t h r e e

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È passata una settimana da quando sono qui, e non è terribile. Sono pur sempre in prigione, ma finché non combino guai me la caverò.

Ho legato molto con i ragazzi, con Yoongi mi sono sforzato di più, ma non si comporta più freddamente.
Dato che è passata una settimana posso ricevere visite. Non so se ho molta voglia di vedere i miei genitori però.

Ora è pomeriggio e sono in cella con Jungkook, lui sta riposando, io guardo il soffitto e immergendomi nella mia immaginazione.

Sento le sbarre aprirsi, una guardia si avvicina a me.
«Kim, hai visite»  dice, mettendomi le manette.
Mi alzo, lui si avvicina a Jungkook e gli dà uno schiaffo.
«AH porc- Che ho fatto adesso?» chiede, fulminandolo con lo sguardo.
«Si dorme di notte, non di pomeriggio, ma se vuoi puoi andare a lavorare»
«No grazie» fa un finto sorriso.

Ma c'era bisogno di dargli uno schiaffo ora che non stava facendo niente? Ce l'hanno proprio con lui.
Mi accompagna ad una stanza con delle sedie, dei muri per separare i prigionieri e dei vetri per separarci dalle persone.

Mi siedo ad una sedia e vedo Jimin.
Mi fa cenno di prendere la cornetta accanto a me per parlare, non so come funzionano queste cose.
«Ehi Tae»
«Jiminie, non sai quanto mi renda felice il fatto che tu sia venuto»
«Verrò spesso, come te la passi?»
«Le guardie sono molto severe, questo è anche un penitenziario sai? Ci fanno spaccare le pietre la mattina»

«Sei serio?»
«Purtroppo sì. Però ho conosciuto dei ragazzi simpatici. Il mio compagno di stanza e i suoi amici»
«Sono felice che almeno non sei solo»
«Hai visto i miei?»
«Sì, un giorno di questi verranno a trovarti. Qualunque cosa ti dicano, non prenderla sul serio. Comunque a scuola la prof di matematica si è rotta una gamba» ride.

«Cosa? Io non seguo lezioni qui»
«Allora, quando uscirai da qui, dovrai rifare l'anno. Ti laurererai chissà quando»
«Oh mio Dio»

«Taehyung»  mi giro e vedo Yoongi accanto a me.
«Yoongi. Perché non sei in cella? No aspetta come hai fatto ad uscire? Non ti puniranno?»
«Ma perfavore.  Hoseok sta intrattenendo la guardia. Comunque vai da Jungkook dopo, deve dirti una cosa»
«Non posso andare da nessun'altra parte» rido.
«In effetti» il suo sguardo cade su Jimin, che lo stava fissando da quando è arrivato.

Yoongi si morde le labbra, mentre fissa quelle di Jimin.
«Beh, a dopo, spero che non abbiano ammazzato Hoseok» ridiamo, e poi va.
«Da quando ci sono questi manzi in prigione?»
«Chi? Yoongi? Ah beh, anche il mio compagno di cella lo è, eccome se lo è»  mi rendo conto subito dopo di cosa ho appena detto.
«Placa gli ormoni. Immagino sia questo Jungkook. Come fa di cognome?»
«Jeon, ma non so praticamente niente di lui e non sembra intenzionato a dirmelo. So solo che è abbastanza odiato dalle guardie. Lo hanno bastonato davanti a me»

«Jeon mh? Bastonato? Sono queste le punizioni?»
«Già»
«Kim! Tempo scaduto!» urla una guardia da dietro.
«Beh ci vediamo in questi giorni, vedrò di scoprire qualcosa su questo Jeon Jungkook»
«D'accordo, ciao Jiminie»
«Ciao Taehyungie»

Si alza e se ne va. Le guardie mi riprendono e mi portano in cella.

«Jungkook, Yoongi mi ha detto che volevi parlarmi»
«Voglio dirti chi è Yugyeom» dice serio, guardandomi negli occhi.
Io annuisco.
«Non so perché io stia per dirtelo in realtà-ride-ma mi sto fidando di te, Taehyung, mi sto affezionando e non avrei voluto» dice, abbassando la testa.

A queste parole sento una stretta al cuore, non so perché.
«Yugyeom era il mio vecchio compagno di cella. Era timido, avevamo la stessa età. Abbiamo legato subito, è diventato quasi il mio migliore amico. Ma Jongin, lui lo ha-»si ferma, chiudendo gli occhi e respirando lentamente. Riapre gli occhi, ora lucidi.

«Lo ha stuprato. Lo ha violentato. Gli ha tolto la verginità, lo ha rovinato. Non era pronto, e non me lo aveva detto. Vedevo che era strano negli ultimi giorni ma non credevo per un motivo del genere - prende un lungo sospiro - Taehyung si è suicidato. Era notte, tutti dormivano. Ha aperto la cassetta, ha preso una lametta, che all'inizio usavo io, e si è tagliato le vene. Ho pianto, ho urlato, ho tirato pugni al muro facendomi male, ho lasciato che le guardie mi riempissero di botte perché stavo dando di matto. Il giorno dopo, dopo aver saputo tutto, vado da Jongin e per poco non l'ho ammazzato. Beh le guardie dopo hanno quasi ammazzato me. Non voglio affezionarmi a qualcuno che non potrà fare niente sotto il suo controllo, non voglio perdere qualcun'altro. Ho perso tutti, tutti. Ti chiama sempre "nuovo Yugyeom". Ho paura che faccia lo stesso con te, e non voglio. Non voglio che succeda a nessuno. Nessuno si merita una cosa del genere. Ho paura d-di non riuscire a-ad impedirlo...» termina il discorso in lacrime, anche io ora ho gli occhi lucidi, mi siedo accanto a lui e lascio che pianga sul mio petto.

Ad essere sinceri anch'io ho paura che possa farmi una cosa del genere, più per non sapermi difendere che per il resto.
«Non a-abbandonarmi anche t-tu» singhiozza sul mio petto.
«Jungkook io non sono vergine. La mia prima volta non è stata rovinata, cioè lo è stata perché è successo con il mio ex. Jungkook, qualunque cosa succederà, non ti abbandonerò» dico, mentre lo stringo forte.

«Qualunque cosa parlarmene, t-ti scongiuro»
Qualche lacrima scende anche a me. Non per quello che forse mi succederà, ma per lui. Vederlo così mi fa stare male, si dimostra forte, strafottente, ma non lo è. Non lo è per niente. Ha paura, tutti abbiamo paura. Ha detto di aver perso tutti, ma ora ha me. Non lo lascerò, non ho intenzione di farlo.

ᏢᎡᏆՏϴΝ ՏϴႮᏞᎷᎪͲᎬՏ | ᏙᏦϴϴᏦDove le storie prendono vita. Scoprilo ora