Mi guardo intorno e sembra tutto perso.
Mi guardo intorno e sembra tutto spento.
E non mi riferisco al mondo fermo, non parlo dei pomeriggi spesi con le cuffie nelle orecchie, i mille libri, i fogli imbrattati di poesie e poi persi, buttati, che chissà dove vanno a finire.
Non parlo delle persone lontane, delle mancanze infinite, di chi è rimasto e di chi è andato via.
È in me che qualcosa non torna, e vorrei fosse più semplice da spiegare.
Non trovo nemmeno esempi che rendano l'idea. Qualsiasi cosa mi venga in mente è inadatta, o superficiale, o non c'entra proprio un cazzo.
Ho passato la mia vita a pormi domande, guardare dentro di me e trovare le risposte, almeno in parte, almeno una traccia.
Oggi mi guardo dentro e non trovo più niente, se non male, che mi fa marcire, che mi sgretola gli organi vitali e non mi fa più respirare.
Non sono mai stata una persona particolarmente negativa, o almeno questa è l'idea che ho voluto dare di me nel corso degli anni. In realtà lo sono, negativa, e anche su diversi aspetti, per fortuna non tanti. Ho sempre lasciato che la positività avesse la meglio, mi sono affidata al fascio di luce che vedevo nella mia vita.
Adesso non resta più niente.
Le cose che amo si perdono, ma io le ho sempre perse. Nessuna novità, eppure ora fa male il doppio.
Come se mi fossi resa conto solo adesso che la corda, se la tiri troppo, si spezza, che le persone che amo o che ho amato mi hanno sempre ferita in qualche modo, ed è anche normale, perché siamo umani e come tali ci è concesso sbagliare. Ma allora perché provo tutto questo dolore, perché non lo riesco a placare?
E, di riflesso, se la paura di essere ferita mi terrorizza così tanto, perché continuò a sforzarmi di dar fiducia alle persone?
E poi ho pensato spesso: io non sono capace di amare. E se anche io amassi, amo male.
Io non sono fatta per l'amore e l'amore non è fatto per una come me.
Le mie relazioni sentimentali sono fallimentari e l'unica volta che ho provato un sentimento forte, che potrei quasi definire amore, sembrava surreale, come se stessi sognando e fossi sul punto di svegliarmi.
E mi sono svegliata.
E sono qua.
E quando ho riprovato a buttarmi a capofitto su una relazione, non ho fatto altro che scegliere l'ennesima persona sbagliata, che non mi da nemmeno la possibilità di capire se sono in grado di provare le stesse cose.
Non lo saprò mai se avrei potuto risentirle, non ne ho avuto la possibilità... e se anche fosse, è giusto? È così che devo sentirmi?
Che risposte dovrei darmi?
Perché all'improvviso i miei pensieri hanno cominciato a fare così tanto rumore?
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Lettere dall'oblio.
PoetryRaccolta di lettere miste e poesie, mai mandate, scritte per persone diverse, o per me stessa. Nessun'aspettativa, ma se vi va, leggete.