what is the name of our story

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Quella mattina l'atmosfera del gruppo era più rilassata, come al solito Sanji aveva cucinato per tutti e Rufy si era abbuffato mangiando anche la parte degli altri, Zoro si era buttato su Rufy, picchiandolo, per aver mangiato la sua parte, mentre Law e Sanji si guardavano mettendosi a ridere, in quella situazione i restanti del gruppo restarono straniti dalla reazione di Law, che invece di stoppare Rufy si era messo a ridere con Sanji, e per questo alla fine ne erano felici.

-Nami-swan Robin-swan perché non andiamo a fare il bagno- dice Sanji, invitandole, mentre dietro di lui, c'era qualcuno che lo guardava con un'occhiata assassina, ma il cuoco non se ne rese conto fino a che non vide le due ragazze ridere e non si girò, iniziando a gesticolare tentando di giustificarsi, Zoro lo prese per il braccio e lo trascinò lontano delle due ragazzi,

-ma è possibile, è vero come dice il proverbio, il lupo perde il pelo ma non il vizio- dice annuendo mentre l'altro, si dimenava tentando di staccarsi da quella presa forte,

-Zoro tu sanguini- disse Sanji alzando lo sguardo, l'altro sembrava che non lo stesse ascoltando infatti non si fermò fino a che un sentì una goccia cadergli sul braccio,

-vieni da questa parte- disse il cuoco, andando verso la cucina dove aveva messo per le evenienze come queste un kit, aprì la porta e fece sedere lo spadaccino su una sedia e gli disse i aspettare, mentre si accendeva una sigaretta e si dirigeva verso il piano dove erano collocati i fornelli, per poi aprire una mensola e tirar fuori da lì il kit, prese un cerotto che tagliò a metà, visti che era troppo grande per il taglio, e poi prese una fasciatura, visto che si era tagliato anche sul braccio ,

-sto bene non ne ho bisogno- disse Zoro guardando il volto

-muoviti gira la testa marimo- disse il cuoco, mentre poggiava una mano sulla guancia per far leggermente pressione, mentre lo spadaccino continuava a fare pressione dall'altra parte non volendo girarsi

-Zoro muoviti- disse il biondo iniziando a perdere la pazienza, -non fare il bambino- continuò, mentre lo spadaccino continuava a non guardarlo, l'unica cosa che venne in mente a Sanji di fare, fu quella di baciarlo, a quel contatto dolce, lo spadaccino si tranquillizzò e la rabbia provata prima era svanita, i volti rilassati di entrambi mentre le loro mani si univano così come le loro lingue, Sanji si era seduto sullo spadaccino che aveva poggiato la mano libera sui fianchi, mentre la mano del cuoco era tra i capelli verdi dello spadaccino, quando sentirono la necessità d'aria si staccarono, e si persero uno negli occhi dell'altro, ma quel contatto fu stoppato dallo spadaccino che poggiò la testa sul petto di Sanji, il quale in primo momento si era irrigidito, ma poi si era tranquillizzato, continuando a passare le mani tra i capelli morbidi ì, a detta sua, dello spadaccino,

-sopracciglia a ricciolo, ho fame- dice lo spadaccino -Rufy si è mangiato la mia parte- continuò, il cuoco iniziò a ridere iniziando a dare dei leggeri schiaffetti sulla testa

-per questo eri così strano questa mattina?- chiese il biondo mentre si alzava, per poi alzare il viso dello spadaccino e posizionarci il cerotto, e continuando con la fasciatura sul braccio

-no non solo per quello- disse Zoro , mentre Sanji stava fasciando il pezzo del suo braccio -stai sempre con le ragazze- disse distogliendo lo sguardo da Sanji, quest'ultimo prese una nuova sigaretta e la accese, iniziò a cucinare senza dire una parola, in fondo era felice che l'altro fosse geloso, e quindi appena finito di preparare, gli porse il piatto e andò alle sue spalle poggiandosi con la sua schiena

-sei pesante cuoco- dice lo spadaccino con la occa piena

-non parlare con la bocca piena idiota marimo- rispose invece il cuoco, entrambi in quel momento erano felici, non ridevano ma sorridevano perché quella pace gli bastava, anzi per entrambi era importante che l'altro fosse , lì con lui, non servivano altre persone, non serviva fare l'amore, ma bastava quella mano con le dita intrecciate, e i palmi che coincidevano, e così erano felici, Sanji continuava a fumare mentre Zoro continuava a mangiare, e quando entrambi ebbero finito si guardarono negli occhi per poi baciarsi, mentre ridevano, l'uno sulle labbra dell'altro e si insultavano, perché amarsi significa anche questo.

Entrambi avevano una vita particolarmente strana, così come gli altri componenti del gruppo, che in quel momento stavano cercando i due, e ben presto si erano accorti della loro presenza in cucina e si erano fermati ad asservare i due, soprattutto le due ragazze, che si erano incuriosite sull'argomento, arrivando ad appassionarsi all'argomento, e guardavano i due amanti con occhi luccicanti, mentre i due all'interno della stanza non si erano accorti di essere osservati, e continuavano a prendersi in giro, -la nostra storia è proprio strana- disse Zoro guardando un punto non definito nello spazio, era vero, litigavano sempre, c'era sempre qualcosa che non andava, oppure quando tutto andava bene, quel momento passava velocemente,

-si su questo ti devo dare ragione marimo- disse il cuoco, -ma alla fine va bene così, non posso negare i miei sentimenti- continuò incerto sull'ultima parte, ma pensandoci si girò facendo scontrare il suo sguardo con quello dell'altro, sorridendogli, e arrossendo un po' come sempre,

-però non perso che due persone come noi potessero avere una relazione così bella- affermò Zoro, e quasi stupì il cuoco, che fino a quel momento non aveva mai pensato che lo spadaccino avrebbe potuto dire una cosa del genere

-però la nostra, credo sia una di quelle relazioni sane e non malate- disse Sanji intento a spegnere la sigaretta, ci fu un attimo di silenzio e si formò una strana atmosfera tesa ma fu interrotta dalla frase del cuoco che si era alzato per andare a lavare il piatto che avevano usato prima,

-la nostra storia non è basata sul destino, né tantomeno basata sul caso, perché io non credo né in uno né nell'altro, ma credo in qualcosa che credevo perduto, che ho riacquistato grazie a te, se la nostra storia fosse un libro, un manga, un anime o quello che sia, credo proprio che lo chiamerei storia puramente romantica- concluse, sorridendo all'ultimo, senza farsi vedere dall'altro, che intanto si era alzato, e nel momento in cui il biondo finì la frase lo spadaccino lo abbracciò da dietro, facendo cala re nella stanza un silenzio per non uno di quelli imbarazzanti ma uno di quelli dove il silenzio vale più di mille parole.

Storia puramente romanticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora