Capitolo 13

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Nic's pov

Fu faticoso riprendere l'abitudine delle giornate lavorative. Avevamo riniziato da poco le riprese e già mi serviva un'altra vacanza. Nonostante la stanchezza però ero contento di essere tornato in studio con i miei compagni di vita di sempre. Le giornate erano faticose, ma con loro accanto un po' meno. Inoltre avevo deciso di lasciare Virginia. Cesare mi aveva seriamente fatto ragionare. Insomma non provavo rancore nei suoi confronti, ormai l'avevo perdonata, ma avevo paura che se era riuscita a lasciarmi una volta, non si sarebbe fatta problemi a farlo una seconda volta. Pensavo di provare ancora dei sentimenti per lei, ma mi sembrava la cosa più intelligente da fare. Quel giorno le avevo scritto che ci saremmo dovuti vedere per parlare e chiesi agli altri di poter uscire un'ora prima per riuscire a risolvere e in più prepararmi per la serata. Infatti quel giorno ero più emozionato del solito, quella sera io, mia sorella e i miei genitori saremmo andati fuori a mangiare per festeggiare il compleanno di mio papà. Poteva sembrare banale ma era da molto che non passavamo del vero tempo insieme e non vedevo l'ora di raccontargli come procedevano le riprese del progetto e tutti i piani che avevamo in mente di fare. 
La giornata passò velocemente, Cesare aveva riniziato a trattarmi come sempre e io non potevo essere più felice di così. Si vedeva che era cambiata anche tutta l'atmosfera attorno a noi. Era tutto più calmo e tranquillo, inoltre grazie al nostro ritorno sulla piattaforma avevamo iniziato a fare dei numeri assurdi. Ogni giorno potevamo vedere gli iscritti aumentare e lo stesso lo si poteva dire per le views e i mi piace. Insomma, quell'inizio non sarebbe potuto andare meglio di così.

Erano esattamente le 17.00 quando decisi di uscire dallo studio. Salii in macchina e mi diressi verso il parco in cui io e Virginia c'eravamo dati appuntamento. Decisi di sedermi su una panchina, la quale realizzai poco dopo essere una panchina molto speciale. Infatti c'erano incise le iniziali mie e di Cesare. Le avevamo fatte ancora qualche anno prima, poco dopo esserci conosciuti. A causa di alcune riprese per Relative, il vecchio canale youtube di Tonno e Nelson, io e lui avevamo dovuto aspettare gli altri per un pomeriggio intero e avevamo deciso di sederci e parlare per far passare il tempo. Ancora non ci conoscevamo molto bene, quindi quello era stato un pretesto per farlo e alla fine della giornata, dopo aver riso come dei matti ed esserci divertiti moltissimo, avevamo deciso di incidere le nostre iniziali per segnare quel pomeriggio fantastico passato in compagnia. Proprio mentre ero nell'atto di scattare una foto per mandarla al diretto interessato, una voce mi interruppe.

"Ciao amore, come stai?"

"Ciao Virginia, tutto bene, te?"

Volevo cercare di essere il più distaccato possibile per farle intendere subito le mie intenzioni. Dopo avermi detto che stava bene anche lei, decisi di iniziare a parlare per arrivare subito al punto della conversazione.

"Senti Virginia, tu mi piaci, davvero tanto, e non nego di provare anche dei sentimenti nei tuoi confronti..."

Inaspettatamente decise di interrompermi iniziando ad alzare il tono.

"Non vorrai mica lasciarmi vero? Io mi sono imposta di tornare nelle tue braccia per farti felice e tu mi ripaghi così? Assurdo."

"Che cosa? Tu te lo sei imposta? Ma se mi hai pregato per tornare con te, di che cosa stai parlando?"

"Certo Nicolas che ti ho pregato, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno considerando quanto fossi disperato. Insomma, eri lì ubriaco a sbraitare, si vedeva che volevi attenzioni e bramavi il mio ritorno. Io sono stata fin troppo buona a tornare con te, e in più tu come uno stupido ti sei fatto ammaliare, sei proprio una persona sola vero?"

Avevo la rabbia che mi ribolliva dentro, volevo urlare, sbraitare, spaccare qualcosa. Decisi però di rimanere pacato nei suoi confronti.

"Vattene, non voglio vederti mai più, non farti più sentire, elimina il mio numero, tutti i contatti che hai con me. Non voglio più avere a che fare con una persona del genere. Falsa, cattiva e pure stronza."

Virginia mi guardò con un senso di dissenso e dopo pochi secondi si allontanò. Mi sedetti, a forza di urlare prima mi ero alzato per il nervoso. Misi le braccia sulle ginocchia e successivamente le mani tra i capelli. Non mi vedevo ma potevo immaginare di essere completamente rosso in viso. Sentivo delle vampate di caldo in faccia e potevo sentire il sudore sulla mia fronte dovuto all'agitazione appena provata. Arrivai ad un passo dal piangere ma mi trattenni. Non volevo però piangere per la rottura, anzi dopo quello che avevo scoperto ero contento di aver fatto ciò che avevo appena fatto, ma mi era rimasta impressa in mente una frase. "Sei proprio una persona sola vero?". Speravo non fosse così ma avevo la realtà dei fatti davanti ai miei occhi. Esternamente non ero solo, avevo una famiglia splendida e degli amici altrettanto stupendi. Il problema era interno. Non volevo darlo mai a vedere ma mi sembrava quasi di avere un vuoto dentro di me. Pensavo che una persona come Virginia, sotto l'aspetto amoroso sarebbe stato in grado di riempirlo, ma così non era stato. I casi quindi erano due, o avevo dentro di me un vuoto incolmabile o non avevo ancora trovato la persona giusta che fosse in grado di farlo.

Tornai a casa, mi lavai, mi vestii e finii di prepararmi in tempo per riuscire ad arrivare al ristorante in orario. L'umore mi si era totalmente abbassato ma cercai comunque di mettere su una maschera per non rovinare la serata alla mia famiglia. Alla fine andò tutto bene, mia sorella riuscì a tirarmi su il morale con la sua scemenza e io passai la serata perfetta, inoltre a mio papà piacque molto il regalo. Glielo avevamo fatto trovare a casa al ritorno. Data la sua passione avevamo deciso di regalargli una bici nuova, considerando che la sua era scassata ormai a causa di tutte le volte in cui l'aveva utilizzata. Dopo l'apertura del regalo ci dirigemmo tutti verso le nostre stanze e ci preparammo per dormire. Era quello il momento della giornata che mi spaventava di più, già tornare con Virginia non aveva alleviato i miei problemi di insonnia, figuriamoci ora che ci eravamo nuovamente lasciati. Decisi di provare a chiudere gli occhi e mandare via quei pensieri negativi per cercare finalmente di addormentarmi.

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Ciao a tutti!
Come va?
Eccovi qua il tredicesimo capitolo, spero vi piaccia!
Vi voglio davvero ringraziare per tutte le stelline e i commenti che mi lasciate.
Se vi va, lasciatene alcuni anche qua.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!

Tutto Ciò Che Mi È Sempre Mancato- Cesolas (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora