don't tell me is all ok

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Zoro non si presentò a scuola per diversi giorni dopo quella sera, come Sanji che era rimasto rinchiuso nella camera di Rufy, mentre continuava a vedere le numerose cicatrici e piangeva in silenzio, facendo scorrere le lacrime fredde sulla sua pelle, entrambi avevano paura di aver perso realmente l'altro, che non c'era più niente da fare, e sapevano che dovevano andare avanti ma... qualcosa li frenavacome se quello che li divideva era qualcosa che potesse essere spezzato da un semplice tocco, lasciandospazio al rimorso, di non aver fatto di più o di non aver dato di più, avevanovoglia di andare dall'altro e di baciarlo, avevano voglia di provare ancora unavolta o almeno un'ultima volta quelle farfalle nello stomaco e il cuore chebatte a mille, mentre i loro sguardi si incrociavano, le goti arrossate, mentreil respiro dell'altro che sfiorava lapropria pelle, mentre i loro corpi si toccavano, e...e si amavano...come ora.

Quella notte pioveva ma stranamente la luna piena risplendeva come se non ci fossero nuvole, come quelle sere quando quell'estate sono stati ad osservare le stelle mano nella mano, ma non facevano altro che girare gli occhi verso l'altro per guardare l'amato come se fosse una stella caduta da qualche parte e come fosse stato abbagliato, come al solito Zoro guardava la luna, che nonostante tutto non l'aveva abbandonato, ancora una volta, esprimendoqualche desiderio che come ben sapeva non si sarebbe avverato, ma continuava asperare che i desideri che esprimeva ogni volta si avverassero; perché losperava dal profondo del cuore, "fallo tronare da me" "lo voglio per sempre accantoa me" "non farmi lasciare solo da lui" "Sanji non mi abbandonare" erano questii desideri che esprimeva ogni volta esprimeva Zoro, 

Sanji si svegliò di soprassalto dopo un incubo, portò le mani sui bracci opposti e segnava le braccia con le unghie per la presa ben salda, cercava di tranquillizzare il respiro affannoso e il battito cardiaco troppo accelerato mentre le immagini dei fratelli si facevano chiare nei suoi pensieri, si portò una sigaretta alla bocca e poi la accese, ispirando ed espirando facendo uscire dalla bocca una nuvoletta di fumo, rivolse lo sguardo verso la luna e piano piano si tranquillizzò sentendo la pioggia che scendeva e che cadeva al suolo, vide Rufy e Law che come quasi ogni giorno dormivano abbracciati, mentre li osservava si ricordò di lui e Zoro, quante volte avevano dormito così e sperava che anche ora potessero riprendere a farlo, ma quando lo pensò ritornano ad ossessionarlo le parole che gli rivolse lo spadaccino con sguardo assassino e freddo, mentre lui voleva piangere, e voleva gridargli di amarlo, ma le parole gli morivano in gola, e ne nascevano altre piene d'odio che avrebbe voluto rimangiarsi, ma non poteva farlo dopo quello che era successo, era davvero quello il prezzo da pagare per essere nato, così tanta sofferenza solo per amare una persona. Erano queste le frasi che Sanji pensava mentre lasciava soli a dormire nella stanza i due amanti, iniziando a camminare sotto la pioggia, non preoccupandosi dei vestiti e non preoccupandosi che già aveva la febbre e che questo avrebbe peggiorato le cose, sentendo solo ogni goccia che lentamente gli bagnavano i vestiti che entravano in contatto con la pelle calda, più del solito, sentendo la pelle che iniziava a diventare sempre più fredda, e la faccia che piano piano si rilassava come se fosse, sorridendo alla luna nascosta da un sottile stato di nuvole, e la luna che con la sua luminosità risplendeva sovrastando anche le nuvole, che tentavano di oscurarla, ma non ci riescono, oscurando se stesse, mentre lei tutta trionfante continuava a risplendere con le sue stelle . Sanji camminò e camminò finché le gambe non reggevano più e il corpo sembrava molto pesante, e poggiò la schiena vicino ad una parete lì vicino,

-perché perché devono lasciarmi tutti- disse Sanji -il ​​cuore fa male ma se mi tirano un pugno non sento dolore, perché la mente è ricolma di te mentre tu non devi esserci- disse Sanji, abbassando lo sguardo, mentre sentiva i capelli bagnati e i vestiti aderenti al suo corpo,che trasparenti lasciavano intravedere le cicatrici, sentì qualcosa di caldo avvolgergli le spalle,

-Sanji ti ammalerai- disse una voce femminile, fin troppo familiare

-Reiju che ci fai qui? - chiese Sanji guardandola, e asciugandosi velocemente le lacrime,

-ho visto qualcuno che conosco passarmi d'avanti e stava male- disse lei guardandolo amorevolmente,

-come ti sei tagliato? - chiese lei, dopo aver visto le fasce sulle mani, Sanji è coprì subito i polsi, e poi la guardò, non voleva pianger e non doveva vedere debole,

-sono solo inciampato- disse il cuoco, mentre distolse lo sguardo da quello della sorella, che lo guardò insospettita, -Sanji lo so che ti sei lasciato con Zoro- disse lei, mentre alzò lo sguardo guardando la luna, ma non ricevette risposta e quando girò lo sguardo vide il fratello con le goti rosse e il respiro affannoso,

-Sanji ti avevo detto che ti saresti ammalato- disse la sorella vedendo il fratello in quello stato lo intimò ad andare a dormire, vista anche l'ora, e lo lasciò lì dopo averlo salutato, anche se sapeva che il cuoco non si sarebbe mosso di lì facilmente.

Lo spadaccino, si ricordò che quella volta di qualche mese fa dove stava camminando sotto la pioggia e trovò quel gattino, che poco dopo scappò, però lo avevano amato, lui e Sanji...già Sanji... alla fine ciò che aveva detto Law non voleva andarsene dalla sua testa, non aveva mai amato nessun'altro come aveva amato Sanji, e non lo avrebbe fatto, sarebbe rimasto ad ammirarlo nell'oscurità e avrebbe tenuto segregati i propri sentimenti pur di proteggerlo. L'attenzione del marimo fu catturata da un tonfo, e iniziò a camminare verso la direzione del suono, dopo poco intravide una persona stesa a terra e iniziò ad avvicinarsi, ma quando riconobbe che era si voltò ma....non ebbe il coraggio di lasciarlo lì solo e con quella febbre e decise di riportarlo nella sua stanza, quando lo prese in braccio notò la sua leggerezza e si ricordò le parole di Law "non ha mangiato" era vero era dimagrito tantissimo e poi il suo sguardo si soffermò sul polso, dove le fasce bagnate scivolavano rivelando delle ferite rimarginate che sembravano essere veramente profonde, e questo portò a pensare che anche tutte le altre cosa che aveva detto Law fossero vere, e quindi lo aveva fatto piangere, ma l'unico che ripensando al lui, stava piangendo era lui, maledette lacrime amare e d'amore  scendevano senza voler smettere, 

-Sanji scusami, perdonami per quello che ho fatto, ha fatto stare male anche a me, ma dovevo farlo, perdonami- disse Zoro, erano cose che si teneva dentro il tempo, e non volevano lasciarle andare, e non volevano essere dette, la mante iniziò a riempirsi di ricordi loro,per la terza volta le lacrime che scorrevano sulle guance dello spadaccino, erano rivolte verso Sanji, e si fermò quando sentì una mano calda poggiarsi sulla guancia e accarezzargliela ...

Storia puramente romanticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora