Cosa ho capito in questi giorni di silenzio?
Che nessun piano andrà mai come stabilito.
Che chi ci tiene c'è sempre, non soltanto quando ha bisogno.
Che chi usa i tuoi problemi per ferirti fa veramente schifo.
Che prendersi le proprie colpe è troppo complicato, scaricarle sugli altri è decisamente più semplice.
Che i sentimenti non si sopprimono negandoseli.
Che la paura non permette di vivere.
Che scappare sempre da ciò che potrebbe rendermi felice, per non soffrire, a 20 anni, è sfrustrante.
Che le persone, purtroppo o per fortuna, non sono tutte uguali.
Che ferire per primi per non farsi ferire è una grandissima stronzata.
Che le porte sbattute in faccia vanno prese.
Che bisogna rischiare.
Che la depressione non rende persone peggiori.
Che del pensiero di chi non stimo non me ne può fregar di meno, ma quello di chi amo ha un certo peso.
Che non ha senso tenere al proprio fianco qualcuno che in realtà non c'è.
Che non tutto ci è dovuto.
Che teoria e pratica non combaciano mai.
Che chi dice di volerti allontanare non ti merita, e va lasciato andare.
Che chi torna dopo averti ferito va lasciato fuori dalla porta, perché le persone non cambiano, perché se le perdoni sempre non impareranno mai.
Che siamo tutti un po' incoerenti.
Che le persone ossessionate dalla mia vita mi hanno spaventata al punto da tenere ogni cosa per me, anche le più belle, fino a farmele morire dentro.
Che chi sta male non lo dice.
Che chi ti ama resta anche se gli urli contro di andar via con tutto il fiato che hai in corpo.
Che il tempo non allevia le ferite.
Che non è sempre colpa mia.
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Lettere dall'oblio.
PoesiaRaccolta di lettere miste e poesie, mai mandate, scritte per persone diverse, o per me stessa. Nessun'aspettativa, ma se vi va, leggete.