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Basta. Non ce la facevo più. Erano anni ormai che mi chiamava Mezzosangue, ma mettendomi le mani addosso, aveva proprio esagerato. Volevo farla finita. Misi la divisa e mi pettinai i capelli. Mi truccai leggermente ma non servì a molto. Uscì di nascosto dal dormitorio. Cosa potevo fare? Una pozione? No. Avrebbero trovato un qualche antidoto. Un incantesimo? No. Se devo morire almeno lo voglio fare con gran stile. La torre di astronomia. Almeno mentre cadevo avrei potuto vedere le stelle e la luna per l'ultima volta. Iniziai a salire le scale a chiocciola, lentamente. Arrivai in cima e con mio grande stupore vidi che il sole stava sorgendo. Ottimo, meglio ancora delle stelle. La mia ultima alba, a dir poco stupenda. Mi avvicinai alla balaustra. Facendo pressione con le braccia mi sollevai e mi sedetti sulla ringhiera. Con un ultimo sforzo mi alzai in piedi e mi aggrappai al pilastro per non scivolare. Misi un piede sul vuoto, stavo per buttarmi quando sentii una voce. <Granger, fermati.> Zabini si stava avvicinando lentamente. <Lasciami stare.> <Ascoltami, possiamo parlarne...> Aspetta. Io non voglio morire insieme a qualcuno. Doveva essere il mio momento... <Dimmi, cosa vuoi?> Scesi dalla balaustra a subito Blaise mi strinse in un abbraccio e insieme scendemmo le scale. Lo avrei accontentato. Dovevo salutare i miei amici, ma al tramonto sarei tornata. <Cosa volevi fare?> C'era rabbia nelle sue parole. <Senti, non ho voglia di parlarne, ok?> Ottima scusa. <Sì, va bene. Ma promettimi che non salirai più quelle scale.> <Promesso.> Non avrei usato le scale. Avevo già un piano. La giornata passò veloce. Nel tardo pomeriggio andai nella sala comune di Grifondoro. Abbracciai Ginny e Harry. <Come mai tutto questo affetto?> <Perché vi voglio bene!> <Anche noi te ne vogliamo tanto!> Poverini, mi fanno pena. Harry è per me un fratello. Già l'assenza di Ron lo ha distrutto, figuriamoci la mia morte... <Ok, devo andare. Ci vediamo domani!> uscì velocemente dal quadro e mi diressi verso il Lago Nero. Avevo nascosto la mia scopa dietro un albero. La presi e ci montai sopra. Non ero molto brava, ma un pochetto me la cavavo. In fretta raggiunsi la torre. Salii sulla ringhiera e guardai il tramonto. Mi buttai. Hogwarts dalla alto era proprio bella. Sorrisi e mi parve di sentire una voce <Granger!>. Un tonfo. Un dolore lancinante, poi buio.

Aprii gli occhi. Ero nella mia stanza da prefetto. Era stato solo un sogno? Avevo ancora la divisa addosso, probabilmente la scorsa notte non l'avevo tolta. Non avevo molta fame, quindi decisi di recarmi subito nell'aula di pozioni. La porta della mia stanza era già aperta. Strano. Attraversai il quadro e mi recai nei sotterranei. La scuola era deserta, forse erano tutti in sala grande. Mi diressi lentamente verso l'aula di Piton. Come ho potuto pensare di buttarmi? Che idea stupida. Avrei fatto del male a tutti i miei amici... No, non ci devo più pensare! Mi sedetti al mio solito banco e aspettai. Dopo una quindicina di minuti iniziarono ad entrare gli studenti di Serpeverde.  Erano tutti stranamente contenti, ma allo stesso tempo giù di morale. Vidi Malfoy, brutto stronzo. Si è seduto tra quella puttana di Parkinson e Zabini. Era strano, guardava fisso davanti davanti a sé. Mah. Quando entrò Ginny la vidi venire verso di me, poi all'ultimo cambiò idea e si sedette alla mia destra. Le feci un sorriso e la salutai con la mano. Non mi rispose. Stava guardando il mio banco. Strano, molto strano. Dopo le avrei parlato. La lezione iniziò e Piton fece il suo solito ingresso teatrale. Camminò lentamente tra i banchi e si posizionò davanti alla cattedra. <Prima di iniziare ragazzi... siamo tutti molto dispiaciuti per quanto è successo alla vostra compagna.> Cos'era successo? Ne avranno parlato durante la colazione... <Per questo motivo, abbiamo chiuso la torre di astronomia e per un po' di tempo non svolgerete le lezioni di volo.> Vidi Ginevra abbracciare il braccio di Harry, mentre entrambi piangevano. <Al momento la signorina Granger si trova in coma farmacologico, ma da domani potrete andare a farle visita. Detto questo iniziamo.> Ah ecco. Povera ragazza. Aspetta, ha detto signorina Granger? Ma io ero là... come... cosa era successo. Evidentemente nessuno mi vedeva... Mi alzai e uscì dall'aula correndo. Arrivata davanti all'infermeria, provai a bussare, ma trapassai la porta... corsi tra i lettini, poi mi bloccai. Ero sdraiata sul sesto lettino a destra. Avevo le gambe e le braccia fasciate. Madama Chips mi stava versando diverse pozioni in bocca. Poi capii. Mi ero buttata e. non so come non ero morta ma ero finita in coma. Oddio. Volevo piangere, ma non potevo. Corsi verso il mio dormitorio, mi sedetti sulla poltrona e guardai il camino. Pensa, pensa, pensa. Avrei potuto partecipare alla lezioni... così quando mi sarei svegliata sarei stata pronta per i M.A.G.O. Ottimo. Improvvisamente entrò qualcuno. Mi girai e lo vidi. Malfoy. <Granger?> <Che vuoi Malfoy?> Aspetta, cosa? Lui mi vedeva? Mi alzai di scatto e mi avvicinai. <Tu... mi vedi?>

Hey ragazzi! Come va? Spero vi stia piacendo! Ovviamente se vedete degli errori, segnalateli nei commenti! Buona lettura!

𝗚𝗛𝗢𝗦𝗧  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora