Quando mi svegliai la prima cosa che notai fu che il corpo caldo e accogliente di Cesare non era più dietro di me e questo mi fece stranamente provare una sensazione di vuoto che però cercai di allontare. Probabilmente ero ancora rimbambito dal sonno per pensare lucidamente. Notai però con piacere che dopo 3 settimane ero finalmente riuscito a fare una dormita coi fiocchi.
Decisi di guardare l'orologio.
Le 16.30? Era tardissimo e non mi spiegai come mai gli altri mi avessero lasciato dormire così tanto. Quando alzai la testa per vedere dove fossero e chiedergli perché non mi avessero svegliato, attirai l'attenzione di Frank il quale ad alta voce esultò con "il principino si è svegliato regaz" facendo si che tutti si girassero verso di me. Quando chiesi il perché della loro scelta intervenne Cesare: "eri così bello che svegliarti mi faceva male al cuore, quindi ho deciso di lasciarti dormire, avrei voluto farti compagnia fino alla fine ma questi pezzenti non mi hanno lasciato"
Quella frase mi lasciò spiazzato. Si Cesare era solito rivolgermi complimenti e scherzare ma potevo vedere dal suo sguardo che quella volta non stava facendo una battuta. Avrebbe davvero voluto stringermi ancora e avermi affianco. A questa sua risposta non potei fare a meno di sorridere.A fine giornata dovetti purtroppo lasciare le uniche persone che in quel periodo un po' pesante riuscivano a strapparmi una risata. Salii in macchina e nel ritorno a casa non riuscii a togliermi dalla testa le parole di Cesare. Avevano mosso dentro di me qualcosa di nuovo, di mai provato prima, una certa felicità che parte dal cuore e si espande in tutto il corpo. Mi guardai nello specchietto retrovisore dell'auto e non potei fare a meno di notare il sorriso da ebete che mi si era creato in faccia.
Decisi di mandare via il pensiero e mi preoccupai solo di tornare alla mia dolce abitazione.Arrivato a casa provai a chiamare mia mamma e mio papà per controllare se fossero in casa; negativo. Chiamai Chiara sperando che ci fosse almeno lei a farmi compagnia ma proprio nel momento in cui urlai il suo nome vidi un foglio attaccato al frigo:
"Ciao amore, io e papà siamo andati a casa della zia e Chiara è a dormire da una sua amica, in frigo ci sono gli avanzi di ieri."
Fantastico, un'altra serata con me, me stesso e i miei pensieri. Decisi alla fine di ordinare una pizza perché di mangiare gli avanzi proprio non mi andava. Arrivata mi buttai sul divano per guardare qualcosa con lo scopo distrarmi e non pensare. Dopo un po' fu inevitabile e la mia mente cominciò a viaggiare.
Ci fu una cosa che mi sorprese però. La prima cosa a cui la mia testa arrivò non fu Virginia, ma Cesare. Non potei fare a meno di rimuginare sulle sue parole ancora e ancora. Perché l'aveva detto?E soprattutto, perché queste semplici parole avevano scaturato tutto questo casino e tutta questa confusione dentro di me? Scacciai il pensiero e finii la pizza. Quella sera volevo solo godermi un maledetto film e dormire come ero sempre riuscito a fare prima che arrivasse Virginia a rovinarmi. Dopo essermi lavato andai nel letto per cercare di addormentarmi ad un orario decente. Prima però decisi di guardarmi qualche video su YouTube per prendere velocemente sonno e arrivare riposato il giorno dopo. Dopo qualche minuto sentii finalmente le palpebre pesanti e mi addormentai.*******************************
Ciao a tutti!
Questo è il secondo capitolo e dal prossimo finalmente la storia inizia a farsi un attimo più interessante e inizia a costruirsi per bene. Lasciate una stellina se vi è piaciuto e anche un commento che mi fa sempre piacere.
A prestissimo!
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Tutto Ciò Che Mi È Sempre Mancato- Cesolas (Space Valley)
أدب الهواة"Ma dentro è come se avessi un buco che nessuno è stato in grado di riempire, e che ho paura nessuno riuscirà mai." Riuscirà Nicolas grazie a Cesare a trovare finalmente se stesso e riempire un vuoto dentro di lui che gli sembra impossibile colmare?