Capitolo 11

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Rimasi senza parole, sapevo che mi era spuntato un sorriso gigantesco in viso. Mentre gli altri venivano verso di me e mi abbracciavano riuscivo solo a dire continuamente grazie e sorridere. Avevano calcolato tutto nei minimi dettagli. Era tutto addobbato perfettamente, c'era la tavola imbandita di cibo e regali e in più erano presenti proprio tutti. Tutta la frustrazione e la tristezza provate durante il giorno erano scivolate via e mi avevano lasciato una grossa felicità addosso. Chiesi anche spiegazioni riguardo alla sorella di Tonno e il papà di Dario e come immaginavo si erano inventati tutto per farmi venire a casa di Nic. Ora mi spiegavo anche il fatto di essere scesi prima dalla montagna non era vero che alla mamma di Tonno servisse la macchina, avevano solo bisogno di un pretesto per portare me e Nelson a questa fantastica festa. Fu proprio in quel momento che realizzai che il luogo non era importante se accanto a te avevi le persone giuste. Era proprio la serata perfetta, o almeno così pensai fino a quando non vidi qualcosa che mi mise una tristezza assurda addosso. Avevo deciso di fare un giro tra tutti gli invitati per poterli ringraziare singolarmente e mi ritrovai davanti una scena tremenda. Nicolas stava baciando qualcuno, e quel qualcuno era Virginia.
Non potevo crederci. Non sapevo se essere più arrabbiato perchè Nic era tornato assieme ad una persona che gli aveva fatto incredibilmente male o essere più confuso per ciò che stavo provando in quel momento. Mi sentivo bruciare dentro, sentivo che qualcosa non andava. Il mio cuore aveva iniziato ad aumentare di velocità i battiti e sentivo delle vampate caldissime in faccia. In quel momento avrei solo voluto prendere Nicolas e portarlo via da lì.
Pensavo non fosse possibile eppure la verità mi venne sbattuta in faccia e fu più doloroso di quanto pensassi. Ero geloso di Nicolas, e non in un modo amichevole. Il problema non era Virginia però, il problema era il fatto che ad immaginarmi Nic insieme a qualcun'altro che non fossi io mi faceva ingelosire e stare male allo stesso tempo. Come avevo potuto credere che i miei sentimenti fosserò scomparsi così? Tutto d'un tratto poi. Che pensiero stupido. Mi era passato per la mente che forse mi stessi solo autocoinvincendo a non farmelo piacere ma ormai la verità era venuta a galla. Non avevo mai smesso di provare qualcosa per Nicolas ed ero anche al corrente del fatto che per molto tempo sarebbe stato così. L'unica cosa che mi venne in mente di fare per distogliere lo sguardo da quella scena assurda fu quella di bere. Mi diressi verso il tavolo e iniziai a versare il primo alcolico che presi in mano.
Quella era la mia serata e non avrei permesso a niente e nessuno di rovinarmela.

"5..4..3..2..1... AUGURI NELSON!"

La festa aveva preso una bella piega, eravamo tutti leggermente ubriachi tranne le persone che non volevano bere o non potevano perchè avrebbero dovuto poi guidare.
Man mano che l'alcol mi era sceso giù per il corpo la mia euforia era aumentata. Urlavo, cantavo, ridevo, ballavo, insomma, mi stavo divertendo come non mai. Pensavo a Nicolas ma l'alcol non mi permetteva di soffermarmi troppo sull'argomento. Si erano fatte circa le 2.00 e alcune persone iniziarono ad andare via. Rimasimo solo io, Nicolas, Virginia, Nelson e Tonno. Nonostante facessi un po' fatica a stare in piedi avevo dato una mano a sistemare ciò che riuscivo. Poco dopo Nicolas accompagnò alla porta Virginia, la salutò con un bacio e poi dopo essersi salutati lei uscì. Se ne andarono anche Tonno e Nelson insieme e proprio nel momento in cui sentii la macchina sfrecciare via realizzai una cosa. Io ero venuto con l'auto di Nic e in realtà anche se avesi avuto la macchina non avrei potuto guidare. Mi rivolsi subito a Nicolas

"Nicolas cazzo, io sono venuto qua insieme a te, non ho modo di tornare a casa e Nelson e Tonno se ne sono andati senza che me ne accorgessi, non è che puoi accompagnarmi tu?"

"Eh no Cesare, ho bevuto anche io. Non come te come si può vedere ma ho bevuto e non posso proprio mettermi alla guida, non hai nessuno che ti venga a prendere? Tua mamma oppure magari richiama Tonno e digli di venirti a prendere."

"Macchè mia mamma, sono quasi le tre starà già dormendo da 4 ore. E Tonno se ne è appena andato, se lo chiamassi ora mi cristonerebbe dietro."

"Va be senti Cesare, rimani qua a dormire e domani mattina ti riaccompagno a casa, che problemi ci sono, non è mica la prima volta che ti ospito qua, non ti preoccupare."

Si, è vero, non ho mai avuto problemi a rimanere a dormire, ma prima non provavo dei sentimenti per te. Mi trovai obbligato ad accettare, non avevo altra scelta purtroppo.
Mi diede dei pantaloncini comodi, mi andavano un po' stretti ma me li feci andar bene e poi mi prestò anche la maglia più grande che aveva. Mi fece intenerire vedere quanto Nicolas fosse effettivamente piccolo. Certo nel tempo l'avevo relizzato ma non mi ero mai soffermato a pensarci veramente. Andai in bagno per cambiarmi e mi diede anche uno spazzolino nuovo, almeno sarei riuscito a togliere un po' il sapore terribile di alcol che avevo in bocca. Finito di lavarmi, uscii dal bagno e venni accolto da Nicolas che mi disse semplicemente

"Dobbiamo parlare."

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Ciao a tutti!
Si ho aggiornato un bel po' in ritardo, ormai non sto più dietro a nulla.
Nonostante questo spero che possiate apprezzare questo capitolo e lasciare una stellina o un commento, sempre che vogliate.
Vi ringrazio moltissimo per tutte le letture.
A presto!

Tutto Ciò Che Mi È Sempre Mancato- Cesolas (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora