccolo spazio per passare in mezzo. Poi c'è quello che sembra un urinatoio. Le pareti sono marrone scuro e la luce viene da una piccola finestra, anche questa con delle sbarre.

«Ehm ciao» dico, imbarazzato, provando ad avere una conversazione con il mio compagno di cella. Forse in questo posto è meglio non parlare con nessuno, ma ho bisogno di farlo.

«Ascolta, se vuoi avere una conversazione con qualcuno, parla con il muro. Credimi che funziona. Non ho intenzione di spiegarti come sono finito qui e vorrei dormire. Ma noto dalla tua espressione che sia terrorizzato, beh è normale, è la prima volta qui. A pranzo starai vicino a me e i miei amici perché qui ci sono certi coglioni che possono fare di tutto e non voglio averti sulla coscienza. Ti concedo di farmi due domande ma poi vorrei riposare»

Wow. Davvero wow.
«Come ti chiami e quanti anni hai?»
«Jungkook, 20» dice, facendomi sgranare gli occhi.
«Sei più piccolo di me. Come puoi essere così giovane e stare qui?»
«Avevo detto due domande. E avevo anche detto che non ti avrei detto perché e come sono qui. Comunque, qui comando io. Ah e scordati che io usi gli onorifici con te se alludevi a questo»
«No tranquillo. Io mi chiamo Taehyung»
«Bene Taehyung ora ti sarei grato se non mi disturbassi più, anche tu dovresti riposare, goditi questi momenti di pace, domani si ricomincia con la solita routine e tu la scoprirai» detto questo si copre gli occhi con il gomito.

Anche io mi stendo sul letto, ma non riuscirei a riposare. Ho un pò timore di questo posto, chi non lo avrebbe. Le guardie sono molto severe e chiunque ci penserebbe due volte prima di fare qualche cazzata. Ma il mondo è popolato da coglioni.

Jungkook mi ha detto di stare sempre vicino a lui. Forse vuole proteggermi. Non sembra così cattivo, chissà cosa ha fatto però.
È così giovane per stare qui, da quanto tempo sarà qui?

Guardandomi intorno vedo numerosi segni sui muri. Sembrano quelli che incidono i prigionieri nei film. Anzi lo sono. Inizio a contare ogni segno, arrivando alla conclusione di settecentoventotto.

Lui è qui da settecentoventotto giorni. Quasi due anni. Come può un ragazzino sopravvivere in questo posto? Aveva già diciotto anni o ne aveva ancora diciassette? Quanto tempo starà ancora qui? Cosa ha fatto per porre fine alla sua libertà?

Mille domande si fanno strada nella mia testa, ma so già che non mi risponderà mai.
Decido di riposare gli occhi anche io.
Non so se hanno già cenato, oppure non cenano.

«Muovetevi! Uscite subito! È ora di cena!» le urla delle guardie che sbattono i bastoni contro le sbarre mi fanno scattare in piedi.
Jungkook mugola rumorosamente ma poi si alza.

«Ripeto. Stai sempre vicino a me e i miei amici. Tranquillo, loro non ti mangeranno» dice ed io annuisco.
Mi fa piacere che apparentemente si preoccupa per me, mi fa sentire protetto.

Delle guardie aprono la nostra cella, ci strattonano e ci rimettono le manette.
Ci spingono fuori e ci dirigono verso la mensa.
Io resto affianco a Jungkook come mi ha detto.

Dopo aver fatto la fila per prendere quello che dovrebbe essere cibo, ci sediamo ad un tavolo con quattro ragazzi.
«Hey Kook» saluta uno.
«Chi è lui?» mi indica.
«Il mio compagno di cella. Starà con noi»
«Beh, io sono Seokjin, ma puoi chiamarmi Jin,lui è Namjoon, lui è Hoseok e lui è Yoongi» mi sembra gentile, chissà perché è qui, ma ovviamente non avrò risposte alle mie domande.

«Perché sei qui?» mi chiede quello che mi pare si chiami Hoseok.
«Io ehm sono stato un idiota. Non credo vi interessi della mia vita sentimentale, fatto sta che il mio ex mi ha dato la colpa di una rapina, l'unico testimone che avrebbe potuto dire la verità è morto d'infarto ed eccomi qui» sospiro.
«Però» ride Hoseok.

«Così lui è il nuovo Yugyeom» noto in piedi accanto a me un ragazzo, che ha detto questo indicandomi ma guardando Jungkook.
«Non provare a toccarlo o ti ammazzo, avrei dovuto farlo tempo fa» ringhia Jungkook.
«Quella volta che ci hai provato è andata peggio per te o sbaglio?»
«Vattene»
«Lo faccio perché lo voglio»dice, per poi andarsene.

«Chi era?» chiedo.
«Jongin, chiamato Kai, stagli alla larga» dice Namjoon.
Io annuisco e riprendo a mangiare.

Dopo essere tornati in cella Jungkook sembra nervoso.
«Chi è Yugyeom?»chiedo, rendendomi conto dopo di averlo detto ad alta voce.
«Nessuno, non ti deve importare. Stai alla larga da Jongin» dice, per poi stendersi sul letto.
«Buonanotte»
«Buonanotte»

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Hiii questo è il primo capitolo di questa storia, non ho mai visto storie (o meglio ff vkook) che parlassero di questo argomento quindi eccomi qui.
Bye🛸

ᏢᎡᏆՏϴΝ ՏϴႮᏞᎷᎪͲᎬՏ | ᏙᏦϴϴᏦDove le storie prendono vita. Scoprilo ora