28.una mamma convincente

272 26 0
                                    

Amo i viaggi in macchina, ma in questo momento non riesco a godermi un singolo minuto. Come una saetta ci infiliamo tra le altre automobili, e raggiungiamo l'abitazione dei genitori di Mingi, dall'altro lato della città. ''non hai niente da temere'' mi ricorda lui, mentre spegne l'auto ed aspetta che il mio silenzio si trasformi in qualcos'altro.

Se per lui è stato facile, perchè non deve esserlo per me? Annuisco a me stessa e slaccio qualche bottone alla camicetta; mi sento soffocare. ''devo inchinarmi o robe del genere?'' domando preoccupata, mentre Mingi si lascia andare ad una risata divertita. ''Viviamo a Jacksonville da sempre, ormai ci siamo integrati con la massa''  Afferro quindi la sua mano e la stringo più forte mentre ci avviciniamo per suonare il campanello. Immagino una donna bella ed in forma, con due occhi grandi a mandorla ed un vestito semplice, un uomo vestito casual con i capelli brizzolati ed il naso simile a quello di suo figlio. La porta si spalanca quando sono ancora persa nei miei pensieri, e cavolo non mi sbagliavo quando immaginavo i genitori di Mingi in quel modo. ''Oh, buonasera'' gli occhi della donna assumono un'aria sorpresa, ma piuttosto amichevole. ''Mamma, lei è Giulia'' si schiarisce la voce il ragazzo al mio fianco. ''Piacere, sono Giulia'' tendo la mia mano in modo impacciato, arrossendo sulle gote. ''Piacere mio, io sono Myung-Hee'' Le dita di Mingi arrivano silenziose sul mio fianco, per rassicurarmi, poi arriva il turno di suo padre, identico in ogni piccolo particolare del castano. ''Sang-Hun, piacere''

Myung-Hee ci invita ad entrare e mi schiaccia un occhiolino piuttosto convincente. Forse non sarà così male come pensavo. Ci accomodiamo a tavola e Mingi mi riempe il bicchiere di qualcosa che deve essere alcol coreano. ''Quanti anni hai, Giulia?'' Domanda Sang-Hun posizionando un tovagliolo sulle gambe. ''Ne ho diciotto'' la donna si lascia scappare un risolino ''siete coetanei allora'' Mingi nasconde il suo viso arrossato tra le mani: non credo sia la prima volta che sua madre lo metta in imbarazzo con delle semplici occhiate. Durante la serata ci perdiamo in chiacchiere, arrivando a toccare argomenti riguardanti viaggi. ''Tu sei italiana'' constata convinto l'uomo brizzolato, dopo aver finito di masticare il suo boccone. ''Mia madre lo era..-'' ammetto con una punta di tristezza, ma mi riprendo all'istante quando Myung-Hee capisce che la domanda è un pò intima e comincia a raccontare le peggiori figuracce di Mingi da bambino.

❝7 modi per dire ti amo.❞ [song mingi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora