Parte 33

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Pov's payton
Un'immagine prese la mia attenzione. Era un po' sfocata ma il sito era stato aggiornato da poco tipo 20 minuti. Ingrandii un po' la foto e vidi tre donne in camice bianco davanti ad un portone i, quale sembrerebbe essere un manicomio, e una ragazza che non vedo bene inginocchiata sul fango vicino ad un auto. Non può essere Alessia. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno...così sfogliai le atre foto facendo ricerche e dopo ben 2 ore rimasero solo 3 manicomi ancora in attività in tutta la cittá. È molto inquietante. Il primo si chiama. "Manicomio rosso" il secondo "Pazzi in Carolaina" e l'ultimo invece "Manicomio in tortura" .....okay l'ultimo mi metteva paura... continuai a informarmi e cercai delle immagini. Dove può essere stata portata, se sono intelligenti non in un manicomio qui vicino quindi possiamo escludere "Pazzi in Carolaina" rimangono i più inquietanti, non é un buon segno. Mi serviva sapere di più....
Pov's alessia
Quando la porta alle mie spalle si aprì.
I: <ha finito signorina reeves?>
Io: <s-si ci sono...dove mi porterete?>
I: <in cella!> disse diretta senza espressione in faccia. Come se fossimo oggetti del quale non le interessa nulla di quelle che ci accadrà...e lei sa bene cosa accade alle persone qui dentro. Fuori dal cancello prima ho letto il nome del manicomio "Manicomio in tortura" questo posto é illegale. Infatti é isolato in un bosco e tutte le immagini su internet sono censurate. Sembra un posto abbandonato dalle immagini. E i ragazzi ovviamente spaventati da questi posti non si avvicinano, e quei pochi deficenti, oserei dice per fortuna pochi, quando arrivano vengono presi e messi in cella anche loro, hanno la libertá solo nel caso in cui giurino che non dicano nulla...come fanno a essere sicuri che tacciano? Bhe ingaggiano guardie che li seguono ovunque e quando dico ovunque é proprio ovunque! Loro li torturano fino a quando non giurano il silenzio. Bene non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa, non sarà di certo in questo posto del cazzo che incomincerò. L'infermiera mi aveva presa per il braccio...ma come ho detto mi deve rispettare pk non sono una maniaca di sta minchia, quindi diedi un colpo secco liberandomi e a voce profonda e bassa le dissi con sguardo minacciante.
Io: <o tu mi porti rispetto o giuro che qua dentro vi farò dannare, dopo si che diventerò pazza.> lei con tutta la sua strafottenza mi prese i capelli tirandomi verso la cella.
Io: <bene lo avete voluto voi....> dissi prima che chiudesse la porta blindata. Appoggiai la fronte contro la porta tenendo i pugni chiusi e anche gli occhi. Le lacrime volevano scendere dalla rabbia, ma non era il momento. La corazza costruita in tutti questi anni non deve cedere, non ora almeno. Sentii dei rumori dietro me, aprii gli occhi tenendo lo sguardo verso il basso e spaventata mi girai lentamente. Alzai lo sguardo e su uno dei due lettini c'era una ragazza, della mia età credo, che sgranocchiava un pezzo di pane. Un piccolissimo pezzo di pane. La fissai negli occhi i quali erano sbarrati, Rossi e lucidi. Sembrava fatta. Non parlai. Avevo paura nemmeno io sapevo di cosa. Lei guardava un punto fisso nella stanza, più precisamente un muro sul quale era scritta una lettera con......bho....s-sangue? Che schifo. Comunque c'era scritta la lettera "P". La fissai un po' per poi abbassare lo sguardo. "Payton......" pensai. Continuava a rimbombare il suo nome quando senza rendermene conto lo sussurrai.
Io: <*Payton*> alzai in fretta il viso sperando non mi avesse sentita. Ma invece fu tutto il contrario. La ragazza di scatto voltò lo sguardo verso di me. Appoggiò il pane sul letto e assottiglio gli occhi.
X: <p-p-payton> disse. Rimasi scioccata. Cosa voleva significare? Stava solo ripetendo ciò che dicevo?, anche lei conosceva un payton? O conosceva proprio il mio payton? Quante domande. Ma il coraggio per ripetere non lo avevo.
X: <pay-payton ciao> disse. Sembrava davvero pazza. Ma qualcosa mi diceva che lei non era entrata qua dentro pk era pazza ma ci era diventata così stando dentro sta cazzo di cella. Presi tutto il coraggio del mondo e sussurrai guardandola negli occhi.
Io: <payton...> lei si alzò in fretta e si avvicinò a me a quattro zampe. Con gli occhi sempre sbarrati, non sbatteva mai le palpebre e metteva molta ma molta paura. Era vicinissima alla mia faccia.
X: <f-fratello payton> disse per poi mettere una mano sulla "p" nel muro.
Io: <c-come ti c-chiami?> dissi sperando non mi rispondesse in maniera strana.
X: <p-paura>
La guardai molto attentamente...sapevo dovesse parlare ancora ma non trovava le forze.
X: <................faith...............> disse sussurrandolo. Okay almeno una domanda aveva risposta, ma la maggior parte ancora frullavano nella mia testa. La ragazza scoperto chiamarsi Faith era ancora dal muro con una mano sopra esso e l'altra sul cuore. Ad una certa un rumore fine ma allo stesso tempo fastidioso iniziò a torturare le mie orecchie. La ragazza subito si voltò e disse.
X: <ora.......now.......adesso......attenta!>
Io non sapevo che fare ma so che potevo fidarmi, me lo sentivo. Così annui debolmente. Lei si mise con le spalle al muro fissando la porta e un orologio sul muro, ecco cos'era quel rumore, tipo un allarme. La porta dietro di me si spalancò provocandomi un dolore allucinante alla schiena. La ragazza si alzò per venire da me, ma un bastone la fermò.
Essa ritornò indietro e mi guardò. Io alzai lo sguardo e un ragazzo di circa 30 anni mi stava guardando con un mezzo sorrisi o in faccia. Io gliela spacco sta faccia da cazzo. Mi prese in braccio trascinandomi fuori. La porta si chiuse e la figura femminile scomparve dai miei occhi, al suo posto apparve un lungo lungo corridoio...il tipo mi trascinava nonostante la mia opposizione. Era troppo potente. Mi arresi e mi guardai intorno, era possibile vedere tutto in ogni cella. I vetri sono usurati dall'interno. Da fuori vedi ma da dentro no. La situazione era spaventosa. Vedevo gente urlare, ma non si sentiva. Altra correva senza un motivo in una stanzetta minuscola. In altra ancora era completamente al buio, e infine in fondo alla stanza c'è ne era una le quali porte erano due, di legno con catenacci in ferro nero. Dovevo scoprire l'interno di quella stanza, ma come....da sola non ci sarei mia riuscita.
Tipo: <ora le faremo dei test> disse con un ghigno, come se ciò che stesse per accadere gli piaccia e non poco. Entrammo in una stanza. E vidi su un tavolo tre "collari" due di dimensioni più piccole mentre il terzo era leggermente più grande. Il tipo li prese invitandomi a sedere sul tavolo. Impaurita lentamente mi avvicinai appoggiandomi ad esso. Mi ci sedetti sopra e lui mi mise i due anelli piccoli ai polsi, mentre quello grande al collo. Ho già capito tutto. Cazzo, mi impiccano, sono tropo testarda. Cazzo. Addio.
Prese delle catene argentate e le legò ad un gancio nei bracciali, legandole a loro volta alle estremità dei muri dove c'erano delle anelle di acciaio grigie.
Tipo: <iniziamo così. Il collare, vedremo dopo se collabori o no.> mi fece salire su uno sgabello con le braccia aperte per via delle catene che me li tiravano. Prese in mano un modulo e cominciò la "tortura".
Tipo: <payton...bene bene bene. Moormeier una paziente si chiama moormeier, nonché la tua compagna di stanza, ora....ti farò un semplicissimo test. Se rispondi bene continuo se rispondi male....ti verrà fatto a tua volta del male.  O e si fa a non rispondere male. Non devo essere pazza. Se lo sei di conseguenza sbagli, e tutte le tue lamentele sul fatto di non esserlo spariscono in un batter d'occhio...iniziamo!>
Tizio: <Menti e muori> che significa. Cosa dovrei dire? Se mento muoio? Devo scegliere? Oppure, ci sono......

Autore
Bene è un po' incasinato forse, ma spero capiate un po😳 comunque grazie per tutto il supporto che mi date. Faccio del mio meglio, ma questa settimana ogni giorno ho una verifica che palle, infatti domani ho mate e sabato italiano.🙄🙄vabbè siamo alla fine almeno. Notte a tutti❤️🇮🇹

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