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Draco's POV

Mi svegliai grazie alla luce che entrava dalle finestre. Quanto avrei voluto essere nel mio vecchio dormitorio, lì la luce non arrivava mai e vedevi il fondale del Lago Nero. Finalmente, non avevo fatto il solito incubo, mia zia che torturava la Granger e io che la guardavo impotente. La Granger. Eccone il motivo. Avevo sognato il suo fantasma che mi parlava. Incredibile. Mi alzai divertito dai quei pensieri e mi diressi verso il bagno. Mi tolsi i vestiti (chissà perché ero andato a letto con la divisa...) e mi feci una lunga doccia fredda, l'ideale per schiarirsi le idee. Legai un asciugamano intorno alla vita e mi rasi la barba. Tanto alla prima ora avevamo pozioni. <Scusami, non vai a lezione?> Per la sorpresa mi graffiai con la lametta. Mi girai di scatto e la vidi. Era appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate e quell'aria da so-tutto-io. Per poco non mi presi un infarto. Non era stato un sogno. <Non è importante l'ora con Piton.> Mi rigirai e continuai il lavoro. <Ah no? E mi fai il piacere di vestirti?> Che palle. <No, non è importante. Ormai il libro lo so a memoria... e no, non mi vesto è la mia camera e faccio quello che voglio.> Patetico. Sembravo un bambino dell'asilo. <Fa come vuoi, non m'interessa. Io vado a Trasfigurazione. Ci vediamo dopo a Erbologia.> Fece per uscire dal bagno e solo allora mi accorsi che una pila di libri e una pergamena le fluttuavano dietro. <Scusa, ma dove pensi di andare con quella roba?> E poi, come faceva a fare incantesimi senza la bacchetta. <Questi?> Indicò i libri. <Vado a lezione. Con il pensiero riesco a spostare gli oggetti. Potrò anche prendere gli appunti.> Come scusa? NO. <No no no. Ferma là signorina. Pensi che i tuoi compagni siano contenti di vedere una penna che scrive da sola? E' fuori questione. Potrai assistere alla lezione, se vuoi, ma gli appunti te li prendo io.> Mi guardò arrabbiata. <Ok, va bene. Allora vengo a lezione con te.> Per poco non mi soffocai con il dentifricio. <E va bene. Basta che non mi disturbi. Ora puoi uscire, perfavore? Mi devo vestire.> Con fare altezzoso trapassò la porta. Misi velocemente la divisa e pettinai i capelli. Presi la borsa con i libri e insieme attraversammo il quadro. <Salutale, poverine!> cazzo. <Buongiorno Millicent, buongiorno Jillian.> Ti apre che adesso devo salutare dei ritratti? 

Camminammo veloci nei corridoi deserti. Arrivati davanti all'aula di Pozioni bussai ed entrai. <Signorino Malfoy, cinque punti in meno a Serp-> Che palle. <Sì, sì ok. Cinque punti in meno a Serpeverde e bla bla bla...> Mi sedetti vicino a Blaise. <Hey Dra. Che hai fatto sul mento?> <Ah, questo? Mi stavo facendo la barba e un gufo ha picchiato alla finestra.> Misi velocemente i libri sopra al banco e cercai la Granger con lo sguardo. <Mi stai cercando?> Sussultai per lo spavento. Era seduta alla mia destra, sopra il tavolo. <Stai attento e prendi appunti!> Ti pare che mi devo fare rimproverare da un fantasma. Seriamente? <Ah, comunque bella la scusa del pennuto.> Mi scappò un sorrisetto. <Allora ragazzi, oggi vi mostrerò due pozioni interessanti quanto letali. Qualcuno sa di cosa sto parlando?> Il professore indicò due calderoni alla sua destra. <Ok, ok. Allora dentro il calderone più piccolo c'è il Veritaserum, mentre nell'altro l'Amortentia. Diglielo, dai!> Alzai la mano e aspettai il consenso per parlare. <Amortentia e Veritaserum.> Piton spalancò gli occhi sorpreso. <Ottimo signorino Malfoy. Sa anche a cosa servono?> La Granger mi aveva prontamente già dato la risposta. <Il Veritaserum è un siero della verità mentre l'Amortentia è un filtro d'amore.> Orgoglioso mi passai una mano nei capelli. <Bene. Oggi parleremo del Veritaserum. La prossima volta, farete l'Amortentia.> La lezione passò in fretta. Ad un certo punto, non avendo più voglia di scrivere, tenni in mano la piuma, mentre quest'ultima si muoveva da sola sulla pergamena. Un attento osservatore avrebbe notato che la scrittura era diversa. Il mio corsivo era stretto e spigoloso, mentre quello della Granger era molto rotondeggiante. Durante il pranzo mi capitò più volte di sorridere, guardando la ragazza che indisturbata ballava tra i tavoli cantando allegramente. Si muoveva con grazia sorprendente, sembrava non toccare terra. Mentre camminavamo verso il campo per la lezione di volo le proposi di salire dietro sulla mia scopa. <Non se ne parla proprio. Io non mi fido di quegli aggeggi.> Giunti a destinazione montai sulla mia Firebolt e mi alzai a circa 40 metri. Feci per raggiungere i 60, ma la scopa non rispondeva ai miei comandi. Abbassai lo sguardo e vidi la Granger che mi fissava intensamente. Stava controllando il mio "bolide". Che ingiustizia. La vidi poi alzarsi in punta di piedi e salire lentamente. Quindi poteva anche volare? Si sedette dietro di me. <Adesso se vuoi puoi andare più in alto.> Evidentemente si sentiva più al sicuro. <Sai anche volare?> <A quanto pare...> Fece spallucce e riportò la scopa a terra. <Adesso abbiamo circa due orette prima di cena. Mi accompagni in biblioteca?> Sospirai scuotendo piano la testa. <Presumo di non avere molta scelta...> Misi le mani in tasca e mi feci condurre verso il "Regno Granger". Ci sedemmo nel tavolo più isolato della biblioteca. Presi un libro di antiche leggende e mi sedetti. Alzi lo sguardo e la vidi camminare attenta tra gli scaffali, mentre dietro di lei fluttuava una pila di libri. Era abbastanza irrequieta. <Scusa, ma tu non stai mai ferma?> Nel giro di trenta minuti aveva già cambiato pozione venti volte. Inizialmente si sedette difronte a me, con il libro sollevato a mezz'aria, poi si sdraiò a pancia in sù sul tavolo. <Non so, non riesco a stare ferma...> Il volume alla mia destra si chiuse di colpo, tanto da farmi sobbalzare. <Basta, mi sto annoiando. Cosa facciamo?> Non feci neanche in tempo a risponderle che arrivò un Patronus. <Un gatto... la McGranitt!> Esclamò la Granger. <Signorino Malfoy, la attendo nel mio ufficio il prima possibile. Venite entrambi.> Detto questo l'animale si dissolse nell'aria. 

𝗚𝗛𝗢𝗦𝗧  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora